domenica 16 settembre 2007

Maryam Rajavi:" la chiave della soluzione della crisi del medioriente è il cambiamento in Iran"





Come sostiene la presidente della repubblica della resistenza iraniana, nulla cambierà in medioriente se prima non fosse cambiato radicalmente e politicamente la situazione attuale in Iran. Questa tesi è matematica e non è un concetto lanciato a caso e senza fondamenta. 2più 2 fa 4 anche se qualcuno c'e lo vuole spacciare per 90!!!
Non è assolutamente possibile augurare la guarigione del malato abbandonandolo nelle mani delle streghe sperando nelle forze occulte. Il tumore maligno in particolare quello invasivo e fulminea si avvanza cosi velocemente che mette a ko qualsiasi tentativo di difesa e di strategia di cura. Basti prestare un minimo di attenzione alla situazione attuale irachena. Il terrorismo usato dal regime di Khomeini ha messo in ginocchio le forze armate di una grande potenza militare esistente sulla terra. E non è finito qui. Questo tipo di tumore non solo uccide chi lo ospita bensi ha un tale potere di trasmissione che non risparmia nemmeno quelli che ci si trovano nei d'intorni. Ha un metastasi rapida e violenta. E' insaziabile. Non ha pietà. Nè per i giovani nè per gli anziani e nemmeno per i bambini. Basti guardare la composizione delle vittime delle esplosioni quotidiane irachene. Le sue vittime predilette sono bambini e donne. Nel fondamentalismo islamico questi due elementi, (il primo il futuro dell'umanità e il secondo lo specchio di Dio), non godono dei diritti. Al tempo della guerra Iran-Iraq, gli attuali dirigenti del regime dei mullah costringevqano i bambini a camminare sui campi minati per pulirli dalle mine piazzate dagli iracheni. E gli chiamavano " MONOUSO". Non parliamo delle donne. La loro storia in Iran non ha bisogna di commenti o spiegazioni.
In poche parole la tana del male si trova a Teheran. Finchè non si decide la sorte di questo mostro non si può aspettare miracoli e miglioramenti in medioriente. Il tumore va tolto, prima che sia troppo tardi, chirurgicamente, e attraverso il popolo iraniano e la sua resistenza e non attraverso interventi militari stranieri. Nel primo caso il risultato è scontato ma nel secondo caso sono molto scettico del risultato sperato. Il problema iraniano va risolto con il contributo e tributo del popolo iraniano. Se in questo caso arrivano anche aiuti morali e politici ben vengano. E' da anni che noi auspichiamo un cambio della rotta da parte della comunità internazionale in senso positivo: sostenendo la popolazione iraniana e la sua resistenza togliendola dalla lista nera dell'Unione Europea e dell'America. Investire in questo affare politico secondo me è la cosa più intelligente al mondo. I beneficiari saranno di sicuro le prossime generazioni. Quando non ci sarà più l'incubo del terrorismo e del fondamentalismo islamico iraniano.
Man mano che andiamo avanti si evidenzia di più la terza via presentata dalla presidente Maryam Rajavi: Non alla guerra da parte delle forze straniere; non alla politica di accondiscendenza da parte della Comunità internazionale; Si al cambiamento democratico da parte del popolo iraniano sostenuto politicamente e moralmente da parte del mondo intero.
karimi davood

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO