mercoledì 10 febbraio 2010

L'ITALIA, AMICA DEL POPOLO IRANIANO

Dopo le coraggiose e ammirevoli dichiarazione del presidente Berlusconi in appoggio al popolo e all'opposizione iraniana, il regime medievale e terrorista dei mullah ha sguinzagliato interi branchi dei soui più selvaggi uomini contro la sede diplomatica di una nazione di cui il suo leggittimo presidente aveva avuto il coraggio di oltre passare sui propri interessi nazionali e soffermarsi sui diritti di un popolo che da trentanni vive sotto il più feroce regime clericale del mondo. Subito dopo le famose dichiarazioni del presidente Berlusconi le associazioni iraniane residenti in Italia hanno espresso la loro gratitudine e ammirazione verso l'Italia ringraziando il governo per il coraggio e la determinazione. Secondo me, in questo delicato momento che tutte le istituzioni e in particolar modo le forze armate sono a rischio del terrorismo iraniano, l'intera nazione si deve schierarsi a fianco del governo per lanciare un duro e forte messaggio all'indirizzo del regime iraniano. In questo momento non servono a nulla i meschini messaggi e dichiarazioni che scaricano la colpa sulle spalle del premier Berlusconi. L'unica colpa che si può attribuire al presidente Berlusconi è quella di aver avuto il coraggio di schierarsi a fianco del popolo iraniano e secondo me quale onore meglio di essere colpevoli di ciò? Il popolo iraniano non dimenticherà mai questo gesta della nazione Italia e lo ricorderà per sempre come una delle migliori pagine nella solidarietà internazionale quando le strade del paese avevano preso il colore del sangue dei giovani iraniani che gridavano "morte al dittatore","viva la libertà e la democrazia".
Naturalmente dalla reazione del regime fondamentalista e terrorista dei mullah a questa presa di posizione si può capire benissimo quale è stato effetto di queste dichiarazioni. Ecco perchè ha messo in moto la sua macchina terrorisstica e ha sguinzagliato i suoi Basiji contro la sede diplomatica italiana.
A nome del popolo iraniano, a nome di Neda, simbolo della resistenza e della rivolta iraniana, a nome delle mamme dei caduti e dei prigionieri politici che ininterrotamente si trovano di fronte al carcere di Evin chiedendo la liberazione dei propri cari, a nome 120.000 uomini e donne che hanno sacrificato la vita per la libertà e la democrazia desidero esprimere la nostra soldiarietà e vicinanza all'Italia e al suo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi invitando tutti i partiti e le organizzazioni politiche e umanitarie a fare il cerchio attorno al governo e aal suo premier. Il terrorismo iraniano non conosce ne colore e ne sapore. Quando agisce brucia tutto.
Sottolineo ancora un'altra necessità che è quello di chiedere all'Unione Europea di allinearsi a fianco dell'Italia per dimostrare l'unità e coerenza ad uno dei suoi importanti membri che in questo momento è sottoposto al ricatto terroristico del regime illeggittimo dei mullah iraniani.
Naturalmente domani il popolo iraniano darà una giusta lezione al regime di Ahmadienjad e dimostrerà al mondo intero che questo regime è condannato a finire nel pattumiera della storia per cui prima se ne va meglio è per l'intera umanità.
Davood Karimi, presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO