giovedì 31 gennaio 2008

IRAN: SOSPESE PER ORDINE DI SHAHROUDI LE ESECUZIONI PUBBLICHE. PERCHE'?




UNA VITTORIA PER IL MOVIMENTO CONTRO PENA DI MORTE
IL REGIME DEI MULLAH COSTRETTO A DIETREGGIARE
PENA DI MORTE: IRAN VIETA ESECUZIONI IN PUBBLICO
La notizia:
(AGI) - Teheran, 30 gen. - L'Iran ha vietato le esecuzioni in pubblico. L'ayatollah Mahmoud ....

Commento:
La notizia è di ieri. Il mullah Shahroudi, capo del sistema giudiziario del regime di Ahmadinejad ha dichiarato che" d'ora in poi le esecuzioni devono essere eseguite lontano dagli occhi del pubblico." Questo grazie alla pressione internazionale e a varie campagne di informazione condotte dala resistenza iraniana contro la politica del terrore dei mullah. In questo articolo vorrei analizzare il perchè delle esecuzioni in pubblico. Come sappiamo, nel regime dei mullah, la pena di morte e gli attentati quotidiani contro gli intellettuali e i dissidenti, hanno esclusivamente una funzione e obiettivo deterrente non in campo criminale ma in campo sociale e politico. L'obiettivo della pena di morte non è come in America che come pretendono è per la prevenzione del crimine. Ma è quello di fomentare il terrore tra la popolazione e terrorizzare coloro che sono potenziali candidati alla ribellione e al dissenso in particolare i lavoratori e ceti sociali bassi e medi. Si sa che le classi sociali bassi sono quelli che maggiormente soffrono la politica di belligeranza dei mullah. La politica del nucleare militare per la costruzioen della bomba atomica ha ridotto la popolazione alla povertà e alla miseria. La situazione è talmente forte tra queste popolazioni(rappresentano una grande fascia sociale), che sono costrette a vendersi l'anima e il corpo. La media età della prosituzione è scesa a 13 anni. La violenza ha raggiunto livelli talmente alti e pericolosi che si comincia a uccidere anche per pochi euro. Il caro vita ha raggiunto livelli molto alti e insopportabili. Naturalmente la politica del regime, nei suoi trentanni, ha creato il terreno fertile a tutti i tipi di criminalita e malavita diffondendo e contribunedo al consumo della droga facile e a basso costo onde narcotizzare i giovani e i fasci sociali potenzialmente pericolosi. Naturalmente, il regime usa a suo favore questo esquilibrio sociale sfruttando gli elementi provenienti da queste classi arruolandoli nelle sue forze militari e repressive onde affrontare sia il pericolo proveniente dall'interno del paese che dall'esterno. In tal direzione porta avanti due linee parallelle che in verita costituiscono due fondamentali pilastri del suo regno: la repressione e il terrorismo. Il primo punta verso l'interno e il secondo verso l'esterno. Di solito quando è necessario si vengono in soccorso uno dell'altro.
Secondo me la decisione del mullah Shahroudi nasce anche da questo fatto che oramai nemmeno questi atti criminosi non funzinao piu. Lo dimostra il tasso alto delle manifestazioni quotidiane degli studenti, degli insegnanti, dei lavoratori e della gente comune che essendo disperata si è riversata nelle strade sfidando i passdaran e le forze di sicurezza. Ormai si è rivelata una politica inefficace e obsolento e causa di diverse contestazioni da parte dei partner stranieri che chiedevano "la sospensione delle esecuzioni pubbliche" e guarda caso non la sospensione delle esecuzioni in generale! A parte la moratoria sulla pena di morte, da parte degli stranieri non c'è stata una ferma e detreminante politica di obiezione verso la pena di morte. Batsava che gli stranieri condizionavano qualsiasi relazione in particolare quelle economiche alla sospensione della pena di morte e al rispetto dei diritti dell'uomo. Ma questa politica è venuta a mancare. c'è stata sola una pressione verso le esecuzioni pubbliche. Ma attenzione, il mullah Shahroudi si è risevato il diritto di riprendere e di decidere sulle future esecuzioni pubbliche. Sicuramente in futuro saremmo testimoni di un accanimento delle esecuzioni. Alcuni giorni fa è stato fucilato un ragazzo di 24 anni nella città di Isfahan. Nel caso suo è stata usata la fucilazione. Una esecuzione emblematica. Era da tempo che i mullah non usavano le plotoni di esecuzione. In un altro caso nella città di Shiraz, i giudici religiosi hanno condannato due ragazzi alla morte attraverso " gettare dall'alto della montagna rinchisi in un sacco di Juta". "Nel caso che fossero soppravissuti devono essere impiccati". Questi atti e provvedimenti hanno tutti un solo filo conduttore: la repressione del dissenso e il fomentare del terrore tra la popolazione onde evitare il riversamento della "protesta" verso le strade. Un atto che porterà inevitabilmente a diventare un diluvio di protesta formando il "sunnami anti mullah e anti fondamentalismo islamico" portando a seppelirlo in pochi istanti nella pattumiera della storia dell'umanità liberandola per sempre dalla più grande minaccia mondiale del terzo millennio.
In questo cammino, il popolo iraniano ha bisogno di essere assistito e appoggiato dalle opinioni pubbliche mondiali. E' meglio investire nella popolazione iraniana che nello scatenare la guerra al regime dei mullah. Vi assicuro nel rapporto costi e benefici conviene nel investire sulla popolazione iraniana. Garantisce di piu e a lungo. Forse per il momento non trasmette tanto ottimismo ma vi garantisco è la carta vincente. Basti guardare il bilancio delle vittime del terrorismo iraniano che non ha risparmiato nessuna nazione compreso Italia: le vedove dei carabinieri di Nassirei ancora e per fortuna sono vivi e testimoni.
Allora investiamo nella terza via proposta dalla signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana: Non alla Guerra estera. Non alla politica di accondiscendenza. Si alla politica di sostegno al popolo iraniano per liberarsi democraticamente dal regime fascistreligioso dei mullah( nemico numero uno dell'umanità). QUESTO INVESTIMENTO SICURAMENTE RENDI DI PIU'. VE LO GARANTISCE IL SACRIFICIO DI PIU' DI 120000 RAGAZZE E RAGAZZI IRANIANI CHE HANNO SCELTA DI DIRE NO AL FONDAMENTALISMO ISLAMICO DI KHOMEINI.
VIVA IL LORO RICORDO. IN UN PROSSIMO FUTURO IL MONDO CIVILE LI RENDERA' OMAGGIO.

karimi davood

mercoledì 30 gennaio 2008

AHMADINEJAD IL LEGITTIMO EREDE DI HITLER



Iran si avvicina "all'apice" del nucleare, dice Ahmadinejad
mercoledì, 30 gennaio 2008 10.20
Versione per stampa
TEHERAN (Reuters) - L'Iran si sta avvicinando "all'apice" del suo programma nucleare e non cederà alle pressioni occidentali per fermare le sue attività....

Commento:Anche oggi il presidente passdar terrorista dei mullah ha ribadito che il programma nucleare iraniano ha obiettivi ben lontani da quelli pacifici. I suoi toni minacciosi ci confermano le vere intenzioni di Teheran nella sua volonta di andare avanti fino a rischiare anche uno scontro armato con la comunità internazionale. Tale determinazione tradotta in parole povere significa che i mullah hanno già fatto la loro scelta: andare in guerra con la comunità internazionale.
La politica di accondiscendenza dell'Europa sta contribuendo all'ingrossamento del fondamentalismo islamico senza renderne conto della sua pericolosità. Il regime dei mullah si sta nascondendo dietro il paravento del pacifismo contro la politica guerrafondaia di Bush. Purtroppo il movimento pacifista mondiale è già caduto con la testa nella trappola iraniana. Il mondo civile deve sapere che in questo momento non è il governo di Bush una minaccia alla stabilità mondiale bensi è il regime dei mullah che con la sua politica atomica militare e il suo fondamentalismo terroristico miete costantemente delle vittime in tutti i 4 angoli della pianeta. Secondo me il mondo civile sta andando a forte velocità, senza volerlo, a scontrarsi contro la macchina guerrafondaia dei mullah. Il progetto nucleare iraniano inevitabilmente porterà il mondo a reagire militarmente. Appunto il percoclo giace qua, sotto il turbanete dei mullah giace la chiave della vita e della morte dei milioni di innocenti iraniani e stranieri. Bisogna evitare e impedire che la usino. Bisogna liberare l'antidoto e il siero antifondamentalista a riversarsi nelle vene della società onde neutralizzare il pericolo del fondamentalismo islamico e immunizzare l'intero mondo dai futuri pericoli. Il siero si chiama la resistenza iraniana formalizzata nel Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana di cui I Mojahedin del popolo sono la colonna portante.
karimi davood

NEL FAMIGERATO CARCERE DI EVIN IMPICCATI 5 UOMINI ALL'ALBA DI OGGI


10 IMPICCAGIONI NELL'ARCO DI DUE GIORNI


Alle prime luci di stamattina, il regime dei mullah ha consegnato nelle mani del boia 5 uomini acusati di "omicidio". La notizia è stata diffusa dall'agenzia Isna iraniana.
Secondo un comunicato diffuso ieri dalle associazioni umanitarie iraniane, i responsabili della giustizia di Teheran avevano trasferito 28 detenuti nel braccio della morte del famigerato carcere di Evin.
LìIran usa la pena di morte come un mezzo deterrente finalizzato a evitare le manifestazioni e i dissensi popolari. In poche parole usa la pena di morte per fomentare il terrore tra la popolazione con finalità di garantirsi la soppravvivenza.
Dopo la mortaroia approvata dall'Onu, l'Iran ha intensificato il numero delle impiccagioni sia pubbliche che segrete come una risposta alle richieste della comunità internazionale.
La resistenza iraniana ha sempre sostenuto che, se il regime dei mullah smettesse di usare la pena di morte e la repressione, la poplazione lo spazzerebbe in pochi giorni. La repressione è uno dei più importanti pilastri su cui regge il regime fascist-religioso dei mullah.

IRAN: NUOVA GIRO DI VITE CONTRO LA COMUNITA' BAHAII


Notizie Ansa



Religione, Iran condanna 54 bahai


La setta, considerata eretica, e' accusata di propaganda


(ANSA) - TEHERAN, 29 GEN - Cinquantaquattro appartenenti alla setta religiosa dei Bahai,considerata eretica in Iran, sono stati condannati al carcere per propaganda.E' accaduto a Shiraz, nel sud del Paese, come ha confermato il portavoce dell'apparato giudiziario, Ali Reza Jamshidi. A tre seguaci della religione sono stati inflitti quattro anni di reclusione. Un anno, ma con sospensione della pena, per gli altri 51. Il portavoce ha stigmatizzato le proteste di organismi e governi stranieri contro le condanne.

martedì 29 gennaio 2008

NUOVO APPELLO DEL COMITATO DI SOLIDARIETA' CON GLI STUDENTI DI TEHERAN




http://uk.youtube.com/watch?v=l7ByQIJhQ6A ( clikkare per vedere alcune sequenze degli attacchi delle forze di sicurezza agli studenti dell'università di Teheran)

E' da una settimana che gli studenti dell'università di Teheran sono in agitazione per una serie di richieste legittime che il regime dei mullah cerca di trascurare. Le due più importanti sono: l'abolizione della divisione tra i sessi nelle mense univeristarie; la cancellazione delle convocazioni presso i comitati disciplinari delle facoltà, ecc...
Nei giorni scorsi, gli studenti sono scesi nelle strade del campus universitario scandendo slogan tipo " morte al dittatore". Successivamente le forze di sicurazza hanno attaccato i manifestanti ferendone 60 ragazze e ragazzi e arrestandone una ventina. Molti feriti sono stati trasportati dagli stessi studenti all'interno del campus e gl altri rasferiti negli ospedali cittadini. Ma degli arrestati non si sa nulla. Probabilmente sono stati trasferiti nei centri di sicurezza dell'intelligence oppure nella sezione 209 del carcere di Evin. Ai genitori degli arrestati non trasmettono nessuna informazione circa i loro cari. Molti dei quali fanno avanti e dietro tra gli ospedali e medicine legali e centri di detenzione.
Ancora una volta chiediamo la solidarietà del mondo scolastico, del lavoro e della politica a favore degli studenti di Teheran. Non dobbiamo lasciare soli i coraggiosi ragazze e ragazzi che lottano per la libertà e la democrazia in Iran. Indirizzate i vostri appelli ai mass media italiani e ai politici e mandateci una copia all'indirizzo: irandemocratico@yahoo.it
Siamo in diretto contatto con coloro che trasmettono le vostre adesioni al coraggioso movimento studentesco, che in questo momento critico e assai esplosivo, finge da apristrada ai grandi movimenti di protesta popolare. Anche al tempo della rivoluzione del 79 l'università di Teheran ha giocato un ruolo fondamentale nell'organizzazione delle manifestazioni popolari e nella rottura della catena della repressione che paralizzava e bloccava qualsiasi azione e iniziativa della popolazione. Gli studenti di allora con il loro sacrifico e coraggio hanno strappato questa catena di paura e di terrore e hanno permesso alla gente di scendere in piazza.
Insistiamo a ribadire la necessità e l'importanza delle vostre adesioni al movimento della protesta degli studenti iraniani: contribuiscono a incrementare il coraggio e la sicurezza e la fraternità verso coloro che sono in prima linea e gridano " morte al dittatore".
Comitato di solidarietà e di appoggio agli studenti iraniani
roma 29.01.08


Una notizia diffusa da apcom
Iran/ università Teheran, secondo giorno di protesta
lunedì 28 gennaio 2008
Slogan contro Ahmedinejad "il dittatore"

Roma, 28 gen. (Apcom) - Aumenta il numero degli studenti che hanno aderito alla protesta in atto da ieri nell'Università di Teheran contro la dirigenza politica del paese. Gli studenti urlano slogan come "Morte al dittatore", "Non vogliamo un governo autocratico. Non vogliamo una forza di polizia repressiva", "Mahmoud Ahmadinejad è per la corruzione e la discriminazione" e "Lo studente muore, ma non verrà umiliato".
Stando a quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dal 'National council of resistance of Iran', ieri erano 1.500 gli studenti che hanno partecipanto alla protesta contro l'arresto di alcuni loro compagni di corso, le misure disciplimari adottate contro altri e la separazione di uomini e donne nella mensa e in altri luoghi pubblici dell'Università.

Il 'National council of resistance of Iran' è nato nel 1981 a Teheram si iniziativa di Massoud Rajavi, leader della resistenza iraniana, e riunisce diverse organizzazioni, gruppi e personalità iraniane. Dispone di un parlamento in esilio, che sostiene la nascita di un governo democratico, laico e di coalizione a Teheran.

lunedì 28 gennaio 2008

APPELLO URGENTE: MANIFESTAZIONE DEGLI STUDENTI A TEHERAN



1500 satudenti si sono riversati nelle strade adiacenti l'universita di Teheran scandendo gli slogan:" Morte al dittatore". Feriti più di 60 manifestanti
Le forze dell'ordine hanno attaccato gli studenti arrestandoe molte decine
E' la seconda manifestazione nell'arco di due giorni
Chiediamo la solidarietà delle forze politiche con gli studenti iraniani
Pochi giorni fa nella città di Sanandaj è stato ucciso sotto la tortura uno studente di 27 anni di nome Lotfollahi
Le richieste degli studenti sono:
-la cancellazione del provvedimento della divisione imposta ai mensa degli studenti
-la revoca delle continue convocazioni degli studenti nei comitati disciplinari
secondo le informazioni ragginteci da Teheran, numerosi studenti sono stati arrestati e trasferiti nei centri di sicurezza dell'intelligence dove subiscono le piu disumane torture dei mullah
Gli studenti universitari di Teheran hanno lanciato un appello urgente a favore dei loro compagni arrestati chiedendo l'immediato rilascio dei loro compagni, la solidarieta internazionale e l'intervento degli organismi internazionali quali Onu
Chiediamo agli studenti italiani di mobilitarsi a favore dei loro colleghi iraniani
Chiediamo i vostri appelli e comunicati di solidarietà
Gli studenti iraniani hanno bisogno della vostra solidarietà e si sentiranno incoraggiati e appoggiati
Noi prenderemo l'impegno di far raggiungere la vostra solidarietà ai coraggiosi studenti iraniani che chiedono la libertà e la democrazia in Iran
Comitato di solidarietà e di appoggio agli studenti iraniani
Roma
28.01.08

domenica 27 gennaio 2008

IRAN/ BARAK: TEHERAN LAVORA A MISSILI NUCLEARI TERRA-TERRA (WP)


Nella foto: Safavi e Jafari, due comandanti del corpo teroristico della Sepah Passadran del regime dei mullah che ha affidato il progetto atomico militare a questo corpo militare islamico

Ministro Esteri Israele: Ci sono altri siti arricchimento uranio

Roma, 26 gen. (Apcom) - "Abbiamo il sospetto" che l'Iran "stia lavorando alla realizzazione di missili terra-terra... E che gli iraniani abbiano un altro sito clandestino in funzione per l'arricchimento dell'uranio oltre a quello di Natanz". Lo ha affermato il ministro degli Esteri israeliano, Ehud Barak, nel corso di un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano statunitense 'Washington Post'.

Per Barak il rapporto del Nie, 'National Intelligence Estimate on Iran', presentato lo scorso dicembre "ha frenato la volontà di applicare sanzioni più severe. In termini strategici dobbiamo affrontare tre sfide: primo, il terrrorismo estremista islamico; secondo, la proliferazione nucleare; terzo, gli Stati canaglia". Ma per "occuparci di queste minacce" continua Barak "abbiamo bisogno di maggiore cooperazione fra Stati Uniti, Ue, Russia e Cina".

Il rapporto del Nie, elaborato dalle 16 agenzie di intelligence Usa, sull'Iran secondo cui Teheran ha sospeso i suoi programmi sullo sviluppo di armi nucleari nel 2003 sotto la pressione internazionale, ma sta continuando ad arricchire l'uranio. Ciò significa che tra il 2010 e il 2015 potrebbe essere in grado di dotarsi di armi nucleari.

IN MEMORIA DEI CADUTI DEI CAMPI DI STERMINIO NAZISTI



Il primo novembre del 2005, l'Assemblea Generale dell'ONU, grazie ad una risoluzione presentata dagli Stati Uniti d'America ha condannato, con 104 voti a favore, la negazione dell'Olocausto, nominando giustamente e meritatamente il 27 gennaio, in ricordo delle vittime di questa immensa tragedia umana, come la "giornata mondiale della memoria dell'Olocausto".
In occasione di questa giornata, un gruppo dei prigionieri politici del famigerato carcere di Rajai Shahr ha lanciato un breve ma significativo messaggio:
"nel nome di coloro che hanno sacrificato le loro vite per la libertà,
noi prigionieri politici del carcere di Rajai shahr di Karaj,in occasione dell'arrivo della giornata mondiale della memoria dell'Olocausto, porgendo le nostre più sentite condoglianze alla comunità ebrea iraniana teniamo vivo il ricordo dei caduti di questa tragedia sperando che la comunità internazionale adotti delle iniziative onde evitare che le pagine della storia si riempino di questi crimini."

Anche noi iraniani, rifugiati politici in Italia, ci associamo a questo breve ma coraggioso messaggio dei prigionieri politici iraniani. E' stato un atto veramente coraggioso. Anche perchè è di recente la violenza verbale di Ahmadinejad contro questa immensa tragedia umana. Il passdar presidnete dei mullah ha violentemente ha negato l'essistenza di questa tragedia umana che mai la storia umana abbia registrato nella sua memoria. Ahmadinejad ha perfino organizzato delle conferenze e dei dibattito in cui hanno partecipato una serie di personaggi ambigui e malati di carattere e di personalità.
Viva il ricordo dei caduti e dei martiri ebrei e non che con il sacrificio del loro sangue ci hanno garantito la libertà di espressione e di opinione.
karimi davood

sabato 26 gennaio 2008

L'Iran ha perso uno dei più fidati sponsor in Europa


La vignetta di Badban: traduzione delle parole scritte sulla pietra tombale dell'ex premier prodi, amico degli ayattollah iraniani:" il governo di Prodi ha accolto la convocazione di Dio ed è volato in cielo"



Con la caduta del governo di Prodi, amico di vecchia data del regime teocratico dei mullah, ho trovato due cose interessanti sui siti di lingua persiana: il primo è un articolo apparso sul sito di Radio Farda di lingua persiana e trasmessa dall'Europa e finanziata dagli americani. Articolo è intitolato: " la caduta di prodi, il principale amico europeo degli iraniani ". Il collega Ahmad Rafat, noto giornalista iranoitaliano, autore dell'articolo, rileva che il governo iraniano e Hezbollah libanese con la caduta del governo di Prodi hanno perso uno dei più fidati e vicini governi europei e nel caso che il prossimo governo sia di centrodestra sicuramente gli atteggiamenti nei confronti del governo iraniano cambieranno di molto.
Il secondo punto, che è interessante non meno del primo, è una vignetta apparsa sul sito Badban anche esso di lingua persiana: su una lapide tombale si vede la foto di Prodi su cui è scritto:" il governo di Prodi ha accolto la convocazione di Dio ed è volato in alto." la vignetta è intitolata: "signor Prodi avrebbe potuto ottenere il voto di fiducia al parlamento islamico iraniano"!
Eppure in questi giorni era atteso a Roma il consigliere numero uno del Passdar terrorista Ahmadinjead per parlare e consultare con Prodi e D'Alema: il noto passdar terroris Hashemi Samare!. L'appuntamento è rimandato a data da definire. Cioè quando Prodi resusciterà e tornerà al Palazzo Chigi! Ma in quel momento vi assicuro che non ci sarà più il regime dispotico-religioso dell'amico di Prodi-D'Alema. Dovranno anch’essi andare alla pattumiera della storia dell'umanità per porgerli un saluto! E fargli una messa portargli un fiore crisantemo!
I nostri migliori auguri al prossimo governo italiano qualunque esso sia. La storia recente ha dimostrato che chi stringe le mani dei terroristi-mullah, che dalla mattina alla sera stringono i cappi al collo dei giovani iraniani non ha vita, intendo politica, lunga.
Non si può calpestare il sangue di 120000 giovani e anziani e ragazze e donne incinte iraniane in nome del solo business. Il regime iraniano è una fonte sporca: sia ideologicamente che politicamente. Chinque lo tocchi o lo avvicini si contamina nell'anima e nel corpo. E' come uranio sporco. Non c'è rimedio. Porta alla morte lenta il malcapitato. La storia è contemporanea. La legge dell'evoluzione non permette a nessuno di ostacolare il cammino verso il futuro e lo travolgerà sicuramente. In un prossimo futuro il tribunale per i crimini contro l'umanità avrà tanto lavoro da fare sul piano iraniano. Sui banchi d’accusa non ci saranno solamente i criminali ayatolah iraniani. Il popolo iraniano trascinerà in causa molti personaggi che hanno spianato la loro strada. Ma ribadisco e sottoscrivo che il nostro nemico è solo un regime con nome e cognome: repubblica islamica dei mullah. Per il resto auguriamo una coscienza pulita e tranquilla. Anzi inviteremo anche questi meschini politici per partecipare alla festa di liberazione una volta consegnata la repubblica islamica alla pattumiera della storia. Naturalmente Le consorti dei politici possono partecipare liberamente senza Chador e Maghnae!
Concludo facendo i miei migliori auguri agli Ayatolmullah D’Alema e Prodi per una vita serena e tranquilla forse nei campi verdi della Sardegna!
Karimi Davood

venerdì 25 gennaio 2008

UN ITERESSANTE ARTICOLO DI LUCIO CARACCIOLO SULL'ESPRESSO: PIU' GUERRA CHE PACE


OPINIONI - ESPRESSO
di LUCIO CARACCIOLO
L'Iran è oggi più che mai la principale potenza del Medio Oriente. Non era certo questo lo scenario che George W. Bush immaginava, quando oltre sei anni fa lanciò gli Stati Uniti nella 'guerra globale al terrorismo'. Ma la liquidazione (provvisoria?) dei talebani e poi di Saddam, spazzando via i due principali nemici degli ayatollah, ha cambiato a favore dell'Iran gli equilibri regionali. Certo, ora l'America è insediata, con le sue basi e la crema delle sue Forze armate, in Iraq e in Afghanistan, così stringendo Teheran in una tenaglia. Tuttavia gli americani hanno già enormi difficoltà a gestire quei due teatri di guerra, e non potranno restarvi in eterno.

Prima o poi, Iran e Stati Uniti dovranno quindi scegliere: o la guerra, quella decisiva per il futuro assetto del Golfo e dell'intero Medio Oriente, o la pace, ossia un grande, pragmatico compromesso che bilanci gli interessi americani e iraniani nella regione.

Fino alla pubblicazione del rapporto delle agenzie di intelligence americane (3-12-2007), secondo il quale il regime degli ayatollah avrebbe sospeso il programma atomico militare nel 2003, il barometro tendeva verso la guerra. Cioè verso una spedizione punitiva aeronavale a stelle e strisce, che avrebbe dovuto azzerare per molti anni non solo i siti nucleari, ma l'intera struttura militare ed economica persiana. Qel documento ha invece segnato la sconfitta dell'ala bellicista dell'amministrazione Bush, incarnata dal vicepresidente Cheney, ad opera del partito che punta su una diplomazia muscolare, guidato dal Pentagono e dal dipartimento di Stato. I vertici americani hanno pesato rischi e vantaggi dell'opzione militare, e hanno stabilito che i primi sono assai più concreti dei secondi. E stavolta i servizi segreti hanno fatto sapere di non essere disposti a coprire operazioni decise altrove, a prescindere dalle informazioni e dalle analisi da loro fornite.


Si è così aperta una piccola finestra di opportunità, utile forse per un anno e mezzo: il tempo perché Bush lasci la Casa Bianca e il suo successore prenda in mano il dossier persiano e tragga le sue conclusioni. Finora, però, non sembra che la possibilità di un negoziato complessivo e diretto Usa-Iran sia presa in seria considerazione, né da una parte né dall'altra. Le due leadership politiche appaiono troppo deboli e divise per osare il grande compromesso. In campo iraniano si attende il verdetto delle elezioni parlamentari di marzo, che potrebbero segnare una sconfitta per Ahmadinejad e per l'ala più irrazionale del regime, a vantaggio dei conservatori pragmatici di Rafsanjani e di ciò che resta dei riformisti di Khatami.

Ma il tempo non lavora per la pace. In un clima di incertezza e sospetti reciproci, con Israele che non crede alla Cia e si riserva il diritto di colpire l'Iran, e nella prospettiva di nuove e più dure sanzioni occidentali contro il regime di Teheran, basta il fuoco di un fiammifero per appiccare un incendio devastante. Il recente incidente nello stretto di Hormuz valga da monito. Specie se a provocarlo è stata qualche unità particolarmente fanatica dei pasdaran, senza il normale avallo gerarchico. Spesso le guerre scoppiano per caso, senza che nessuno lo voglia fino in fondo. Fra nemici, se non si fa la pace, la guerra è questione di tempo.

giovedì 24 gennaio 2008

LE DICHIARAZIONI DI RAICE: BARZELLETTE O UNA MOSSA POLITICA



23/1/2008
Nella Foto: Ebrahim Lotfollahi, ucciso settimana scorsa sotto le torture subite in carcere di Sanandaj, iran occidentale, e seppellito di nascosto sotto una montagna di cemento nel cimitero della città.
Nucleare, Rice offre tregua a Iran
"Normalizzazione se rinuncia a atomica"

Il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice ha detto che la crisi tra Usa e Iran potrebbe risolversi se Teheran rinuncerà al nucleare. Fermo restando che "non bisogna permettere all'Iran di diventare una potenza atomica" e che "la questione può essere risolta per vie diplomatiche", Rice ha offerto agli ayatollah "l'ampliamento dei rapporti commerciali" e "relazioni più normali" in cambio dello stop dell'arricchimento dell'uranio....
Commento: Le dichiarazioni del ministro americano Rice rese a Davos in Svizzera, mi fanno involontariamente pensare a due cose: il primo è che il ministro Rice sta tirando fuori una carta vincete che è quello di mandare più possibile il regime terroristico dei mullah verso un angolo da qui non si possa sfugire. Cioè dal momento che lo sa benissimo che Teheran non abbandonerà assolutamente e per nessuna ragione al mondo il suo programma atomico militare, altrimenti crollerebbe su se stesso, allora lancia questi messaggi chiedendo l'abbandono del programma atomico in cambio di "normalizzazione dei rapporti ed ecc...".Appunto la mossa politica per dire che noi abbiamo provato tutte le vie diplomatiche. seconda cosa è che il ministro Rice non ha ancora capito o non ha avuto la capacità di capire le vere intenzioni dei mullah sul nucleare. Cioè non capisce che per Teheran il suo programma nucleare ha una validità strategica e religiosa. Che non è un fine bensì è uno strumento per arrivare ad un obiettivo estremamente strategico: costruzione dell'impero islamico iraniano su tutto il medioriente e cosi via garantire il suo regno immunizzandolo da qualsiasi attacco e congiura straniera. Bisogna capire e aprire gli occhi che il regime iraniano non si fermerà assolutamente alla sola costruzione della bomba atomica ma proseguirà il suo lavoro in molti altri settori e campi, come la sta facendo tuttora oggi. Oggi giorno Teheran assomiglia, nonostante tutti i danni e spargimenti di sangue causati in tutto il mondo, le vedove italiane di Nassiria ancora sono vive e per fortuna non "estinte", ad una bambina a cui è spuntato un solo dente! Figuriamoci quando gli spunteranno tutti i 24 0 27 denti. Bisogna temere veramente quel giorno.
Io, per la prima volta dichiaro che a costo del rischio che corro per la mia incolumità fisica, continuerò a denunciare la vera identità del regime fascist-religioso di Ahmadinejad. Questo è il mio compito e la mia responsabilità umana e politica. Molti amici mi chiedono non hai paura? La mia risposta è che si, anche io sono un uomo e fatto di carne ed ossa. Ma fin quando dobbiamo essere prigionieri delle nostre paure? In questo caso la paura è la "morte della coscienza". Per tenere alta la vigilanza bisogna costantemente levigare la nostra coscienza e tenerla sveglia. Il regime dei mullah portando in mezzo alle strade le scene quotidiane di impicaggioni ha un solo obiettivo: terrorizzare la popolazione scoraggiandola da scendere in piazza.Per fortuna i giovani iraniani in particolare le ragazze hanno superato la soglia della paura e hanno reso la loro vità più proficua e più interessante verso le future generazioni.
Pochi giorni fa nella città di Sanandaj i torturatori del regime dei mullah hanno spezzato le ossa e la vita di uno studente di legge di anni 27 di nome Ebrahim Lotfollahi. Il suo corpo fu talmente mal ridotto sotto le torture subite che i responsabili del regime hanno deciso di seppellirlo di nascosto sotto una montagna di cemento. Il mio coraggio, se possiamo chiamarlo cosi si abbevera dalla volontà di cambiare il destino del paese di questi eroi dell'UMANITA'.
Viva il loro ricordo

karimi davood

mercoledì 23 gennaio 2008

AHMADINEJAD RISPONDE AL GRUPPO 5+1


Iran sfida nuove sanzioni, avanti col nucleare
mercoledì, 23 gennaio 2008 11.46

TEHERAN/BRUXELLES (Reuters) - L'Iran non bloccherà le proprie attività nucleari a causa di eventuali nuove sanzioni dell'Onu, ha detto oggi il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad secondo un'agenzia di stampa, all'indomani dell'accordo tra le potenze mondiali su un nuova risoluzione.

Commento: Se Ahmadinejad, il presidente Passdar terrorista del regime dei mullah risponde così volgarmente e criminalmente all'appello del gruppo 5+1, spontaneamente nasce una domanda: come mai si può intavolare dei "negoziati senza pre-condizioni" con i mullah, come sostiene D'Alema, per arrivare ad una pacifica conclusione del nucleare iraniano? Tale presa di posizione non è una politica di concussione e di accondiscendenza con il programma nucleare iraniano?
Karimi davood

SCPERTO UN CARICO RADIOATTIVO DIRETTO VERSO IRAN


Iran, è giallo sul treno radioattivo


di Gian Micalessin - mercoledì 23 gennaio 2008, 07:00
Era un convoglio contaminato, una peste atomica in viaggio, un ammasso sferragliante di ruggine, radioattività e morte. Aveva le sembianze di un treno, celava il cuore nefasto di una bomba sporca. Era partito dal Tajikistan, aveva disceso le steppe kirghise, solcato i passi uzbeki , sferragliava sbuffando verso i confini iraniani. Lo hanno fermato a un passo. All’ultima fermata quella colonna di vagoni e veleno fa impazzire i contatori geiger, rivela il suo cuore contaminato, sputa quel bubbone di Cesio 137, incubo dei cacciatori di ordigni sporchi e sogno perverso di ogni terrorista nucleare....
IL GIORNALE.IT

IRAN: DANZA DEL SORRISO TRA D'ALEMA E IL REGIME DI AHMADINEJAD



Nella foto: la danza del sorriso sulla pelle del popolo iraniano tra Larijani e D'Alema
Esteri
IRAN/ D'ALEMA: ORA NEGOZIATO ANCHE SE SERVONO SANZIONI-rpt
Trattare oltre il nucleare, anche su stabilità e sicurezza


Roma, 22 gen. (Apcom) - Il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, è "convinto" che con Teheran "si dovrebbe avere il coraggio di cercare la via del negoziato". Un negoziato, spiega il capo della diplomazia, che sia "senza pre-condizioni", nel senso che se l'Iran continuerà a non rispettare la richiesta della Comunità internazionale di interrompere le attività di arricchimento dell'uranio, "le sanzioni dovranno rimanere", ma questo non impedisce che "ci si possa sedere attorno a un tavolo e si possa discutere"....
Commento:Sarebbe meglio che il ministro degli esteri D'Alema, prima di convincersi che con Teheran si debba negoziare, spieghi meglio agli italiani questo fondamentale concetto: che cosa ha ottenuto fino ad oggi la sua linea di negoziato con il principale paese sponsor del terrorismo internazionale? La sua linea ha concesso o non ha concesso anni e anni di tempo al regime di Ahmadinejad per finire il suo progetto atomico militare? A chi giova allungare i tempi? all'Europa o al regime di Teheran? In quali campi la politica di negoziato con Teheran ha dato frutti prefissati? Nel campo del terrorismo internazionale? Nel campo della pacificazione tra israeliani e i palestinesi? Nel campo del rispetto dei diritti umani? Allora come spiega il rapporto dell'On.Marco Zacchera che di recente ha visitato L'iran e sicuramente Lei ha avuto la opportunità di leggerla. Signor ministro se lei è convinto che con la carota si possa domare questo mostro religioso si sbaglia. Sicuramente fra un pò si troverà senza entrambe le mani. Si ricordi che Lei sta contribuendo all'ingrossamento e ala crescita della più pericolosa ideologia fondamentalista che esiste sul pianeta. Le future generazioni sicuramente La melediranno. Non Le chiedo di fare guerra al terrorismo iraniano. Le chiedo solamente di essere più intelligente e prudente. Signor ministro se lei è convinto che con la carota si può domare questo mostro religioso si sbaglia. Sicuramente fra un può si troverà senza entrambe mani. Si ricordi che Lei sta contribuendo all'ingrossamento e ala crescita della più pricolosa ideologia fondamentalista che esiste sulla pianeta. Le future generazioni sicuramente La melediranno. Non Le chiedo di fare guerra al terrorismo iraniano. Le chiedo solamente di stare piu intelligente e prudente. In Iran ci sono 70 milioni di gente che soffrono quotidianamente la violenza religiosa- islamica del regime dei mullah. E nel mondo milioni e milioni di gente inerme e innocente fortemente candidata a diventare vittima prediletta del terrorismo nucleare iraniano. Signore Ministro, il regime dei mullah, una volta completata la sua bomba atomica sicuramente cambiera la voce anche nei Suoi confronti. Si fidi.

Signor D'Alema a nome di un popolo che soffre la violenza khomeinista da trentanni, Le chiedo di non gettare il sale sulla nostra ferita. Ci lasci a cambiare democraticamente il nostro destino. Sicuramente anche Lei gioverà tanto di un Iran libero e democratico e laico.


Karimi davood

martedì 22 gennaio 2008

IN ARRIVO LA NUOVA RISOLUZIONE SANZIONATORIA DELL'ONU




IRAN: FRANCIA, A GIORNI NUOVA BOZZA SANZIONI ALL'ONU
La bozza per una risoluzione che prevede nuove sanzioni all'Iran per il suo programma nucleare e' "quasi pronta" e sara' presentata al Consiglio di sicurezza dell'Onu "nei prossimi giorni". Lo ha riferito un diplomatico francese alla vigilia della riunione a Berlino dei ministri degli Esteri del "5+1" (Stati Uniti, Russia, Francia, cina, Gran Bretagna e Germania) che dovranno mettere a punto il testo. "Una bozza per una terza risoluzione (sanzionatoria, ndr.) e' quasi pronta", ha spiegato il diplomatico, "penso che saremo in grado di trasmetterla al Consiglio di sicurezza nei prossimi giorni".
Commento:che ben vengano le sanzioni. Ma come in precedenza ho ribadito, ripeto ancora che le sanzioni saranno efficcaci solamente se accompagnati dal riconoscimento del ruolo della popolazione e della sua resistenza. La miglior rislouzione sarebbe quella, che veramente fa paura al regime dei mullah, di riconoscere la resistenza iraniana come l'alternativa al regime terrorista e fascist-religioso dei mullah. Secondo le informazione a nostro possesso, il regime dei mullah, ovunque vada e chiunque incontri mette sul tavolo chiede, o con la carota o con il ricatto del terrorismo, la "condanna dei Mojahedin del Popolo" iraniano. Recentemente, dopo la sentenza del tribunale inglese che ha ordinato al governo britannico di rimuovere il nome della resistenza iraniana dalla lista nera del terorismo europeo, il regime dei mulla, terrorizzato ha sguinzaliato tutti i suoi agenti, camuffati dai giornalisti, ricercatori scientifici, analisti politici di " scrivere alle autorità europee e chiedere di mantenere nella lista nera il nome dell'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo nella lista nera".
Concludo e ribadisco che il siero che può fermare il veleno della vipera islamica iraniana ha un nome e un cognome scientifico: la resistenza iraniana. Se le sanzioni verranno accompagnate da questo siero si può sperare di una fine immediata e indolore della vipera islamica( la repubblica islamica iraniana),altrimenti il regime di Ahmadinejad ricorrerà, come ha fatto in precedenza, ai mezzi terroristici e ricattatori e metterà a ferro e fuoco l'intera pianeta conducendoci inevitabilmente ad una catastrofica guerra. Il presidente Bush ha chiamato questo scenario la " terza guerra mondiale".
Ancora siamo in tempo.
Non alla guerra!
Non alla politica di accondiscendenza!
Si alla terza via presentata dalla presidente Maryam Rajavi: il sostegno politico alla popolazione per un cambio democratico in Iran.
Karimi davood

lunedì 21 gennaio 2008

APPELLO URGENTE:UN'ALTRA DONNA A DUE PASSI DAL PLOTONE DI ESECUZIONE


Nella foto Shahla Jahed

La notizia è appena arrivata da Teheran. La signora Shahla Jahed, accusata di omicidio della moglie di un noto calciatore nazionale iraniana, dopo la conferma della sua condanna a morte dalla più alta autorità giudiziaria del regime fascist-religioso del passdar presidente Ahmadinejad, si trova a pochi passi dall'impiccagione. Il suo avvocato ha detto di aver provato tutti i mezzi posibili ma nulla è stata possibile. L'ordine dell'esecuzione della sentenza a morte, fra pochi giorni verrà consegnato al giudice Jaberi del carcere di Evin. Per ennesima volta chiedo la vostra protesta presso gli organi competenti in particolare presso il governo italiano chiedendo il loro urgente intervento per salvare dall'impiccagione la signora Shahla Jahed.
karimi davood

NUOVE MISURE DISUMANE CON CHI CONSUMA LE BEVANDE ALCOLICHE


nella foto: il falco. Il regime dei mullah con i "boconi avvelenati" cerca di togliere di mezzo i consumatori di bevande alcolici


Ho appena ricevuto una notizia scandalosa e allo stesso tempo triste e dolorosa. Il regime dei mullah ha adottato una nuova misura repressiva contro chi beve gli alcolici. Seconda questa notizia, alcuni cittadini della città di Shiraz, terra della cultura e della poesia persiana, nonchè del vino rosso e di due grandi poeti persiani, Sadi e Hafez, in una lettera indirizzata alla resistenza iraniana all'estero, denunciano una nuova e disumana misura repressiva adottata dal regime fascist-religioso di Ahmadinejad, contro coloro che bevono gli alcolici: gli agenti iraniani, attraverso la siringa iniettono nelle bottiglie degli alcolici importati clandestinamente un veleno pericolosissimo che dopo 24 ore dall'ingerimento del contenuto della bottiglia distrugge il fegato cusando la morte del malcapitato.
Nella lettera, i cittadini di Shiraz mettono in guardia i consumatori e chiedono agli organismi internazionali la denuncia di questa disumana azione dei mullah.

UCCISO SOTTO LA TORTURA UNO STUDENTE IRANIANO


Notizie Ansa



Iran: studente muore in cella



Famiglia non crede a tesi suicidio, secondo caso in 3 mesi


(ANSA) - TEHERAN, 20 GEN - Un ragazzo e' morto in Iran dopo essere stato arrestato dai servizi di sicurezza che hanno parlato di suicidio e l'hanno sepolto. La famiglia, che non e' stata avvertita della tumulazione del giovane, non accetta pero' la spiegazione delle autorita' e vuoler chiedere un'autopsia. Il caso, reso noto oggi all'ANSA dall'avvocato della famiglia, Saleh Nikhbakht, e' simile a quello della morte, nell'ottobre scorso, di un'altra giovane arrestata.

20 Gen 17:34

venerdì 18 gennaio 2008

UCCISO SOTTO LA TORTURA UNO STUDENTE DI SANANDAJ



nella foto: Ebrahim Lotfollahi, studente della legge dell'università Payame Noor di Sanadaj, ucciso sotto la tortura e seppellito in segreto senza la presenza dei familiari.
Oggi pomeriggio tornando dallo studio Sky Tg News 24 di Roma, dove ho parlato della moratoria sulla pena di morte e la reazione iraniana, ho trovato questa triste notizia della morte di uno studente di 27 anni di Sanandaj, Iran occidentale.
Ebrahim Lotfollahi, studente della legge dell'Universita di Payame Noor, fu arestato due settimane fa dagli agenti in borgese del ministro delle informazioni dei mullah all'uscita della sala di esami della sua facoltà e fu portato in una segreta casa di sicurezza dell'intelligence iraniana. Fin dall'inizio Ebrahim fu sottoposto alle più feroci e disumane torture praticate dagli agenti iraniani. Nessuna notizia e informazione è stata trasmessa ai suoi familiari che lo cercavano da tutte le parti. Dopo la sua tragica morte è stato convocato suo padre negli uffici del ministero e informato dell'imminente liberazione del figlio ma lo hanno condotto al cimitero della città e gli hanno dimostrato una tomba riempita di una valanga di cemento.
Ebrahim fu accusato di "avere rapporti con le organizzazioni di oppisizione all'estero".Alla famiglia hanno proibito qualsiasi cerimonia religiosa in onore del figlio ucciso.
Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia esprime il proprio sdegno per questo ennesimo crimine disumano commesso dal regime dei mullah e chiede agli organismi competenti in materia dei diritti umani di protestare vivamente presso il tribunale internazionale contro i crimini commessi contro l'umanità e chiedere la riesumazione del corpo di Ebrahim per verificare le torture a cui fu sottoposto durante la sua detenzione, come ha chiesto la sua famiglia. I genitori vogliono sapere la verità e il perchè il loro figlio è stato ucciso? Tutto ciò succede estammente dopo un mese dall'approvazione della moratoria da parte dell'ONU. Alcuni giorni fa contemporaneamente alla visita della delegazione italiana capeggiata dall'On. Ranieri, sempre in Kurdistan è stato impiccato in pubblico un prigioniero politico ferito e invalido di entrambe gambe. Nella foto si vede il detenuto portato in barella e impiccato alla presenza del pubblico.
Karimi davood
Oggi, alle ore 13 e 45 ho partecipato in diretta alla tg 24 di Sky News dove ho elencato tutti i dati in mio possesso sulla situazione del rispetto della moratoria in Iran. In soli primi 10 giorni dell'anno 2008 sono stati impiccati 23 persone di cui tre donne, madri dei piccoli fanciulli.

giovedì 17 gennaio 2008

INTERFERENZE TERRORISTICHE IRANIANE IN IRAQ


ESTERI - 16/01/2008, ore 18.43.00

Iraq, Petraeus: “Dall’Iran continuo flusso combattenti”
Gli Usa accusano il governo iraniano di sostenere le violenze


Baghdad (GRs) - “L’Iran continua a infiltrare combattenti estremisti in Iraq”. Lo ha annunciato oggi il generale David Petraeus, comandante in capo delle forze della coalizione, durante un’ispezione a Zurbitiyah, lungo il confine con l’Iran, a circa 200 chilometri a sud est di Baghdad. “L’evoluzione del numero degli attacchi legati all’Iran contro le truppe americane è tuttavia dubbia, così come è dubbio il supporto di armi e munizioni agli estremisti sciiti”, ha affermato Petraeus. “Ma sappiamo – ha aggiunto – che l’addestramento su vasta scala in Iran dei combattenti iracheni continua”. Secondo il generale “tale addestramento è un problema supplementare che comporta ad una accelerazione letale nel contesto iracheno, all’interno del quale si pongono già numerose sfide”.
Riguardo gli attentati, il comandante in capo ha spiegato che “il ricorso alle autobomba è rimasto ad un livello basso, ma da dieci o dodici giorni abbiamo constatato un aumento sensibile”. A tal proposito “ignoriamo, tuttavia, che possa trattarsi di una vera e propria tendenza al rialzo, occorre aspettare e osservare la situazione ancora per diverso tempo”.
Sabato scorso, al termine di un incontro in Kuwait con il presidente americano, George Bush, il generale Petraeus aveva tenuto conto di un netto aumento dagli inizi di gennaio gli attacchi contro i soldati americani in Iraq, condotti con autobomba. Secondo gli Stati Uniti sarebbero macchine iraniane.
L’Amministrazione Bush accusa regolarmente il governo iraniano di sostenere le violenze in Iraq inviando armi, esplosivo e finanziando i combattenti sciiti iracheni, contrariamente gli iraniani smentiscono. Per Washington l’esplosivo confezionato sulle ultime autobomba è più potente e sofisticato rispetto agli ordigni artigianali posti sul ciglio delle strade irachene, e sono talmente potenti da perforare le protezioni degli Humvee, causando così perdite considerevoli nelle file americane. La Casa Bianca ritiene che questi attacchi portino la firma iraniana.
Nell’ottobre e novembre 2007, i responsabili americani avevano dichiarato una diminuzione costante da tre mesi dell’utilizzo di autobomba di matrice iraniana, considerando una diminuzione del flusso di armi e munizioni iraniane in Iraq.

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Commento: Anche il terrorismo ha i tempi suoi e ha bisogno di riflessioni e pause altrimenti la sua macchina si inceppa e diventa un cappio al collo dei suoi finanziatori e autori, famosi mullah Iraniani. in qualsiasi operazione, ad un certo punto bisogna fermarsi e ritirarsi e riorganizzarsi. Questo lo sanno benissimo i capi militari statunitensi. Anche il regime di Teheran, causa molte difficoltà e problemi interni, ribellioni popolari, in particolare l'arrivo di un inverno assai duro e la mancanza di gas, l'ombra di una prossima risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e tanti altri problemi ha dovuto rallentare le sue operazioni e interferenze terroristiche in Iraq. Ma questo non vuol dire che i mullah hanno cambiato l'identità oppure la strategia: il loro obiettivo e la loro strategia militare è quello di spazzare definitivamente le forze stranieri dall'Iraq. lo stesso rafsanjani, ex presidente dei mullah e oggi uomo ricercato dall'Interpol, ha detto" il destino della repubblica islamica si gioca in Iraq".Sì, ha ragione Rafsanjani: Se gli americani vincono in Iraq, il prossimo obiettivo automaticamente diventa la repubblica islamica. Il regime iraniano non permetterà mai che un suo paese vicino diventi una roccaforte della democrazia. lo combatterà con ogni forza. Ma la realtà è ben diversa. Se gli americani riusciranno a instaurare un regime democratico, relativamente parlando, e stabilizzeranno la situazione della sicurezza del paese, il che signfica la vittoria della democrazia e del popolo iracheno e l'inizio della morte lenta della repubblica islamica e il falliemnto di tutti i suoi tentativi terroristici finalizzati a rendere il paese insicuro e pericoloso alle forze straniere. Allora specifico e ribadisco con forza che i mullah non smetteranno mai a interferire negli affari iracheni e lo continueranno finche esiste anche un solo uomo a capo della repubblica islamica. il destino della repubblica islamica si gioca in Iraq. Non bisogna dimenticare che nel momento in cui c'è stata una riduzione degli attentati in Iraq contemporaneamente siamo stati testimoni di una forte rialzo del numero degli attentati terroritici in Afghanistan di cui le forze italiane sono state le prime vittime. A qualcuno che dice che Bush usa i toni " inutilmente allarmistici" bisgona ricordare che l'ultimo militare italiano mi pare che abbia lasciato un piccolo di pochi mesi.
concludo e ribadisco che gridare alla vittoria in questo momento è un errore strategico di cui il prezzo è assai piu pesante di quanto si immagini. Anche in questo momento di riflessione e di tranquilità relativa bisogna restare vigili piu di prima. Altrimenti il prossimo colpo che arriva sarà assai micidiale. La guerra continuerà e si sfocerà in una catastrofica tragedia umana.
E' il mio dovere ringraziare la presidente Maryam Rajavi che ha proposto la terza via: non alla guerra estera. Non alla politica di accondiscendenza. Si al sostegno alla popolazione per cambiare democraticamente il regime dei mullah e sradicare per sempre questo maligno tumore religioso esistente sulla terra. Questo tumore non va sradicato con le ironiche parole di qualche politico italiano che cerca di sdramatizzare la vera situazione sul campo: "il pericolo del fondamentalismo islamico iraniano". Mille volte peggio della sua bomba atomica.
karimi davood

mercoledì 16 gennaio 2008

DUE FOTO A CONFRONTO



Due foto a confronto. Recentemente On. Ranieri si è recato in Iran per una missione parlamentare e ha incontrato anche il capo del Consiglio Superiore per la Sicurezza Nazionale, massimo organo di intelligenza e di terrorismo iraniano. I componenti di questo organismo appartengono esclusivamente al corpo della Sepah Passdaran che di recente è stato inserito nella lista nera del terrorismo americano. Quasi tutti i componenti sono ex generali della Sepah e ex massimi dirigenti dell'Intelligence iraniano e di conseguenza autori e responsabili delle più sanguinose e violenti azioni terroristiche avvenute all'estero tra cui l'attentato contro la sede dell'Associazione ebrea Amia di Argentina.Alcuni mesi fa L'Interpol ha emanato 4 ordini di catura contro i massimi dirigenti del regime dei mullah tra cui Velayati, ex ministro degli esteri ed attuale consigliere per le ralazioni esteri del leader Khamenei e in pratica capo superiore di Jalili.
Confrontando le due foto non vi pare che Ranieri stia stringendo la stessa mano che stringe la corda attorno al collo del detenuto ferito e paralizzato kurdo di nome Hassan, impiccato negli stessi giorni in cui Ranieri stava a Teheran? Quali sono le diferenze tra Jalili e quel signore che stringe la corda? Nulla. Nel regime dei mullah, ogniuno ha un specifico ruolo. Dalla A alla Z sono sotto il comando di Khamenei. Sono tutti soldati del regime terroristico dei mullah.Secondo le esigenze e il tempo cambiano i ruoli. Quando è necessario dare un immagine buonista viene chiamato alle armi il mullah Khatami e quando esige la faccio feroce viene chiamato alle armi il "uomo di mille colpi di grazia" detto Ahmadinejad.
Non mi pare che Ranieri sia stata allo scuro dell'identità di Jalili. Io stesso, in molte occasioni, davanti al palazzo Montecitorio a Roma, gli avevo notato e ricordato il passato e il presente dei dirigenti del regime dei mullah. E lui rispondendomi ripeteva sempre che " lo so tutto. io sono con voi"!!!
Grazie Ranieri!
karimi davood

martedì 15 gennaio 2008

PRIME RISPOSTE ALLE DICHIARAZIONI DI BUSH


ESPLOSIONE A BEIRUT, VITTIME

(AGI) - BEIRUT, 15 GENNAIO
Un'autobomba e' esplosa a Beirut e la deflagrazione ha colpito un'auto dell'ambasciata americana nella capitale libanese. I morti sono quattro, una ventina i feriti. Tra questi ultimi vi sarebbero funzionari statunitensi. Le vittime sarebbero civili che viaggiavano in un'auto che passava accanto a quella dell'ambasciata. L'attentato e' avvenuto nella parte nord della citta', tra il quartiere di Dora e quello di Quarantina, e coincide con la vigilia dell'arrivo di George W. Bush in Egitto. "Non escludiamo che fosse l'auto della ambasciata l'obiettivo dell'attacco", ha detto la portavoce Cherie Lenzen.
(AGI) - Beirut, 15 gennaio

COMMENTO: La reazione del regime fascist-religioso di Ahmadinejad al viaggio del presidente Bush in medioriente è stata fin dall'inizio di carattere violento: l'attacco delle motovedette veloci dei Passadaran alle navi da guerra americane nello stretto Hormoz e poi oggi l'esplosione di autobomba a Beirut.Questo è l'inizio. Coloro che trascurano le rivelazioni della resistenza iraniana sulla partecipazione diretta della Sepah Passdaran nelle azioni terroristiche hanno idem colpevolezza. La politica di accondiscendenza di cui Ayattola Solana e Ayattolah D'Alema sono autori hanno la stesso responsabilità degli autori delle stragi organizzate e portate a termine sia in Iraq che in Afghanistan che in Libano. Al terrorismo bisogna rispondere con tanta fermezza e tanta determinazione. Il regime dei mullah è determinata a portare a termine la costruzione della bomba atomica islamica. Chi sottovaluta e accusa il presidente Bush di essere "troppo allarmista" contribuisce all'ingrandimento e alla crescita del fondamentalismo islamico di Teheran. Il regime di Ahmadinejad non scherza con nessuno e nientemeno sulla sua bomba atomica. La considera la " garanzia per la soppravvivenza dell'Islam". Leggilo il regime dei mullah. Sono estremamente convinti che una volta riusciti a costruire la bomba atomica saranno immuni agli attacchi degli stranieri e di conseguenza si espiana la strada alla formazione dell'impero islamico iranianao in medioriente. I mullah considerano la bomba atomica uno strumento di importanza strategica sia nei loro rapporti con i paesi del golfo persico che con le grandi potenze tra cui l'America.
E' un tradimento strategico sottovalutare la pericolosità delle intenzioni iraniane in campo del nucleare. l'Ammissione dell' errore dopo l'avvenimento dei fatti catastrofici tipo la terza guerra mondiale oppure come quella che ha fatto Hitler non è assolutamente perdonabile. Come si dice in campo legislativo," la legge non ammette ignoranza".
Karimi davood

lunedì 14 gennaio 2008

BUSH: IRAN LA MINACCIA PIU' GRANDE PER IL MONDO


La foto: il condannato a morte è un cittadino Kurdo, arrestato di recente e condannato a morte. Al momento del'arresto, Hassan Hekmat Admir aveva i piedi congelati, causa la permanenza in neve. Nonostante fosse ferito e paralizzato di entrambe gambe è stato trasportato in barella e come si vede nella foto, insanguinante, è stato impiccato.
24oreInviaStampaRoma, 21:32
IRAN: D'ALEMA, DA BUSH TONI "INUTILMENTE ALLARMANTI"
I toni usati da George W. Bush per descrivere la minaccia iraniana sono "inutilmente allarmanti". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, intervenendo a 'Che Tempo che fa'. Dire che l'Iran e' una minaccia per tutto il mondo e' un'esagerazione", ha commentato il titolare della Farnesina. "Questi toni da parte del capo della piu' grande potenza mondiale mi paiono inutilmente allarmanti", ha aggiunto. Da Abu Dhabi, stamane, il presidente degli Stati Uniti aveva accusato il regime degli ayatollah di essere il primo Paese sponsor del terrorismo mondiale.

Commento: Il mio consiglio al presidente D'Alema è brevissimo: Taccia per favore. Lei meno parla è più apprezzato. In particolare in occasioni come l'Iran e la posizione del presidente Bush. Per favore Lei guardi questa foto e si vergogni per le sue inopportune dichiarazioni. Lei è una persona che sotto il ricatto dei suoi alleati si è apprestatat a portare all'Onu la moratoria sulla pena di morte e allo stesso tempo ha accolto a Roma i più feroci uomini passdaran coinvolti anche nella morte di tanti iracheni, americani, italiani in Iraq, stringendoli le mani e bacciandoli sulle guancia. Lei cosa aspetta? Aspetta che i suoi referenti iraniani facciano esplodere la bomba atomica a Roma e poi prendere la posizione?
Presidente D'Alema, purtroppo l'Italia, causa la gestione di persone come Lei non ha una meritevole considerazione diplomatica e politica. Lei faccia parlare chi di competenza. Lei taccia per favore. Da noi in persia si dice questo provverbio: "Zabane sorkh sare sabz ra be bad midahad". Traduzione: "la lingua rossa farà saltare la testa verde."
Lei e i suoi compagni avete ancora bisogno dell'appoggio degli americani. Si ricordi, lei prima di andare a palazzo Chigi è dovuto andare dall'allora presidente americano Bill Clinton. Lei ha troppe aspirazioni e ambizioni in tasca. Nelle sue vene gira il sangue degli ayattollah. Per favore guardi questa foto e si vergogni.
karimi davood

domenica 13 gennaio 2008

NUOVO DISUMANO CRIMINE DEL REGIME DEI MULLAH

Fonte: il giornale curdo ASOO.
Kurdistan iraniano: Tempo fa fu arrestato un cittadino curdo di nazionalità turca di nome Hassan Hekmat Admir, appartenente al gruppo dissidente Pejak. Hassan al momento dell'arresto si trovava in una situazione semi coma a causa del freddo e del gelo tale che aveva perso il controllo di entrambe gambe e di conseguenza paralizzato. Dopo l'arresto Hassan fu trasportato nel carcere della città di Khoi e sottoposto alle più disumane torture anziché cure mediche. Successivamente, in seguito ad una campagna di informazione dei suoi amici, l'Amnesty International intervenne e chiese la cura e la sospensione della condanna a morte. In risposta, il regime terrorista fascista-religioso di Ahmadinejad ha trasportato il detenuto su una barella e conducendolo nel cortile del carcere di Khoi dove ha eseguito e messo in opera la più disumana forma di crudeltà mai vista nella recente storia umana. In tal maniera Ahmadinejad ha dimostrato la sua vera faccia. Niente pietà manco per i feriti e i disabili.Hassa Hekmat Damir fu accusato di "aver complottato contro la sicurezza nazionale"!!! leggilo la sicurezza dei mullah.
Attraverso questo articolo chiedo la vostra sensibilità umana e professionale dando il maggior risalto a questo disumano atto commesso dal regime di Ahmadinejad. Bisogna reagire e prendere la posizione. Hassan non era un cittadino iraniano era cittadino turco. Ma la voglia di sangue del regime di Teheran non viene soddisfatto da quello degli iraniani ecco perché si esposta verso gli stranieri. E' il tempo di reagire e di protestare. Restare in silenzio è altrettanto un crimine di valore non inferiore a chi l'ha commesso. Mi riferisco alle istituzioni e agli organi statali e internazionali. Ma chiedo anche la protesta dei singoli cittadini scrivendo ai loro rappresentati parlamentari e governativi chiedendo di intervenire, con adeguate iniziative, presso il regime dei mullah di Ahmadinejad. Non lasciamoci trascinare involontariamente nella condivisione di un crimine che non doveva assolutamente essere commesso.
Chiedo alle forze politiche di organizzare una manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata dei mullah. Protestare, in questo caso, significa rafforzare le vostre difese. Naturalmente anche le vostre coscienze.
Il silenzio signifca assenso.
Karimi davood

sabato 12 gennaio 2008

NUOVA VIGNETTA DI TOFIGH


In questa caricatura, il nostro autore, Tofigh ha voluto puntare il dito contro Mohmmad Albaradei, capo dell'Agenzia per Energia Atomica dell'Onu, che purtroppo si appresta pienamente agli ordini del regime terroristico dei mullah, coprendo con il suo ruolo istituzionale il progetto atomico militare iraniano. In poche parole Albaradei è diventato uno scudo in difesa di Ahmadinejad, uomo che all'inizio della sua carriera terroristica ha sparato " mille colpi di grazia ai prigionieri che venivano fucilati nel carcere di Evin a Teheran". Nella vignetta si nota molto bene il presidente terrorista Ahamdinejad, vestito in modo corazzato, protetto dallo scudo Albaradei, capo dell'Agenzia Atomica, che va a fare la guerra alla comunità internazionale che ha deciso di affrontare il suo progetto atomico miltare .
Purtroppo nella mente di Albaradei il mondo islamico ha " il diritto di avere bomba atomica" dal momento che Israele ne possiede un centinaio. Ad Albaradei non dispiace se gli iraniani domani danno la notizia della loro " Bomba Atomica".
Bisogna prenderne atto e di conseguenza smascherare tutti i tentativi a favore del regime fascista religioso di Ahmadinejad che sta minacciando la pace mondiale conducendo l'intero mondo verso la terza guerra mondiale come ha sostenuto recentemente il presidente Bush aggiungendo:" L'Iran era pericoloso, rimane pericoloso e sarà pericoloso".
karimi davood

venerdì 11 gennaio 2008

TENTATIVO GUERRAFONDAIO IRANIANO NEL GOLFO PERSICO


Sono passati molti giorni ma ancora la notizia della provocazione iraniana è sulle prime pagine delle agenzie di stampa internazionali. Perché il regime, in questo critico momento si presta ad una " folle" gesto militare in un'area assai già calda di per se? la risposta è semplice. Perchè è immerso in innumerevoli problemi interni e sociali specialmente dopo la cessazione della fornitura di gas in diverse zone dell'Iran. In particolare, in questo inverno assai nevicoso e freddo. Ieri in diverse città del nord tra cui Ghaemshahr la popolazione è scesa in piazza e ha appiccato il fuoco contro la prefettura. Simili episodi sono avvenuti in altre città iraniane. Negli ultimi giorni sono morti sulle strade iraniane numerose persone incastrate tra la neve e per la mancanza di benzina hanno perso la vita. Moltissime città non ricevono più la fornitura di gas e naturalmente la vita è paralizzata. Di conseguenza la gente, già scontenta scende in piazza e protesta e attacca gli edifici statali. La crisi della benzina e del gas è un segnale tangibile di una forte crisi che ha le radici nella recente storia: sono stati spesi ingenti risorse finanziarie della popolazione per sviluppare la costruzione della bomba atomica trascurando altre industrie per la trasformazione dei prodotti petroliferi tra cui benzina e gasolio. tanto vero che l'Iran importa la benzina dall'estero. la notizia è di ieri che una compagna petrolifera indiana ha dichiarato che d'ora in poi per mancanza di crediti non vende la benzina a Teheran. Gli effetti delle risoluzioni e delle sanzioni si stanno facendo sentire. Molte banche iraniane sono state costrette a chiudere le bandiere. Molti istituti di credito hanno cessato la loro collaborazione con Teheran. Se fino a ieri il regime riusciva a comprare un specifico prodotto ad un dollaro oggi è costretto a spendere 5. Anche i paesi arabi tra cui il Dubai hanno adottato seri provvedimenti contro le compagne e società iraniane che adoperano nell'import ed export verso l'Iran. Se guardiamo da fuori, anche con un occhio imparziale, vediamo una situazione catastrofica e vicina all'esplosione: la crisi atomica in primo piano, lo spetro della quarta risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, la popolazione in costante tumulto e ribellione; crisi economica; inflazione alle stelle; corruzione ai livelli astronomiche; della repressione interna non ne parliamo, esecuzioni giornaliere in tutte le città; il terrorismo ai massimi livelli e alla fine un esercito straniero con delle stelle e strisce che gira continuamente intorno al paese facendo vedere, ogni tanto, i muscoli.
La situazione sarebbe, in termini commerciali così: immaginate che voi avete un negozio di vendita al pubblico. Premesso che siete gente per bene e tutto regolare. Un giorno, all'improvviso arrivano due finanzieri e si mettono fisso davanti al vostro negozio: e non se ne vanno più. la cosa naturalmente non è gradita e vi vengono dei dubbi e delle preoccupazioni e man mano del nervosismo che aumenta di giorno in giorno. Ribadisco che loro non fanno niente contro di voi. Ma dentro di voi aumenta l'ansia e il nervosismo e man mano cercate di avvicinarli e curiosare perché stanno lì? Passato un mese vi verrà un certo esaurimento nervoso che prendete un bastone e cominciate a fare delle gesta inopportune. Esattamente è la situazione del regime dei mullah. Con la differenza che loro hanno la coscienza sporca e accusati di voler costruire della bomba atomica. Naturalmente in queesta situazione Teheran ha bisogno di creare qualche scontro o crisi internazionale per coprire i mali interni per poter reprimere con le mani libere la dissidenza e il malcontento interno e anche sondare la volontà e le intenzioni del paese interessato: Stati Uniti d'America. Il regime sa che prima o poi gli americani agiranno militarmente contro i loro centri strategici. Hanno deciso di controattaccare per primi e non aspettare la data x scelta dagli americani.
Importante non cadere nella loro trappola.
I mullah vanno studiati nell'anima e nel corpo prima di essere presi di bersaglio: la parola della resistenza iraniana che da tre decenni sta combattendo il maligno regno fascista-religioso dei mullah, giorno e notte, nonostante le catene alle caviglie e ai polsi.
karimi davood

giovedì 10 gennaio 2008

BUSH E L'IRAN ATOMICO DI AHMADINEJAD







Nelle foto da sinistra: Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana; una scena di impiccagione pubblica in Iran e il presidente Bush



(AGI) - Gerusalemme, 9 gen. - George W. Bush insiste: l'Iran e' una minaccia alla pace mondiale e la comunita' internazionale deve lavorare insieme per impedire che il regime degli ayatollah si doti di armi nucleari. Lo ha detto nella conferenza stampa seguita a oltre due ore di colloquio con il premier israeliano, Ehud Olmert, a Gerusalemme, prima tappa della sua missione mediorientale. "L'Iran era una minaccia, l'Iran e' una minaccia, l'Iran sara' una minaccia alla pace mondiale se la comunita' internazionale non si unira' per impedire che quella nazione si doti delle conoscenze per costruire armi nucleari", ha detto Bush a dispetto del rapporto diffuso lo scorso dicembre dall'intelligence americano, in cui si affermava che Teheran aveva rinunciato a sviluppare clandestinamente un programma nucleare a fini militari. "Un Paese che ha avuto un programma segreto puo' facilmente riavviarlo segretamente. Un Paese che puo' arricchire l'uranio per scopi civili puo' facilmente trasferire quelle conoscenze in un programma militare", ha assicurato Bush. E, alludendo alle dichiarazioni attribuite al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che avrebbe auspicato la cancellazione dello Stato ebraico dalle carte geografiche, Bush ha aggiunto: "Un Paese che ha fatto dichiarazioni come quelle fatte riguardo al nostro amico Israele e' un Paese che deve essere preso sul serio e la comunita' internazionale deve capire bene quale minaccia rappresenta l'Iran alla pace mondiale".
COMMENTO: E' da più di due decenni che la resistenza iraniana grida e lancia allarmi contro il pericolo del fondamentalismo islamico iraniano detto anche fascismo religioso. Nessuna reazione positiva. Il business ha fatto da capo saldo e ha tracciato il futuro del mondo. Il tumore iraniano man mano è cresciuto grazie alla politica di accondiscendenza europea e americana. Ormai è arrivato a metastasi e ha colpito il cervello del mondo in particolare certe popolazioni dei paesi mediorientali e americani: basti guardare il presidente venezuelano. E' talmente innamorato del pensiero di Ahmadinejad che ogni volta che vede la sua foto si alza e lancia il saluto militare. Sì il fondamentalismo ha colpito e colpisce duramente chi ci si oppone alla sua crescita. La resistenza iraniana, quasi trent'anni fa ha dichiarato: il nemico principale e fondamentale di oggi non è ne America e ne unione sovietica. Il nemico è il fondamentalismo islamico. E lo stesso Khomeini replicando ha sentenziato " i Mojahedin sono peggio degli atei e vanno eliminati". Il risultato: lo sterminio di massa dei simpatizzanti e dei membri della più grande organizzazione politica del paese nata al tempo dello Scià. Più di 120000 persone uccise tra cui molti bambini e donne incinte. In una sola settimana, nell'estate del 88 sono stati massacrati più di 30.000 prigionieri politici. Molti di quali avevano già scontato la loro pena. Khomeini in una Fatwa rilasciata all'epoca aveva ordinato l'eliminazione di tutti coloro che si confessavano nell'ideologia dei Mojahedin. Adesso nasce spontaneamente una domanda: quale è stata la reazione del mondo occidentale? Nulla. Addirittura un ministro degli esteri europeo aveva detto " è tollerabile l'uccisione di una quarantina dei Mojahedin"!!! E cosi via è iniziata una lunga corsa degli europei e degli americani nell'aggiudicare gli appalti di vari generi trascurando la crescita di questo maligno tumore ideologico che stava colpendo duramente il mondo civile.
Adesso quali sono le prospettive? E' giusta una guerra contro il regime? Secondo me le prospettive, cosi come andiamo, divisi su tutto, sono catastrofiche. Il regime dei mullah sta mietendo centinaia di vittime in ogni parte del mondo e non siamo capaci ancora a concordarci su una risoluzione. Allora la soluzione? E' semplice. Come ha detto il presidente Bush:"L'Iran era una minaccia, l'Iran e' una minaccia, l'Iran Sara' una minaccia alla pace mondiale se la comunità' internazionale non si unirà per impedire che quella nazione si doti delle conoscenze per costruire armi nucleari", e finché non si cambia radicalmente questo regime, dalla A alla Z, non si può sperare che cambi qualchecosa in positivo. Andiamo sempre in peggio. Il male cresce e fra un pò gli spuntano anche i denti(leggilo bomba atomica), e non lo si può più fermare nessuno. Come ha detto il presidente Bush ci vuole un'azione collettiva internazionale e come dico io ci vuole anche un'azione collettiva politico a favore della popolazione e della sua resistenza per fare i conti con i mullah che regnano in Iran e che domani vorrebbero anche regnare in Casa Bianca!!!

La soluzione: appoggiare la resistenza iraniana e la popolazione, naturalmente politicamente togliendo il loro nome dalla lista nera del terrorismo europea e americana. Un esempio: quando l'America ha inserito il nome della Sepah pasdaran nella lista nera la popolazione ha accolto con tanto entusiasmo e euforia tale provvedimento. tanto vero che il regime di Ahmadinjad ha anche incrementato il numero delle esecuzioni pubbliche e di gruppo e in particolare delle donne: in due settimane tre donne impiccate. Il che significa che il regime iraniano ha già percepito il messaggio di questo provvedimento e ha già capito anche l'effetto di tale decisione. Va detto che qualsiasi decisione o iniziative internazionali nei confronti del regime dei mullah ha un ripercussione positiva della popolazione. Il che vale anche per il contrario. Qualsiasi avvicinamento politico militare e strategico ai mullah rende più dura e più infernale la vita del popolo e della resistenza iraniana.
Concludo e ribadisco ancora una volta di essere d'accordo con il presidente Bush sulla pericolosità iraniana ma chiedo che si fermi a queste dichiarazioni e lasci a noi proseguire liberamente e procedere a cambiare democraticamente il destino del paese e contribuire al risanamento dell'atmosfera politico del mondo intero. Ce ne vogliono tanti anni per cancellare i segni e gli effetti micidiali di questo nefasto e pericoloso fenomeno che fin dal suo arrivo ha prodotto morti e sofferenze non solo per il popolo iraniano ma per il mondo intero. Le vedove di Nasirieh, di Baghdad, di Kirkuk, di Kabul ne sanno qualchecosa.
Karimi davood

 
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