LA GRANDE MANIFESTAZIONE DEGLI IRANIANI IN SALA EXIBITIONE DI PARIGI
Decine di migliaia di iraniani gridani la liberta e la democrazia con Maryam Rajavi
LA NOSTRA SCELTA: UN IRAN LIBERO CON MARYAM RAJAVI
Decine di migliaia di iraniani gridani la liberta e la democrazia con Maryam Rajavi
LA NOSTRA SCELTA: UN IRAN LIBERO CON MARYAM RAJAVI
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Traduzione del manifesto del 30 giugno 2007:
APPELLO PER LA GRANDE MANIFESTAZIONE DEL 30 GIUGNO A PARIGI
Paris-Nord-Villepinte
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Il capo dell’intelligence palestinese Tawfiq Tirawi, in una conferenza stampa tenuta domenica, ha accusato l’Iran d’essere direttamente coinvolto nella violenta presa del potere da parte di Hamas nella striscia di Gaza, sostenendo che Teheran ha finanziato e addestrato centinaia di militanti dei gruppi islamisti palestinesi.Secondo Tirawi, la battaglia per Gaza dell’inizio di questo mese è stata accuratamente orchestrata e programmata in collaborazione con l’Iran. Muovendo un’accusa implicita anche alla Siria, il capo dell’intelligence palestinese ha poi sottolineato che la leadership di Hamas fa base a Damasco e ha rivelato che, un mese prima dello scoppio dei combattimenti a Gaza, i leader di Hamas di stanza in Siria si sono incontrati con i capi dell’ala militare del movimento in una imprecisata capitale araba: durante quell’incontro, dice Tirawi, vennero messi a punto i dettagli dell’operazione per la presa del potere a Gaza.Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha smentito le accuse sulla cooperazione Hamas-Iran, spingendosi fino a negare che combattenti di Hamas siano mai stati addestrati in Iran. Sabato scorso, peraltro, l’ex ministro degli esteri del governo palestinese guidato da Hamas Mahmoud Zahar aveva dichiarato al settimanale tedesco Der Spiegel d’aver personalmente introdotto nella striscia di Gaza, passando attraverso il confine con l’Egitto, non meno di 42 milioni di dollari in contanti provenienti dall’Iran.Tirawi ha avvertito che Hamas sta tentando di accumulare armi in Cisgiordania e potrebbe cercare di prendere di mira strutture del governo palestinese in quel territorio. Da quando Hamas ha preso il controllo nella striscia di Gaza, membri di Fatah, il movimento del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), hanno preso di mira gli attivisti di Hamas in Cisgiordania, territorio dove Fatah è più forte. Anche Hamas ha esplicitamente minacciato di portare in Cisgiordania lo scontro fra i due gruppi palestinesi rivali.Domenica, l’Iran ha debolmente smentito d’aver dato aiuti finanziari a Hamas, sostenendo che il suo appoggio al gruppo jihadista palestinese sarebbe “meramente spirituale”. D’altra parte, lo stesso portavoce del ministero degli esteri iraniano Mohammed-Ali Hosseini si è sentito in dovere di aggiungere che “qualunque aiuto finanziario reso dall’Iran è stato offerto per il bene della nazione palestinese nel suo complesso, e non per un gruppo in particolare”.Venerdì scorso, in un’intervista al settimanale americano Newsweek, anche il presidente del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano Ali Larijani aveva dichiarato: “È vero che sosteniamo Hezbollah e Hamas”.Nel frattempo, il capo dell’intelligence militare israeliana Amos Yadlin, parlando alla riunione settimanale del governo, ha detto che Iran, Hezbollah, Hamas, Jihad globale e Siria potrebbero provocare una conflagrazione questa stessa estate, anche per errore.“Ciascuno di questi soggetti – ha spiegato Yadlin – si adopera attivamente contro Israele e potrebbe provocare un deterioramento della situazione: benché nessuno di essi desideri scatenare un conflitto con Israele nell’immediato, tuttavia anche solo un grave errore di calcolo di uno qualunque di loro potrebbe portare allo scontro in qualunque momento”.
(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 24.06.07)
Nella foto in alto: il presidente iraniano Ahmadinejad e il capo del Politburo di Hamas Khalid Mashaal
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la nuova caricatura riguarda le dichiarazioni di Pour Mohammadi, ministro degli interni del regime dei mullah e l'autore è sempre il noto vigniettista iraniano Toofigh:
Il mullah Khamenei, capo supremo del regime, aprendo la finestra vede le luci di un esplosione e lo scambia per un fatto naturale e dice" che bella luce".
