lunedì 11 gennaio 2010

LE MADRI IRANIANE COME QUELLE DI PLAZA DE MAYO


Esteri

Sholeh Sharzad, presidente delle donne iraniane in Italia, a CNRmedia: "L'Onu vada a visitare le carceri iraniane coi prigionieri politici: secondo le stime erano 10mila già dopo i primi mesi di protesta. Delle madri non si sa più nulla"


Teheran come la Buenos Aires dei desaparecidos. Alcune donne manifestavano ogni sabato nella piazza principale di Terehan. Alcune per ricordare il figlio o la figlia uccisa nelle manifestazioni contro il regime, altre per chiedere notizie sulla sorte di un figlio arrestato e di cui non si sa più nulla. La storia delle madri di Teheran ricorda da vicino, forse troppo, quella delle madri e nonne di Plaza de Mayo, in Argentina, ai tempi dei desaparecidos, della dittatura '76-'83. "Anche sabato scorso le madri si sono riunite a Teheran, ma sono state tutte arrestate. Sono 33 e sono quasi tutte anziane. Due in gravi condizioni di salute sono state rilasciate, ma delle altre non sappiamo niente" racconta a CNRmedia.com Sharzad Sholeh, presidente delle donne iraniane in Italia. "Ora il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana e la sua commissione delle donne ha fatto un appello a tutte le organizzazioni dei diritti umani e specialmente alle Nazioni Unite perché inviino un ispettore speciale per visitare i prigionieri politici nelle carceri iraniane, soprattutto le madri. Davanti al carcere di Evin altri genitori ora stanno manifestando". Quanti sono gli oppositori del regime che sono stati imprigionati? "La cifra è molto alta perché solo durante i primi mesi di protesta il numero era 10mila, recentemente, solo nella giornata di Al-Shura hanno arrestato fra le 500 e le mille persone. I detenuti che erano nel carcere di Evin sono stati spostati perché non c'era più posto.Il carcere di Evin è tristemente famoso in Iran: costruito ai tempi dello scià, è usato per i detenuti politici ed è là che vengono torturati".

Francesca Sassoli CNRmedia 11/01/10

 
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