giovedì 27 settembre 2007

ANCHE IL SENATO AMERICANO HA INSERITO LA SEPAH PASSDARAN NELLA LISTA NERA


Secondo quanto ha riferito oggi la radio Farda, trasmissione in persiano, anche il Senato americano, mercoledi ha votato a favore dell'inserimento della Sepah Passdaran nella lista nera degli Stati Uniti d'America: 76 voti favorevoli contro 22 contrari. Martedì scorso la Camera americana aveva votato una simile mozione con la maggioranza assoluta.

La comunità iraniana esprime la sua soddisfazione per l'approvazione da parte del Senato americano della mozione sull'inserimento della Sepah Passdaran nella lista nera . Ma ribadisce anche la necessità di accompagnare tali iniziative con delle azioni di incoraggiamento della popolazione. In primis, gli amricani devono rimuovere il nome della resistenza iraniana dalla loro lista nera. Nella stessa lista non c'è posto sia per il carnefice che per la vitima. E' contradditorio. E' ridicolo. Dimostra scarsa fermezza di fronte al terrorismo iraniano contro cui dobbiamo batterci uniti e con tanta prontezza, tanta fermezza e tanta determinazione. Se non riusciamo a dimostrare la nostra volontà di rimuovere il tumore del fondamentalismo e dell'integralismo islamico di matrice khomeinista dalla nostra società, qualsiasi azione, secondo la mia opinione, intrapresa contro essa, diventa controproducente e favorisce la crescita dello stesso male. Posso assomigliare un tale trattamento di accondiscendenza alle condizioni di un paziente colpito dal tumore al fegato che riceve tutti giorni una pasticca di Brufen o di Aulin(anti infiammatori). Dopo un mese il paziente sicuramente sarà assai peggio di prima dell'inizio del tratamento. E semplicemente muore prima del previsto. Invece se i medici adottano un trattamento più idoneo e più avvanzato e più scientifico si alza il grado di probabilità della guariggione del malato. Alla fine se il malato viene a mancare, possiamo dire che abbiamo tentato tutte le vie immaginabili e previste. Almeno abbiamo salvato la nostra coscienza. Ammesso che ne sia rimasta ancora qualche traccia.
karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO