lunedì 1 ottobre 2007

IRAN MANDA ALL'ESTERO 100.000 LAVORATORI SPECIALIZZATI NEL TERRORISTI



Nella foto: vice del ministro del lavoro Malekitabar

L’intervista del vice ministro del lavoro

Spiegato la politica del governo di Ahmadinejad per la formazione delle occasioni di lavoro e per l’esportazione della forza di lavoro all’estero
Malekitabar, vice ministro del lavoro per la formazione dell’occupazione:” l’esportazione della forza specializzata al posto della manodopera semplice”

Malekitabar, per quanto riguarda l’esportazione della forza di lavoro all’estero ha detto” coloro che vengono mandati all’estero per il lavoro, sono del personale specializzato e superiore alle necessità interne. Alla base di un documento nazionale di lavoro, in un periodo quinquennale, verranno mandati all’estero 100.000 forze di lavoro specializzato.”

Commento: fin qua la notizia. Ma esaminiamo insieme questa politica per vedere che cosa c’è dietro tale provvedimento. Dietro di esso si nasconde due priorità essenziali: diminuire la pressione dell’occupazione dilagante che preme sul regime il peso schiacciante di numerose famiglie che soffrono la conseguenza della politica guerrafondaia e atomica militare dei mullah. Secondo i dati diffusi da Teheran la maggior parte dei laureati non riesce a trovare una idonea occupazione nei primi 5 anni subito dopo la laurea. La maggior parte dei laureati viene aggiunto all’esercito dei disoccupati. L’altra priorità non meno importante del primo, ma assai vitale e strategico, è la necessità della propaganda islamica finalizzato a conquistare particolarmente tutta la regione mediorientale: attraverso l’esportazione legale del terrorismo iraniano mascherato da questo provvedimento. Il regime iraniano si sente fortemente il fiato della guerra sul suo collo. La formazione del governo di Ahmadinejad, formato prevalentemente dai generali Passdaran, è in linea con questa esigenza di schieramento militare di difesa e di attacco di fronte alla comunità internazionale. Il messaggio delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, pur arrivando con la lentezza di lumacca, è molto chiaro. Il mondo civile non può accettare un Iran militare atomico mescolato all' ideologia fondamentalista khomeinista che ha già appiccato il fuoco a mezzo mondo. Purtroppo di fronte a questa politica di aggressione, la politica di accondiscendenza europea-americana vede l’altro mezzo mondo non bruciato ancora trascurando l’espansione del fondamentalismo islamico che è mille volte più pericolosa dalla stessa bomba atomica. La signora Maryam Rajavi ha ripetutamente messo in allarme il mondo civile sostenendo la terza soluzione: non alla guerra, non alla politica di accondiscendenza si alla politica di cambiamento democratico del regime iraniano attraverso il popolo e la resistenza iraniana.
Tornando al nostro discorso devo ricordare che il regime dei mullah, esportando 100000 personale di lavoro specializzato( in atti terroristici, di sabotaggio, di organizzare sommosse e ribellioni, di infiltrazione nelle forza dell’ordine, nella corruzione delle forze politiche e di stampa ecc…), riuscirà a costruire un muro di difesa-attacco al di fuori delle mura iraniane agendo al momento opportuno e necessario. Nel frattempo, questi uomini lavorando all’estero, si guadagnano pure del denaro che potrà essere servito sia per mantenere la famiglia in Iran, che le attività occulte terroristiche del regime( compreso le attività propagandistiche islamiche).
In poche parole, il regime dei mullah costruisce una rete capillare di uomini di fiducia pari ad un esercito regolare al commando della Sepah Pasdaran ma dislocato in tutto il mondo. Grazie al letargo in cui sono immersi i paesi europei, il regime dei mullah, sta scavando un tunnel per arrivare al cuore dell’Europa occidentale.
Mi auguro un risveglio tempestivo e non postmortum!
Evitare, smascherare e denunciare questa politica aggressiva e terroristica dei mullah è un dovere umano e civile di tutti gli uomini e donne dell’INFORMAZIONE.
Sono a disposizione di coloro che vorrebbero approfondire questo tema.
Karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO