Iran: Benevelli e Martino a Parigi per portare la solidarietà dei partigiani alla presidente Rajavi
lunedì 02 luglio 2007
Don Aldo Benevelli e Attilio Martino a Parigi per portare la solidarietà dei partigiani alla presidente della resistenza iraniana Rajavi
"RITENIAMO UN DOVERE MORALE PROVARE SOLIDARIETA' CON QUALSIASI GRUPPO UMANO CHE CONDUCA CON CORAGGIO UN PROGETTO DI LIBERTA"
Cuneocronaca.it , 1 luglio - Resistenze a confronto a Parigi. Ci sarà anche una rappresentanza cuneese al Meeting della Resistenza iraniana in programma nel fine settimana nella capitale francese. All’incontro presieduto da Maryam Rajavi, presidente eletta dal Consiglio Nazionale della Repubblica Iraniana in esilio, parteciperanno don Aldo Benevelli e il senatore Attilio Martino. Un invito motivato in particolare, per quanto riguarda il fondatore della Lvia, con l’impegno profuso da sempre nella testimonianza e nel campo del volontariato attivo: don Aldo Benevelli prende simbolicamente il posto dell’Abbè Pierre, difensore dei diritti umani, ideatore del movimento Emmaus.
“Abbiamo accolto l’invito così cordiale e significativo – dichiara don Benevelli - come ultimi ex resistenti di queste nostre regioni per essere vicini in un momento storicamente eminente come è il Meeting annuale della Resitenza Libera e Democratica Iraniana a Parigi perché riteniamo dovere morale provare solidarietà e profonda simpatia con qualsiasi gruppo umano che conduce con coraggio e con intelligenza un progetto che vorrebbe mirare ad un paese, il loro paese, che oggi patisce oltre che il terrore di una dittatura ferrea e feroce anche l’aspirazione a farsi potenza nucleare e perciò temibile per il mondo democratico e libero. Ci auguriamo che la nostra modesta presenza possa contribuire al cammino della Resistenza guidata dalla presidente Maryam Rajavi..
Il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana si proclama parlamento in esilio e si descrive come una ampia coalizione costituita da cinque organizzazioni e partiti di opposizione, appoggiato da oltre 550 personalità politiche, culturali e sociali, specialisti, artisti, intellettuali, scienziati, militari e comandanti dell'Esercito di Liberazione Nazionale..
Un discorso che continua negli anni: il 1 luglio 2006 proprio Maryam Rajavi nel corso del precedente Meeting tracciava i principi programamtici dell'Iran del futuro. Questo il testo del discorso pronunciato “Diciamo no alla guerra, no alla politica di accondiscendenza, sì alla terza via: ossia al cambio democratico realizzato dal popolo iraniano e dalla Resistenza. Più forte che mai, affermiamo che l’unica via, l’unica vera possibilità e l’unica giusta risposta al problema iraniano è l’instaurazione della democrazia