mercoledì 19 settembre 2007

GUERRA IRAN-COMUNITA' INTERNAZIONALE






















INIZIATO IL CONTO ALLA ROVESCIA ?






NE ANNUNCIA L'INIZIO IL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCESE NONOSTANTE LA SMENTITA SUCCESSIVA
COSA BISOGNA FARE?
E' SUFFICIENTE LA SOLANATERAPIA?
OPPURE BISOGNA RICORRERE AllA TERAPIA DELLA GUERRA?

L'albero del fondamentalismo islamico iraniano è stato impiantato nella terra persiana l'11 febbraio del 1979 grazie alla rivoluzione popolare che incoscientemente ha affidato la sua sorte nelle mani di Khomeini. Ammetto che anche io facevo parte di quei giovani del '79 che affidammo il nostro destino a quel mostro che successivamente ha conquistato il guinness della violenza e della criminalità tanto che gli è stato riconosciuto, da parte del popolo iraniano, l'appellativo del più grande boia del secolo. Non ha avuto pietà né per i bambini né per gli anziani e nemmeno per le donne. Ha passato per le armi i minorenni di appena 10 anni fino agli anziani di 75-80 anni. Ha dato ordine di sterminare chiunque fosse simpatizzante dei Mojahedin del popolo, perfino le donne incinte. Ha dato fatwa religiose contro gli stranieri tra cui è emblematico il caso di Salman Rushdi. Nei 30 anni del suo regime ha registrato, sul piano interno, la cifra di 120.000 persone uccise. Sul piano internazionale il suo dossier è ancora più distruttivo. Ha sferrato i più sanguinosi attacchi contro le persone inermi e indifese tra cui il caso Iraq è molto significativo. Nell'arco di 4 anni non ha risparmiato nemmeno un giorno per mietere vittime tra la popolazione. Non ho cifre esatte ma si parla di migliaia e migliaia di persone uccise con le bombe iraniane. Se dovessi riportare in pieno il dossier del regime di Khomeni mi ci vorranno anni e anni di scrittura esattamente pari agli anni che ha regnato e tuttora regna in Iran. Anche perché ogni giorno del suo regime è equivalso ad un giorno di atti di violenza contro l'umanità intera. Allora ci vorranno esattamente 30 anni per completare il suo curriculum. Ha retto in piedi grazie alla repressione interna e al terrorismo esterno. Entrambi sono andati avanti come se fossero un binario su cui si regge il treno. Lo stesso Ahmadinejad ha detto che" il treno del regime iraniano ha perso sia i freni che la marcia indietro" . Ha sostenuto ripetutamente che" il programma nucleare iraniano non torna indietro." Ha ripetutamente minacciato di "cancellare dalla faccia della terra Israele". Ha fatto vedere i suoi denti aguzzi a chiunque si sia opposto al suo regime. Perfino ha sterminato gli scrittori e gli intellettuali che ogni tanto alzavano la testa per dire che
"ci siamo anche noi in questo paese e che abbiamo anche noi il diritto di vivere".
In poche parole il regime di Khomeini ha tagliato il respiro a chiunque fosse contrario al suo operato. Ha usato in modo sfrenato la carta del terrorismo per ricattare la comunità internazionale ai fini di scoraggiare qualsiasi azione contro il suo regno e portare avanti i suoi progetti maligni tra cui la costruzione della bomba atomica, chiamata dallo stesso Khomeini "la garanzia per la sopravvivenza dell'Islam". ( leggi il regime dei mullah). Ha usato contemporaneamente la politica di accondiscendenza offertagli dagli europei e dagli americani al fine di coprire le sue mani sanguinanti e cementificare le basi dell'integralismo islamico. Grazie alla quale ha avuto il tempo necessario per la formazione e maturazione di una serie di gruppi e partiti islamici( sciiti e sunniti), che a prescindere dalla loro nazionalità prendono ordini dal regime iraniano: Hezbollah, Hamas, Sepah Badr iracheno, Majles Superiore iracheno di Hakim ecc.. L'esempio più eclatante è stata la guerra tra Hezbollah e Israele. A detta degli analisti militari internazionali, l'Iran è stato il vero vincitore di quella guerra. Non parlo di quattro anni di bombe e auto bombe che tutti i giorni insanguinano le vie irachene uccidendo prevalentemente bambini e donne. Sul piano interno i numeri parlano chiaro: prostituzione, povertà, violenza domestica e sociale, criminalità e corruzione, mancanza di libertà e di democrazia sono i segni piu evidenti del regno di questo male del nuovo millennio.
Allora? Cosa bisogna fare? Quale è la cura? La cura del tipo Solanaterapia risponderà? La guerraterapia? O popoloterapia?
Per rispondere a queste domande debbo tornare indietro quando il popolo iraniano sacrificando il suo sangue ha incoscientemente contribuito alla formazione di questo regno del male.
