lunedì 4 gennaio 2010

UNA BUONA E BELLA NOTIZIA: rinviata missione Ue in Iran


UN CALOROSO RINGRAZIAMENTO A TUTTI GLI EUROPARLAMENTARI CHE AVEVANO GIA' DICHIARATO LA LORO RINUNCIA A QUESTO VIAGGIO DI "LEGITTIMIZZAZIONE DELLA REPRESSIONE DEL POPOLO IRANIANO"
LA NOTIZIA E' STATA ACCOLTA CON TANTA SODDISFAZIONE DA PARTE DELLA COMUINTA' DEGLI OPPOSITORI IRANIANI
SAREBBE UN GRAVE ERRORE INVIARE DELLE DELEGAZIONI CHE SERVONO SOLAMENTE AL REGIME DEI MULLAH DI GIUSTIFICARE LA SUA INAUDITA VIOLENZA E FEROCITA' DIMOSTRATA DURANTE LE ULTIME MANIFESTAZIONI DI ASHURA, GIORNATA STORICA PER IL PERSCORSO DI CAMBIAMENTO DEL REGIME DEI MULLAH

Roma, 4 gen (Velino) - È stata rinviata, per decisione di Teheran, la visita in programma dal 7 all’11 gennaio da parte di una delegazione dell’Europarlamento. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehman-Parast, giustificando la scelta con la necessità di “fare gli opportuni preparativi per far sì che la visita favorisca il raggiungimento dei massimi livelli di cooperazione parlamentare costruttiva fra Teheran e l’Unione europea”. La decisione arriva dopo giorni di pressioni da parte di numerosi europarlamentari, compresi alcuni che avrebbero dovuto far parte della delegazione, ma anche di membri - repubblicani e democratici - del Congresso Usa, che hanno anche scritto al presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek chiedendogli di annullare la missione. Il motivo è la dura repressione delle proteste di piazza della scorsa settimana, ma anche la posizione delicata del Paese sul fronte del nucleare.
“Le autorità iraniane hanno giocato d’anticipo” ha detto il presidente degli europarlamentari del Pdl, Mario Mauro, contrario alla missione. “Le continue pressioni di questi giorni (...) avevano fatto largamente presagire che in poche ore ci sarebbe stato uno stop alla missione. Le autorità iraniane hanno giocato d’anticipo per non esporsi all’ennesima reprimenda della comunità internazionale, come sarebbe avvenuto se a decidere di non andare fosse stato il Parlamento europeo. Resta fermo il nostro giudizio - conclude Mauro - di inequivocabile condanna nei confronti di un governo che oramai appare giusto chiamare regime”. Il Parlamento europeo avrebbe dovuto decidere tra domani e dopodomani, convocando una Conferenza straordinaria dei presidenti dei gruppi parlamentari. La missione rimane comunque in programma, e slitterebbe di un paio di mesi. La ferma volontà di partire era invece stata espressa dalla verde tedsca Barbara Lochbihler, che avrebbe guidato la delegazione

 
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