mercoledì 11 agosto 2010

'Another brick in the wall' dei Pink Floyd riletta in versione antiregime da due esuli iraniani


"Hey Ayatollah, Leave Those Kids Alone"

Un 'mattone' contro gli ayatollah

Carlotta Tedeschi
ROMA 11/08/10 - 18:28
La musica come strumento di denuncia di un regime totalitario. Non è la prima volta e, nel caso in questione, il regime preso di mira è quello degli ayatollah di Teheran. L'iniziativa è di due fratelli iraniani, giovani musicisti in esilio in Canada, che hanno prodotto una versione modificata del famosissimo 'Another brick in the wall' dei Pink Floyd. L'intervento sul testo del gruppo inglese si limita a sostituire con il termine 'ayatollah' quello di 'teacher'.
La protesta in note contro l'Iran di Ahmadinejad e del clero islamico ha ottenuto anche l'immediato sostegno dei Pink Floyd, che hanno concesso ai due fratelli i diritti sul testo modificato e suonato con la loro band, i Blurred Vision. Il brano inoltre, con il relativo video, sta spopolando su YouTube. Si contano in fatti a decine di migliaia i contatti e numerosissimi sono anche gli altri siti che lo rilanciano al grido di: "Hey Ayatollah, Leave Those Kids Alone"

Buona visione e un doveroso ringraziamento al gruppo dei Pink Floyd e ai due fratelli che hanno avuto questo geniale idea di dare un grande contributo al movimento per il cambiamento democratico in Iran e specialmente a Neda, il simbolo della resistenza delle donne iraniane
Davood Karimi


 
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