venerdì 26 ottobre 2007

LA CARTA DEI VALORI DEL MINISTRO DEGLI INTERNI AMATO


AMATO CANTA LIRICA AI SORDI

Ho sentito ieri la notizia della trasferta del ministro degli interni alla grande Moschea di Roma. Ho pensato subito alla conversione religiosa di Amato, un uomo laico e molto stimato e un grande intellettuale libero. A dire la verità mi sono chiesto che ci è andato a a fare? E' andato a partecipare alla preghiera del venerdì? Oppure è andato a vedere da vicino come è la situazione religiosa dei cittadini musulmani che vivono sul territorio romano. Ho immaginato di tutto meno che della presentazione della carta dei valori: belle parole e rispettabili termini, tratti dalla costituzione della repubblica italiana, per cui la realizzazione la l'Italia stessa ha sacrificato molti dei suoi valorosi figli durante la resistenza al fascismo e al nazismo. Non sono contrario all'informazione ma sono contrario all'informazione spettacolare. Il problema dell'Italia di oggi non è con i musulmani ma con gli integralisti. Questo fenomeno, grazie alla politica di accondiscendenza ormai è entrato nella profondità delle istituzioni che vigilano sulla sicurezza nazionale. Onde non disturbare paesi fomentatori del fondamentalismo si cerca di aggirare il problema e si inventa dei scenari e situazioni che non hanno a che fare con l'integrazione di lunga duratura. Secondo me il signor ministro non avrebbe dovuto andare alla Moschea di Roma, dove oramai i suoi frequentatori sono adulti e che rispondono alla LIRICA con dei canti ARABI che sembrano addirittura dei discorsi di contestazione. Come se volessero dire " come ti permetti a venire a casa nostra a insegnarci i regolamenti per la vita democratica"!
Si, signor ministro, Lei avrebbe dovuto iniziare dalle scuole e dalle scuole arrivare alla fine del viaggio alla grande Moschea di Roma. Purtroppo anche voi a volte sbagliate. Prendiamo il caso della vostra Consulta islamica! All'inizio uno degli obiettivi della sua formazione fu contrastare il fondamentalismo e creare un organismo che possa aiutare il governo italiano a capire meglio la comunità islamica che vive sul suo territorio nazionale. Vediamo la sua composizione: ci si trovano di tutti i colori e provenienze meno che di un rappresentante della comunità iraniana, vittima del fondamentalismo islamico dei mullah.
Signor ministro è sbagliata scappare da una vipera inferocita. Prima o poi La morderà. A meno che Lei, prima possibile, si fornisca dell'antidoto e delle attrezzature idonee per allontanare il pericolo.
Al malcapitato morso dalla vipera fondamentalista islamica iraniana non bisogna dare " la Carta dei Valori", bisogna iniettarli nelle vene un antidoti specifico per la morsa di quel tipo di VIPERA. Altrimenti il malcapitato muore prima del previsto. Perché? Perché il medico gli ha prescritto la cura sbagliata e gli ha iniettato un altro veleno. Antidoto sbagliato si considera un veleno in più. Non ci crede? Per favore si informi presso gli specialisti.
cordiali saluti
Karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO