venerdì 12 febbraio 2010

Iran, Frattini: nuove sanzioni finanziarie, niente guerra

Si alla guerra delle sanzioni e non alla guerra delle armi

Condivido in pieno le dichiarazioni del ministro Frattini per quanto riguarda le sanzioni contro il regime dei mullah. Secondo me le sanzioni sono tra le migliori armi che la comunità internazionali disponga. La "guerra delle sanzioni" deve sostituire la guerra delle armi. Questa è la mia opinione. Il regime iraniano ha più paura delle sanzioni che di un eventuale attacco militare da parte della comunità internazionale. Le sanzioni colpiscono esclusivamente il regime e coloro che sostengono diversamente sono o al servizio del regime iraniano oppure sono delle persone incompetenti che dovrebbero stare zitti. Il regime dei mullah, attraverso il suo ministero d'informazione ha comunicato in via ufficiosa di"iniziare una campagna contro le sanzioni motivando tutto ciò all'inutilità di esse e alla loro dannosità contro la popolazione civile". Nelle direttive del regime si fa anche riferimento a quello che è stato fatto contro il regime di Saddam Hossein dove effettivamente la gente ha sofferto le sanzioni. Ma il caso iraniano è assai lontano dal caso iracheno. Nel caso nostro la parte che soffrirà esclusivamente queste sanzioni sara il regime dei mullah. Non bisogna dimenticare che il popolo iraniano è da 31 anni che è sottoposto alla più feroce e più disumana sanzione della storia dell'umanità:appunto "il regime dei mullah"! Ribadisco che per le mie informazioni attendibili, il regime dei mullah ha speso decine di milioni di dollari per sollecitare tali campagne "anti-sanzioni" che prevalentemente sono state iniziate e pubblicizzate da alcuni ambienti pseudo-sinistra!!!
Ribadisco ancora una volta che il regime iraniano teme estremamente qualsiasi forma di sanzioni e allo stesso tempo accoglierebbe volentieri qualsiasi tipo di guerra. Con la scusa delle sanzioni il regime dei mullah non può scatenare il suo terrorismo ma con la scusa della guerra o aggressione alla terra dell'Islam scatenerebbe una feroce campagna di terrore in tutto il mondo.
Allora si alla guerra delle sanzioni e non alla guerra delle armi
Davood Karimi
venerdì 12 febbraio
ROMA (Reuters) - Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha chiesto oggi l'adozione di nuove sanzioni finanziarie e contro esponenti del "regime" iraniano, anche per evitare che a "qualcuno" venga la "tentazione di un attacco militare".

" E' il tempo di sanzioni effettive serie, condivise da tutta la comunità internazionali", ha detto il capo della Farnesina nel corso di un'intervista telefonica per la trasmissione "Mattino 5" di Canale 5.

"Sanzioni che non devono strangolare il popolo iraniano", ha aggiunto Frattini.

"Io vedo ad esempio delle sanzioni che toccano i movimenti finanziari. Vi sono delle società legate proprio ai Guardiani della Rivoluzione che fanno proprio triangolazioni finanziarie in molti paese del mondo. Colpiamo le transazioni bancarie".

Il ministro ha detto di ritenere anche che "sia il momento di pensare a delle sanzioni personali per quegli esponenti proprio delle Guardie della Rivoluzione o dello stesso regime che si sono macchiati di crimini gravissimi. Vi sono delle sanzioni che impedirebbero a queste persone di muoversi completamente fuori dal territorio iraniano".

"Queste misure colpirebbero il regime ma non colpirebbero il popolo. Credo però che tutti le dovrebbero condividere, è chiaro che altrimenti viene meno la nostra credibilità", ha detto Frattini.

"Non crediamo che abbiano già la bomba atomica ma certamente è una preoccupazione troppo grande per il mondo", ha detto ancora il capo della diplomazia italiana, citando il presidente Usa Barack Obama.

Per Frattini occorre "tranquillizzare Israele", che è spesso destinatario delle minacce del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. "Per farlo dobbiamo accelerare sulla strategia delle sanzioni con una delibera dell'Onu per evitare che a qualcuno venga la tentazione, penso a Israele, di un attacco militare, che sarebbe devastante..".

"Niente guerra all'Iran ma certamente sanzioni serie", ha concluso il ministro

 
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