Appello del Pd modenese per Sakineh
27 ago 10
Sakineh Mohammadi Ashtiani è una donna iraniana di 43 anni, madre di due figli. Condannata per adulterio nel 2006 e sottoposta a fustigazione, è ora nel braccio della morte del carcere di Tabriz in attesa di essere lapidata, dopo aver subìto un processo arbitrario e in contrasto con i più elementari diritti della persona.
Il caso di Sakineh ha sdegnato e mobilitato molte personalità europee del mondo della cultura e della politica e, in Italia, l’appello per salvarla lanciato nelle scorse settimane da organi di stampa ha già raccolto oltre 50.000 adesioni.
“L’opinione pubblica internazionale ha dimostrato in altre occasioni di poter cambiare decisioni ingiuste e salvare vite anche in quei Paesi dove i diritti sono negati – dichiara il consigliere regionale del PD Luciano Vecchi, firmatario di una Risoluzione presentata oggi in Assemblea. – Per questo ho deciso di rilanciare questa mobilitazione anche in Emilia-Romagna, impegnando la Giunta Regionale e i nostri parlamentari ad aderire all’appello per la salvezza e la liberazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani”.
La Risoluzione, che verrà discussa alla prima seduta dell’Assemblea Legislativa, impegna inoltre la Regione e i rappresentanti in Parlamento a far pervenire al governo iraniano la propria convinta opposizione verso l’applicazione di pene in contrasto coi diritti inviolabili di ogni persona e a sostenere in ogni sede e circostanza la moratoria contro la pena di morte.
“Queste forme di barbarie colpiscono sempre in modo particolare i soggetti sociali più deboli – conclude Vecchi – e la battaglia per i loro diritti è una questione di civiltà che deve vedere l’Emilia-Romagna ancora una volta protagonista. Per Sakineh e per tutte le donne”.