sabato 29 settembre 2007

RINVIATA L'ADOZIONE DI UNA NUOVA RISOLUZIONE CONTRO IRAN



Secondo le informazioni diffuse dai mass media internazionali, i ministri degli esteri dell'America, dell'Inghilterra, della Francia, della Cina e della Russia( membri permanenti del Consiglio di Sicurezza), insieme a quello della Germania, chiamati 5+1, hanno deciso di rinviare a novembre le loro trattative sulla adozione del terzo ciclo di sanzioni contro l'Iran.

Nei miei precedenti articoli, sull'adozione delle sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, avevo ribadito che questo è un passo necessario e fondamentale nell'affrontare il programma atomico del regime fascist-religioso dei mullah. Senza le sanzioni generali( economico, militare, diplomatico, petrolifero), qualsiasi azione intrapresa contro Teheran è come " pestare l'acqua nel mortaio". Ogni secondo rimandato costerà alla comunità internazionale milioni e milioni di secondi e di vite umane. Ogni incertezza nell'affrontare il pericolo atomico iraniano costerà alla comunita internazionale molto e molto caro. Dall'insistenza e dall'intensità delle attività frenetiche del regime si può arrivare alle vere intenzioni del fascismo religioso iraniano. Qualche giorno fa, la resistenza iraniana, per bocca del loro responsabile della Commissione per la Pace, ing.Mehdi Abrishamchi, ha rivelato a Parigi, durante una conferenza stampa, che il regime di Teheran sta costruendo un nuovo sito:
Il sito segreto si trova a cinque chilometri a sud di Natanz vicino ad un piccolo villaggio denominato Abbas-Abad. Posizionato sotto la montagna chiamata Siah Kooh, circondata dalla catena montuosa di Karkas (Vulcher), si trova quindi in una posizione impossibile da attaccare sia da terra che dal cielo. Esso include una vastissima zona sotterranea nella quale sono stati costruiti due trafori paralleli di grandi dimensioni che collegano il sito con quello di Natanz. L’entrata dei trafori è larga sei metri.

Il sito è stato progettato due anni fa dalla sezione di ingegneria del Ministero della Difesa iraniano denominata Khatam-ol-Anbia, in pratica l’apparato di ingegneria del Corpo delle Guardie della Rivoluzione (IRGC) che ha poi iniziato segretamente la costruzione del sito nel 2006. Per garantire la veloce costruzione del nuovo sito, alti funzionari MOD (il Ministero della Difesa) si recano periodicamente a controllare i lavori, addirittura ogni due settimane il Gen. Sadrollah Pour-Barat, direttore della sezione di ingegneria del Ministero della Difesa, si reca personalmente a controllare l’avanzamento dei lavori. Il Ministero della Difesa ha affidato la responsabilità della costruzione del nuovo sito a Khatam-ol-Anbia, uomo di fiducia del presidente Ahmadinejad.
Ribadisco nuovamente che concedere anche un secondo di tempo al regime dei mullah, arrecchiamo un inestimabile danno all'umanità. Coloro che portano avanti la politica di accondiscendenza nei confronti del fondamentalismo e dell'integralismo islamico dovranno essere processati nei tribunali internazionali contro i grandi crimini commessi contro l'umanità. Ayattaollah Solana deve rispondere per quale motivo concede uno dopo altro enormi intervalli di tempo prima di adottare le vere e proprie sanzioni contro Teheran?
Mi auguro che la comunità internazionale a presto si torni sui suoi passi responsabili verso la sicurezza del mondo intero. E abbandoni la politica di accondiscendenza di cui l'unico privilegiato è esclusivamente il regime dei mullah.
Abbiamo già detto che il fondamentalismo e l'integralismo islamico è mille volte più pericoloso della sua bomba atomica. Questa espressione è il grido di allarme del popolo iraniano. Immaginatevi un giorno in cui questo fondamentalismo islamico riesca a costruire la sua bomba atomica. Mischiate allora questo prodotto con il terrorismo e la repressione basato sul fondamentalismo trainato dal fascismo religioso. Il prodotto finale? La distruzione certa dell'umanità e della civiltà. Non ci credete? Il futuro testimonierà la vericidità o la falsità di quanto dico e scrivo quotidianamente.
karimi davood

 
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