domenica 24 giugno 2007

Palestina- Israele: Un piano Iran-Hamas allabase del "Golpe" a Gaza

Il capo dell’intelligence palestinese Tawfiq Tirawi, in una conferenza stampa tenuta domenica, ha accusato l’Iran d’essere direttamente coinvolto nella violenta presa del potere da parte di Hamas nella striscia di Gaza, sostenendo che Teheran ha finanziato e addestrato centinaia di militanti dei gruppi islamisti palestinesi.Secondo Tirawi, la battaglia per Gaza dell’inizio di questo mese è stata accuratamente orchestrata e programmata in collaborazione con l’Iran. Muovendo un’accusa implicita anche alla Siria, il capo dell’intelligence palestinese ha poi sottolineato che la leadership di Hamas fa base a Damasco e ha rivelato che, un mese prima dello scoppio dei combattimenti a Gaza, i leader di Hamas di stanza in Siria si sono incontrati con i capi dell’ala militare del movimento in una imprecisata capitale araba: durante quell’incontro, dice Tirawi, vennero messi a punto i dettagli dell’operazione per la presa del potere a Gaza.Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha smentito le accuse sulla cooperazione Hamas-Iran, spingendosi fino a negare che combattenti di Hamas siano mai stati addestrati in Iran. Sabato scorso, peraltro, l’ex ministro degli esteri del governo palestinese guidato da Hamas Mahmoud Zahar aveva dichiarato al settimanale tedesco Der Spiegel d’aver personalmente introdotto nella striscia di Gaza, passando attraverso il confine con l’Egitto, non meno di 42 milioni di dollari in contanti provenienti dall’Iran.Tirawi ha avvertito che Hamas sta tentando di accumulare armi in Cisgiordania e potrebbe cercare di prendere di mira strutture del governo palestinese in quel territorio. Da quando Hamas ha preso il controllo nella striscia di Gaza, membri di Fatah, il movimento del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), hanno preso di mira gli attivisti di Hamas in Cisgiordania, territorio dove Fatah è più forte. Anche Hamas ha esplicitamente minacciato di portare in Cisgiordania lo scontro fra i due gruppi palestinesi rivali.Domenica, l’Iran ha debolmente smentito d’aver dato aiuti finanziari a Hamas, sostenendo che il suo appoggio al gruppo jihadista palestinese sarebbe “meramente spirituale”. D’altra parte, lo stesso portavoce del ministero degli esteri iraniano Mohammed-Ali Hosseini si è sentito in dovere di aggiungere che “qualunque aiuto finanziario reso dall’Iran è stato offerto per il bene della nazione palestinese nel suo complesso, e non per un gruppo in particolare”.Venerdì scorso, in un’intervista al settimanale americano Newsweek, anche il presidente del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano Ali Larijani aveva dichiarato: “È vero che sosteniamo Hezbollah e Hamas”.Nel frattempo, il capo dell’intelligence militare israeliana Amos Yadlin, parlando alla riunione settimanale del governo, ha detto che Iran, Hezbollah, Hamas, Jihad globale e Siria potrebbero provocare una conflagrazione questa stessa estate, anche per errore.“Ciascuno di questi soggetti – ha spiegato Yadlin – si adopera attivamente contro Israele e potrebbe provocare un deterioramento della situazione: benché nessuno di essi desideri scatenare un conflitto con Israele nell’immediato, tuttavia anche solo un grave errore di calcolo di uno qualunque di loro potrebbe portare allo scontro in qualunque momento”.
(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 24.06.07)
Nella foto in alto: il presidente iraniano Ahmadinejad e il capo del Politburo di Hamas Khalid Mashaal

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