Domenica sera alle ore 19 è stato arrestato dalle forze di sicurezza iraniane Mansour Asanloo, capo del sindacato dei lavoratori della compagnia dei trasporti di Teheran. Asanloo è stato picchiato e prelevato con la forza dagli agenti di sicurezza quando ritornava a casa. Durante l'arresto gridava il suo nome ma gli agenti rispondevano "ladro, ladro". Ma la gente presente ha capito che si tratta dell'ennesimo arresto di Asanloo e ha subito informato la famiglia. L'avvocato Molaii insieme alla moglie di Asanloo si sono recati presso il tribunale della rivoluzione e la procura di Teheran ma hanno ricevuto il silenzio delle autorità. Finora nessuno ha ammesso il suo arresto. La moglie preoccupatissima ha rivolto un appello agli organismi internazionali chiedendo il loro intervento. Finora sono arrivati molti appelli di solidarietà con la famiglia. E' già iniziata una vasta mobilità internazionale a favore del capo sindacato lavoratori dei trasporti di Teheran. Tra cui la confederazione internazionale dei sindacati dei lavoratori con 168 milioni di iscritti in 153 paesi e la federazione internazionale dei lavoratori del settore trasporti con 4milioni e mezzo di iscriti hanno protestao vivamente e scritto una lettera a Ahmadinejad chiedendo il suo immediato intevento per la liberazione di Asanloo.
Questa è ennesimo tentativo di arresto di Asanloo. In diversi tentativi il regime iraniani aveva già cercato di arrestarlo e convincerlo di espatriare dall'Iran, ma lui ha sempre rifiutato di accontentare la loro domanda.
Anche la mia associazione si unisce all'appello della famiglia per la liberazione di Asanloo. Questo arresto fa parte di un piano repressivo del regime iraniano mirato a spegnere qualsiasi voce di dissidenza e di opposizione all'interno di questo grande sindacato. L'anno scorso abbiamo testimoniato grandi scioperi organizzati da parte di questo sindacato che hanno scosso grandi paure presso autorità iraniane.