IRAN: Raccolte 60 mila firme per Sakineh
Parigi chiede la minaccia di sanzioni
Il ministro degli esteri francese esorta i 27 paesi Ue a una posizione comune nei confronti di Teheran per salvare la donna condannata a morte per lapidazione. Il 2 settembre manifestazione a Roma
Sakineh Mohammadi Ashtiani
PARIGI - La Francia ha esortato l'Ue a minacciare sanzioni contro l'Iran se sarà lapidata Sakineh Mohammadi Ashtiani, condanna alla pena per adulterio. A farlo è stato il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner. In un messaggio indirizzato all'Alto rappresentante dell'Unione Europea Catherine Ashton, il ministro degli Esteri francese ha chiesto che venga inviato un messaggio comune dai 27 Paesi Ue all'Iran per salvare la donna condannata a morte per lapidazione, e avanza l'ipotesi di possibili sanzioni per violazione dei diritti umani.
La richiesta di Parigi alla Ue. "Una lettera comune di tutti gli Stati membri dell'Unione europea alle autorità iraniane è diventata necessaria, ne sono convinto, se vogliamo salvare questa donna", ha scritto Kouchner alla Ashton. "Bisogna che l'Unione si impegni in nuove iniziative - ha aggiunto - per ricordare alle autorità iraniane che, come sul dossier nucleare, la loro attitudine di isolamento e di chiusura ha un costo, di cui si potranno liberare nel momento in cui sceglieranno comportamenti più conformi ai loro impegni internazionali in materia di diritti dell'uomo". Kouchner ha invitato il Consiglio europeo a "riprendere i lavori su queste questioni per prendere nuove misure contro tutti quelli che in Iran hanno organizzato la repressione", proponendo un "dibattito d'insieme" sull'azione dell'Ue in materia di diritti umani in un vertice tra i ministri degli Esteri dei 27, il 10 e 11 settembre.
60 mila firme. Hanno superato quota 60 mila le firme raccolte per Sakineh su Repubblica.it. "Il nostro appello a favore di Sakineh, che sta per essere diffuso in tutto il mondo - ha detto Daniel Salvatore Schiffer, il filosofo che ha promosso con altri studiosi francesi l'iniziativa - è stato pubblicato integralmente anche sul sito del Nouvel Observateur (dopo la pubblicazione su Le Monde, Le Soir, La Libre Belgique e Tageblatt)".
Quest'oggi hanno aderito all'appello anche la cantante e artista Charlotte Gainsbourg e il segretario del partito socialista Martine Aubry. Tra i firmatari, in Belgio, si è aggiunto anche il sindaco di Bruxelles, Freddy Thielemans. Per la salvezza di Sakineh è stata aperta in Francia un'altra sottoscrizione promossa dal filosofo Bernard-Henri Levy alla quale hanno risposto, tra gli altri, gli ex presidenti Jacques Chirac e Valery Giscard d'Estaing.
Manifestazione a Roma il 2 settembre. Il movimento di sensibilizzazione arriva anche dall'Italia: la Federazione dei Verdi ha promosso una manifestazione in favore della donna il 2 settembre a Roma, davanti alla sede dell'ambasciata iraniana di Via Nomentana. "Questa barbarie va evitata", ha dichiarato il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. "Se Sakineh dovesse essere lapidata saremmo di fronte a una gravissima violazione dei diritti umani - ha aggiunto - Per questo chiediamo all'Onu e all'Unione europea di intervenire immediatamente e senza indugi". Bonelli, in un comunicato, ha invitato partiti, associazioni, movimenti e cittadini a partecipare al presidio davanti alla sede dell'ambasciata iraniana "senza vessilli di partito".
Anche la Farnesina sta seguendo da vicino la vicenda e il ministro degli esteri Franco Frattini se ne sta occupando personalmente. Informato della temporanea sospensione della sentenza, ha dato istruzioni di mantenere uno stretto raccordo bilaterale con le autorità iraniane "affinché esse possano considerare un atto di clemenza in questo specifico caso"