La politica di Solanaterapia ha avuto 16 anni di tempo per poter guarire il male che affligge l'Iran. Inizialmente con Rafsanjani e poi con Khatami: 8 più 8 uguale a 16 anni dei governi moderati". Il risultato della Solanaterapia è stato la nascita di un mostro di nome Ahmadinejad con i denti più affiliati e artigli sempre fuori e pronte ad attaccare e cancellare dalla mappa del mondo chiunque gli vada contro. Allora, secondo me questa politica è fallita. Il capo della resistenza iraniana, Massoud Rajavi, all'epoca dell'inizio della politica di accondiscendenza ha dichiarato pubblicamente che " la vipera non partorisce colombo". Il senso della sua dichiarazione : l'inutilità dell'investimento nelle fazioni interne sperando che dall'interno del regime esca un colombo salvatore che possa dirigere il paese verso un governo sopportabile e tollerabile!. Fallimento totale di questa politica. l'unico risultato è stato la crescita e la maturità e l'aggressività ulteriore del soggetto. E' stato dato il tempo per spuntare i denti al mostro del fondamentalismo islamico iraniano tanto da poter mordere chiunque gli si avvicini( basti guardare l'attuale situazione iracheno in cui il maggior numero delle vittime americane sono quelle cadute per l'esplosione delle bombe costruite dagli iraniani e passate nelle mani della guerriglia irachena. Le parole del generale Petraus sul coinvolgimento iraniano negli atti terroristici in Iraq è molto significativo. L'odio iraniano verso gli americani presenti in Iraq ha una doppia motivazione: il primo perché hanno occupato un paese mirato fin dal 79 dallo stesso Khomeini per cui scatenò una sanguinosa guerra per conquistarlo. Il secondo è che oggi il regime dei mullah vede e sente le forze militari del Pentagono al suo fianco per parecchi migliaia chilometri. Per dirla nei termini commerciali si può assomigliare la questione al fatto che la Guardia di Finanzia installasse una stazione fissa di fronte al negozio di un onesto commerciante per controllare i suoi movimenti. Lui, pur essendo una persona per bene, dopo una settimana si ammala di tremori, parkinson, Alzehaimer e anche malattia della mucca pazza e tante altre cose di cui non posso elencare i nomi.( secondo me ironia è lo zucchero che addolcisce un articolo lungo e noioso quale mio). In poche parole, il regime di Khomeini non si rassegnerà all'idea di avere il Pentagono addosso. Di conseguenza sempre ricorrerà al terrorismo per convincere gli americani di andare via e lasciare l'Iraq nelle mani iraniane. Ahmadinejad di recente ha detto" se gli americani vanno via noi colmeremo il vuoto lasciato da loro". Se gli americani abbandonano l'Iraq il che significa commettere il più grave errore strategico militare della storia dell'umanità( in Iraq è in corso una guerra tra due alternative: La prima di matrice khomeinista fondamentalista tipo iraniano e l'altra di matrice nazionalista, popolare, democratica e pluralista. Nel caso della vincita della seconda si può sperare che gli americani abbandonino il paese. Ma solo e solo in questo caso). Sarebbe come abbandonare un bambino nella gabbia di un branco di lupi affamati. Dopo un Po non ci rimarrà nemmeno un pezzo di osso sui cui piangere e fare i funerali. All'improvviso avremmo un Iran ingrandito fino all'Israele. Vi assicuro che in quel momento gli israeliani devono scappare prima che vi fossero cacciati a suon di bombe e di missili. In quel caso saremmo già entrati in una guerra da cui uscire è assai difficile. Solo l'uso dell'esempio di Hiroshima potrà salvare il salvabile. Vedete come è dannoso la politica di accondiscendenza dell'Ayatollah Solana? Vedete come ci ha condotto verso una guerra di cui la fine è molto oscuro e imprevedibile? Un fatto scontato è ciò che la comunità internazionale non potrà accettare un Iran dotato di bomba atomica. I progressi ottenuti dal regime lungo la via di ricerca atomica è dovuto esclusivamente all'esistenza di questa politica chiamata da noi " ACCONDISCENDENZA". Camminando su questa strada io vedo il futuro molto annebbiato e tortuoso. Coloro che oggi parlano dei rischi della guerra e hanno paura di un milione di morti di oggi e non si sentono responsabili di 100 milioni di morti di domani devono spiegarci quali garanzie ci offrono per il domani proseguendo questa strada che sicuramente porterà alla guerra la comunità internazionale contro il regime dei mullah. Ormai la terapia di Solana and company è scaduta. E' arrivato il tempo che ne prendano atto di tutto il male che la loro politica ha afflitto sia al popolo iraniano che alla sua resistenza nonché alla comunità internazionale.
