IRAN, LA NOMINA DIAHMADINEJAD DA PARTE DEL CAPO SUPREMO ALI KHAMENEI IN UN 'ATMOSFERA DI DESOLAZIONE COMPLETA
nelle foto, i ragazzi feriti durante attacco delle forze armate irachene ai ragazzi e ragazze disarmate del campo di Ashraf. Operazione fu diretto e gestito direttamente dal premier iracheno che fu in costante contatto con la casa del leader supremo iraniano Ali Khamenei
Ieri il passdar terrorista Ahmadineja ha ricevuto dalle mani insanguinanti di Khamenei la sua seconda nomina per l'incarico del presidente della repubblica del regime dei mullah. La cerimonia e' stata svolta in una atmosfera di tristezza e di desolazione completa e con l'assenza di numerosi elementi di primo piano dello scacchiere del regime dei mulla. Assenti l'ex presidente Khatami che secondo il protocollo avrebbe dovuto consegnare la nomina a Khamanei e quest'ultimo ad Ahmadinejad. Assente anche Hashemi Rafsanjani come capo del consiglio dei saggi e consiglio di discernimento dello stato che sono due fondamentali organi che hanno anche la facolta' di destituire lo stesso capo supremo. Comunque, se le intenzioni di Khamenei con la nomina di Ahmadinejad erano quelle di monopolizzare il potere e eliminare elementi non idonei alla sua linea politica militare e atomica ci e' riuscito alla perfezione ma con un piccolo e granded difetto che secondo me e' stato anche il piu' grande segno di fallimento per lo stesso leader. Torniamo un paio di giorni prima della nomina ufficiale. Khamenei per arrivare a questo appuntamento ha organizzato una serie di iniziative repressive all'interno del paese e anche all'estero dell'Iran. E' da una settimana che ha cominciato a parlare della pubblicazione delle confessioni dei piu' stretti collaboratori di Moussavi e Khatami e Rafsanjani minacciando e ricattando loro da intraprendere qualsiasi azioni di protesta, entrando con loro in modo indiretto in una specie di baratro. Nel senso che ha chiesto loro di partecipare alla cerimonia nominale di Ahmadinejad in cambio della non pubblicazione delle confessioni e della concessione delle attenuanti alle persone arrestate e accusate di spionaggio tra cui il mullah Abtahi, ex consigliere di Khatami, Behzad nabavi, ex vice presidente della Camera, Tajzadeh, ex collaboratore di kahtami con incarichi ministeriali ecc... La risposta della fazione Khatami e Moussavi e' stata per quanto mi pare di segno di protesta anche perche' loro sapevano che questa e' un'altra trappola mirata a trascinare i dirigenti riformisti alle celebrazioni e sucessivamente eliminarli definitivamente sia fisicamente che politicamente dalla faccia della repubblica islamica. Esattamente come quello che hanno fatto con Ayattollah Montazeri. Il fatto piu' importante che avrebbe rappresentato una loro partecipazione sarebbe stata un messaggio alla popolazione secondo cui "la rivolta e' finita e i vostri capi si sono rassegnati e che rassegnatevi all'evidenza". Ma la risposta a questa Show spettacolo e' arrivato anche dalla piazza che ha ieri massiciamente dimostrato la sua vivacita' ed energia. migliaia di persone si sono riversate nelle piazze e hanno contestato la nomina di Ahmadinejad. Ma torniamo sempre alle intenzioni di Khamenei nel lavoro preparatorio alla nomina di Ahmadinejad. Devo ricordare una altra iniziativa ancora piu' importante e piu' strategica.Il mullah Khamenei in collaborazione con il premier Nuri al Maleki ha approfittato dell'assenza della coscienza umana euro-americana e ha attaccato duramente il campo dei profughi di Ashraf situato in Iraq massacrando 12 membri della resistenza iraniana e ferendone altri 350 e portandone via 40. La resistenza iraniana ha documentato tutto l'attacco e lo ha trasmesso in tutto il mondo. I soldati iracheni con il supporto degli elementi della Sepah Passdaran hanno attaccato cone le asce, bastoni, buldozer i residenti del campo che sono disarmati e solo con le mani nude resistono alla ferocita' dei soldati iracheni. Si vedono in azione i Buldozer e i camion che travolgono i ragazzi e i soldati che dai tetti dei palazzi mirano i cuori dei ragazzi e sparano i colpi. I soldati una volta entrati in campo anche hanno distrutto tutto il cimitero della base dove riposavano in pace i ragazzi e le ragazze uccise dai terroristi iraniani. Ma anche questa volta l'operazione congiunta e' stata fallita. I ragazzi e le ragazze delle resistenza hanno resistito con le mani nude da " GANDISMO" e, grazie alla mobilitazione internazionale delle libere coscienze degli uomini e delle donne di tutto il mondo, l'aggressione irachena si ' inceppata in una vera sconfitta. Anche questa volta Khamanei non ha potuto raggiungere il suo fine che era quello di sterminare tutti i Mojahedin presenti nel campo ed e' tornato a casa con le mani insanguinate e vuote.
La desolazione in cui si e' svolta la cerimonia spiega tutto il dissenso e il malcontento di tutto il popolo iraniano e la manifestazioni di ieri ne sono una valida testimone che la rivolta non si e' sspento e andra' avanti fino all'eliminazione di tutto il regno di Khamanei. L'assenza dei grandi ayattollah e elementi di primo piano dimostrano che la spaccatura al vertice del regime e' piu' profondo di quanto si immagini e non c'e' collo che lo tenga. C'e' un corpo con una testa spaccata in due che sempre di piu' scende verso il basso. Ultimamente siamo stati anche testimoni di molti dissensi all'interno delle parti basse del regime e in particolare tra i militari dell'esercito classico dove sono stati arrestati numerosi componenti. Forse l'assenza dell'ayatollah Makareme Shirazi dice tutto.
Comunque in questa storia abbiamo testimoniato e visto che l'aggressione al campo di Ashraf e' altra faccia della repressione in Iran e Neda e Hanif sono due caduti per la stesa causa.
Karimi Davood, analista politico iraniano