Il terrorismo e il sistema di appalto
In un sistema di appalto ci sono tante persone che hanno interessi enormi e poche responsabilità. Facilmente si può avere introito e guadagno nulla facendo ma la responsabilità ci si perde nel mare degli interessi e dei sottoappalti e gruppi che lo compongono.
Per esempio se succede una cosa grave, grazie all'esistenza di molte compagnie e ditte esistenti ci vorranno anni e anni prima di arrivare ad una conclusione. Ma gli interessi non hanno questa iter. Sono più diretti e più veloci.
Idem anche per il terrorismo di appalto. Ho fatto questo premesso per dire che anche il regime iraniano si rivolge spesso per i suoi lavori di matrice terroristico alle organizzazioni che partecipano alla gara di appalto. Di solito le organizzazioni appaltatrici sono tutti stranieri e non iraniani. Anche perché nel caso di un errore o un guasto tecnico, la polizia oppure la magistratura interessata non può raggiungere la mente dell'operazione. E prima di arrivare al mandante dell'atto terroristico passeranno anni e anni e grazie ancora ai lobby stranieri pro-iraniani si può facilmente nascondersi e scampare alle eventuali condanne. Esempio di argentina è la più peculiare. La magistratura argentina ha accusato ex presidente Menem di aver incassato del denaro in cambio del suo intervento presso la magistratura. Nel caso dei recenti attentati la situazione a mio avviso è idem. E' un lavoro appaltato. Il mandante è il regime terroristico iraniano. Per scovare i responsabili di un atto terroristico non bisogna sempre andare a cercare degli indizi sul luogo del disastro. Bisogna anche andare a vedere e ricercare chi sono i beneficiari di un simile atto. E andare per esclusione: trovare chi di più ha interessi in questo genere di lavoro. Sicuramente Iran è il più scontato beneficiario di una simile campagna di terrore in Inghilterra. Siamo vicini ad un'altra risoluzione dell'ONU sul progetto atomico militare dei mullah. La vipera si sente accerchiato e ferito da altre risoluzioni. Spruzza il suo veleno a chi gli avvicina. E' la fisiologica reazione di chi si sente vicino alla morte. Da una parte il popolo iraniano che nel caso del razionamento della benzina ha dimostrato la sua rabbia riversando nelle strade dando fuoco alle stazioni di carburante e dall'altra parte la comunità internazionale preoccupata per il progetto atomico dei mullah.
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