La terapia giusta: Come ho sostenuto molte volte la terapia giusta e senza rischi( per la comunità internazionale intendo), è quella di affidare al popolo iraniano e alla sua resistenza il destino dell'IRAN. Togliendo la resistenza iraniana dalla lista nera dell'Unione europea e americana è un atto dovuto e intelligente che incoraggerà la popolazione a scendere in piazza e pretendere i suoi diritti sacrosanti: la libertà e la democrazia. La resistenza iraniana ha ripetutamente ha dichiarato che non ha bisogno ne di armi ne di soldi. Basta togliere il bastone messa tra le sue ruote. A spingere la macchina saranno i figli, i nipoti, gli amici e i parenti di questi 120.000 giovani, donne, bambini, anziani che hanno sacrificato la loro vita per la libertà e la democrazia in Iran più un popolo in ferventi e ferito e tradito da trenta anni di violenza di guerra e di repressione. Sì, a spingere il motore della resistenza iraniana sarà l'intera popolazione.
Concludo e ribadisco che dalle tre alternative esistenti ( la politica di accondiscendenza, la guerra esterna e la terza via di Maryam Rajavi), la prima è stata violentemente fallita e sconfitta e affidata alla pattumiera della storia. Ci rimangono altre due. La prima è la guerra americana e la seconda la terza via di Maryam rajavi. Secondo me la prima è molto rischiosa e pericolosa. Potrebbe scatenare il terrorismo internazionale alimentato dei mullah e mettere a ferro e fuoco l'intero mondo. Non ci giurerei sul suo successo. Il suo rischio è altissimo. Si è vero di fronte al fuoco dell'esercito americano nessuno resiste. Ma il regime iraniano non è il regime di Saddam Hossein. L'Iraq di fronte alla guerra americana ha difeso il suo paese scrupolosamente e solamente all'interno dei suoi confini nazionali. Ma il regime dei mullah non farà altrettanto. Si difenderà su tutto i l pianeta. A meno che gli americani prima di sferrare un attacco portino avanti una campagna di potatura delle ramificazioni di questo albero che ormai ha raggiunto quasi tutto il pianeta mandando giù anche delle radici. In questo caso si alza il grado di successo dell'operazione. Ma specifico e ribadisco che qualsiasi operazione militare sferrato contro Teheran se non è sostenuto dalla popolazione interna ed esterna avrà la vita assai dura. In tal caso bisogna dimostrare che l'obiettivo dell'operazione non è la popolazione interna. Allora, a maggior ragione, oggi stesso bisogna rimuovere il nome della resistenza iraniana dalla lista nera europea e americana. Concludo e torno sulla mia convinzione politica e strategica . Il problema iraniano si risolve solamente e solamente con la terza via proposta dalla presidente Maryam Rajavi: in questo caso l'Europa e l'America non rischiano di rimanere vittime del terrorismo iraniano. Non rischiano di perdere nulla. No rischiano di perdere i loro interessi tattici e strategici. L'unico beneficio che avranno, oltre alla tranquillità e serenità e pace, è, che all'improvviso si troveranno in una situazione in cui saranno costretti a mandare a un lungo riposo i loro addetti alla sicurezza, interni ed esterni. Forse a questo danno si possa rimediare con qualche spostamento di ufficio.
Con la terza via di Maryam Rajavi, toccherà ancora al popolo iraniano di pagare il grande tributo di sangue per togliere chirurgicamente questo tumore maligno e in avanzato stato di metastasi. Riusciremo a superare anche questa prova di civiltà degno del popolo persiano? Sì, sicuramente sì. Ma in questo cammino abbiamo anche bisogno del supporto morale e politico della comunità internazionale. Non bisogna scordare che l'obiettivo del regime di Khomeini è di portare e di diffondere l'islam fanatico e fondamentalista anche in Italia e in Europa e sostituire l'altare della patria con tre gru uno adibito all'impiccagione dei minorenni, l'altro all'esecuzione dei giovani, e l'ultima per dare esempio ai genitori colpevoli di aver educato figli non idonei ai principi dell'islam fanatico.
Il regime dei mullah ha puntato tutte le sue forze sulla costruzione dell'impero islamico. Nella sua Costituzione esiste un articolo che stanzia e devolve tutte le sue forze dalla A alla Z alla realizzazione di tale sogno.
Riuniamoci intorno al popolo iraniano prima che sia troppo tardi. Al regime iraniano esiste una buona e sicura e provata alternativa ed è anche a buon mercato. Si chiama Il Consiglio Nazionale della resistenza Iraniana presieduto dal Sig. Massoud Rajavi.
Il conto alla rovescia è già iniziato. E' significativo il fatto che un personaggio come ministro degli esteri francese, storicamente di origine umanitaria e pacifista, ne annunci l'inizio del conto alla rovescia. Allora tocca a noi riflettere e domandare dove e come hanno sbagliato i nostri politici? E naturalmente anche prepararci a ricevere gli scheggi delle bombe.
A questo punto mi domando perché la comunità internazionale prende la strada statale quando l'autostrada è libera, gratuita e sicura? l'auto strada si chiama " la terza via di Maryam Rajavi".
karimi davood








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