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LE ULTIME ORE PER PROTESTARE CONTRO LA DISUMANA PENA DELLA LAPIDAZIONE
20 GIUGNO 2007-06-20 SECONDO QUANTO HA DIVULGATO IL SITO DEL MOVIMENTO FEMMINILE IRANIANO “ MEYDAAN”, DOMANI, GIOVEDI, NELLA PROVINCIA DI GHAZVIN, ESATTAMENTE NEL CIMITERO DI BEHESHT ZAHRA DELLA CITTA DI TAKISTAN, VERRANNO LAPIDATI UNA DONNA DI NOME MOKARRAME ERAHIMI E L’UOMO CON CUI HA AVUTO UNA RELAZIONE EXRTRACONIUGALE. IL RISULTATO DI QUESTA RELAZIONE è UN FIGLIO” ILLEGGITTIMO” MASCHIO CHE ATTUALMENTE HA 11 ANNI.
LA CERIMONIA DELL’ESECUZIONE è PUBBLICA E IL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLA CITA HA CONVOCATO TUTTA LA POPOLAZIONE A PARTECIPARE ALLA LAPIDAZIONE.
IL SITO DELLE DONNE IRANIANE CHIEDE A TUTTE LE ASSOCIAZIONI E ORGANI INTERNAZIONALI PER I DIRITTI UMANI DI PROTESTARE VIVAMENTE PRESSO GLI ORGANI COMPETETNTI NAZIONALI ONDI IMPEDIRE QUESTO ATTO DISUMANO. IN PARTICOLARE CHIEDE DI CHIAMARE GLI UFFICI DI AMNESTY INTERNATIONAL E SOLLECIATRE UN LORO INTERVENTO IMMEDIATO.
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(AGI/REUTERS) - Ramallah, 18 giu. - L’Iran ha incoraggiato Hamas a prendere il controllo di Gaza. L’accusa e’ stata fatta da Yasser Abed Rabbo, stretto collaboratore del presidente palestinese Abu Mazen. “L’Iran -ha detto- sostiene gruppi non democratici in Palestina, Libano e Iraq e per noi e’ responsabile del golpe messo in atto da Hamas”. Immediata e’ stata la reazione del movimento radicale islamista che, invece, ha addebitato la responsabilita’ di quanto accade nei Territori alla “connivenza ormai chiara dei capi di Fatah con l’occupazione israeliana” Quelle di Rabbo, ha affermato, sono “false affermazioni che non inganneranno il popolo palestinese”.Teheran, che non ha mai bloccato i fondi diretti ai Territori a differenza di quanto ha fatto la comunita’ internazionale, aveva accusato gli Stati Uniti e “alcune fazioni straniere” di alimentare la divisione all’interno del mondo palestinese e lo scontro tra Hamas e Fatah e criticato la formazione di un governo di emergenza. La Repubblica Islamica, ha sottolineato Rabbo, “non ha alcun diritto di darci lezioni di democrazia”. (AGI)Fab
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Nella foto in bianco nero vediamo tre agenti iraniani che hanno aggredito e ferito i rifugiati politici iraniani a Parigi. Questo episodio è avvenuto il 17 giugno del 2007. La foto sotto dimostra un'esecuzione pubblica avvenuta il 15 giugno di quest'anno. La repressione interna e il terrorismo sono due pilastri che sostengono il regime dei mullah.
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In questa caricatura, l'autore, il famoso vignettista iraniano, Tofigh, ha cercato di incorporare le due nature del regime dei mullah. Il terrorista con il telefono satellitare, dopo aver terminato la sua missione di morte riceve una telefonata dal suo capo che gli ordina:" SE HAI COMPIUTO LA TUA MISSIONE PUOI TORNARE AL TAVOLE DELLE TRATTATIVE"
Fonte: http://negahtofigh.blogspot.com/
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Salvare Sakineh dai sassi ricavati dal cuore di pietra del regime dei mullah è un compito umano oltre che storico di tutte le donne e gli uomini liberi.
Grazie alle numerose campagne internazionali a favore della signora Sakineh Ashtiani, tra cui quella organizzata dalle associazioni iraniane dei rifugiati politici, delle donne democratiche e dei giovani iraniani in Italia, il regime fondamentalista dei mullah si è tirato indietro ed attraverso la bocca del portavoce del ministero degli esteri ha comunicato che "nulla è ancora deciso sulla sorte della signora Ashtiani". Questo stesso fatto dimostra la natura disumana di un regime che da 5 anni tiene fra gli artigli la sorte di una giovane donna, la quale per giunta è madre di due figli. Naturalmente l'uscita del portavoce del regime terrorista e misogino dei mullah ha un solo obiettivo: quello di rasserenare gli animi e attenuare le pressioni internazionali e allo stesso modo consegnare nelle mani del boia la vita di Sakineh. Allora chiedo a tutti voi di mantenere alta la guardia e l'attenzione, di non cascare nella trappola iraniana e continuare a mantenere forte la pressione internazionale adoperando tutti i mezzi a disposizione per far sentire ai criminali di Teheran che il mondo civile non può tollerare una simile barbarie contro le donne iraniane. Una barbarie che è l'altra faccia del terrorismo internazionale iraniano che ha ucciso fino ad oggi migliaia di persone innocenti in Iraq, in America, in Afghanistan, in Israele, in Palestina e in ogni angolo della terra. Non dimentichiamoci i coraggiosi soldati caduti sotto le bombe iraniane in Iraq a Nassiriah e in Afghanistan. La condanna a morte di SAkineh è esattamente un altro aspetto del terrorismo iraniano. Dunque, mobilitarsi per Sakineh significa anche commemorare il ricordo degli eroici soldati italiani caduti cotto le bombe di Khatami, Ahmadienjad e Khamenei. Qui di seguito vi riporto alcuni numeri telefonici delle ambasciate del regime dei mullah e vi chiedo di dedicare una piccola parte del vostro tempo prezioso alla causa di Sakineh, chiamando l'ambasciata iraniana esprimendo le vostre preoccupazioni e il dissenso nei confronti della lapidazione e della pena di morte. Salvare Sakineh dai sassi ricavati dal cuore di pietra del regime dei mullah è un compito umano oltre che storico di tutte le donne e gli uomini liberi.
Davood Karimi, presidente Associazione rifugiati politici iraniani residenti in italia
Australia +61 (02) 62907000
Austria: +43 1 712 2650
Belgio:+32 2 762 3745 (2 762 3771)
Brasile: 61-3242-5733 / 5124 / 5874 / 5915
Canada: 613- 235 4726
Danimarca: +39 1 60071
Finlandia: +358 9 6845391
Francia: +33 1- 4069 7900 (4069 7971/ 4069 7914 / 4069 7916 / 4069 7966)
Germania: +49 (30) 84353399
Giappone: +81 – 3-3446-8011
Gran Bretagna: + 44 (20) 7 225 3000 – centralino
Grecia: +30 2106741436
India: +91-11- 332 9600 (332 9601 / 332 9602 / 332 0491)
Irlanda: +353 – 1 188 5881 (1-288 0252 / 1-288 2967)
Italia: +39 (06) 86328485 / 86328486
Messico: +52 55 9172 2699
Nuova Zelanda:+64 4 386 2976
Norvegia:+47 22 552 409
Portogallo: + 351 21 304 1850
Sud Africa: +27-12- 342 5881
Spagna: + 34 91 345 01 12 (91 345 01 16 / 91 345 06 52)
Stati Uniti: +1 (202) 965-4990
Svezia:+46 8 765 0829 (765 3174 / 767 7929)
Svizzera:+41 31- 351 0801 (351 0802)
Turchia: +90 312- 468 2821
ARRIVANO NOTIZIE PREOCCUPANTI SULLA SORTE DELLE PERSONE ARRESTATE DURANTE LE MANIFETSAZIONI
E' STATA PRESENTATA AL PARLAMENTO UN DOCUMENTO DI MODIFICA DELLA LEGGE PER ABBREVIARE I TEMPI DI ESECUZIONE DELLA PENA CAPITALE DA 20 A 5 GIORNI
Negli ultimi giorni il regime dei mullah, attraverso il suo speaker del parlamento, il ministro per l'informazione, il procuratore generale e numerosi altri esponenti di spicco, ha minacciato di morte qualsiasi persona che venga arrestata durante le manifestazioni di protesta. All'inizio della settimana, 36 deputati del parlamento hanno presentato un documento di modifica della legge sulla pena capitale, secondo cui i tempi di esecuzione della pena di morte si riduce da 20 a soli 5 giorni. Secondo questo documento, chiunque venga arrestata viene riconosciuto, alla base di una Fatwa rilasciato da Khomeini nel 1988, "Mohareb" e di conseguenza viene passato per le armi. Secondo la costituzione della repubblica islamica Mohareb è colui che "è contro il Dio" e chi è contro Dio è "degno della morte"!
Attualmente nelle carceri iraniane ci sono migliaia di ragazze e ragazzi arrestati dopo le manifestazioni post-elettorali e rischiano seriamente la vita. Secondo le informazioni in nostro possesso esistono serie intenzioni di convertire la legge e di abbreviare i tempi di esecuzione. Nel caso che passase questa legge migliaia di persone rischiano veramente la vita. Questa misura è stata adottata durante il consiglio di sicurezza nazionale e dietro la esplicita richiesta del capo supremo del regime dei mullah Ali Khamenei.
Noi, Associazione Donne democratiche, Associazione giovani iraniani e Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia ci rivolgiamo al governo italiano, alla Camera dei Deputati , al Senato della repubblica, alle istituzioni e organizzazioni competenti in materia della difesa dei diritti umani, ai semplici cittadini di condannare questa nuova misura repressiva che mira ad eliminare migliaia di vite umane e terrorizzare coloro che scendono in piazza per protestare contro la repressione e la violenza in Iran. Il popolo iraniano e in particolar modo le ragazze e i ragazzi della protesta nazionale hanno seriamente bisogno della solidarietà della comunità internazionale.
Il popolo iraniano non dimenticherà mai coloro che lo hanno sostenuto nei momenti più bui della sua storia.
E' assai vicina l'aurora della libertà e della democrazia in Iran.
Associazione Donne Democratiche iraniane,
Associazione Giovani iraniani,
Associazione Rifugiati politici iraniani residenti in Italia
Roma, 6 gennaio 2010