UN BREVE FILMATO VIDEOCLIP SUL CAMPO DI ASHRAF
Dal momento che in questi giorni e in particolare dopo la brutale e disumana aggressione delle forze di sicurezza irachene al campo dei rifugiati di Ashraf, si e' parlato molto di questo luogo ho deciso di pubblicare un breve videoclip in italiano che spiega in modo molto sintetico la storia dei questo cuore della liberta' e della democrazia in Iran. Nel campo di Ashraf vivono all'incirca 3500 persone di cui 1000 so donne. Il campo fino alla fine dello scorso anno era sotto la protezione delle forze americane e dopo la firma degli accordi di sicurezza tra gtli americani e gli iracheni, la protezione e' stata affidata nelle mani degli iracheni. Fin dal primo momento la resistenza iraniana si e' opposto a questo cambio di guradia motivando la sua opposizione con la forte infiltrazione del regime iraniano nelle strutture militari e politiche irachene compreso lo stesso Nuri Al Maleki che e' fortemente dipendente dallo stesso leader iraniano Ali Khamenei. Infatto l'ordine dell'attacco e' partito da Teheran e successivamente firmato dallo stesso premier iracheno con coincidenza della presenza del ministro della difesa americana sul territroio iracheno. Il governo di Al Maliki ha voluto sfruttare la presenza del ministro americano come un appoggio del governo americano a questa disumana aggressione. Come si sa questo attacco ha causato la morte di 12 persone e ferimento di 350 combattente per la liberta' e la democrazia in Iran nonche' il rapimento di altri 36 persone. Secondo i parametri internazionali questo attacco rientra esattamente nel termine" crimine contro umanita'" e il mondo civile deve e ha la responsabilita' di reagire. Altrimenti saremo tutti noi responsabili di un genocidio annunciato contro il cuore della rivolta popolare iraniano per la liberta' e la democralia in Iran.
Noi dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia abbiamo fin dall'inizio l'abbiamo condannato fermamente e abbiamo chiesto al governo italiano e all'Europa di prendere una netta posizione di condanna chiedendo al governo iracheno di ritirare immediatamente le sue truppe dal Campo permettendo l'accesso degli avvocati delle persone residenti, e di inviare una commissione di ricerca per verificare quanto accaduto il 28 luglio scorso.
Sappiamo che i residenti del campo sono tutti disarmati fin dal 2003 e sono persone protette dalla quarta vonvenzione di Ginevra.
Karimi Davood, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia