mercoledì 2 gennaio 2008

NEL SILENZIO DELL'INVERNO DELLA COSCIENZA RAHELE SE NE E' ANDATA

Nella foto: Rahele insieme alla suocera durante il processo.

SPERAVO DI RICEVERLA CON UN GRIDO DI GIOIA MA E' ARRIVATA NEL PROFONDO DELLA NOTTE, APPUNTO DAL FUORI DELLA PORTA DEL FAMIGERATO CARCERE DI EVIN, LA NOTIZIA DI RAHELE. IL SILENZIO DI CHI MI CHIAMAVA ERA PIU' CHE ELOQUENTE. RAHELE E' CADUTA COME CADE UNA FOGLIA GIALLA, MA LEI AVEVA SOLO 27 ANNI.
IMPICCATI OGGI 16 PERSONE IN VARIE PARTI DEL PAESE
Dicevo, che la speranza di poter avere l'amnistia e il perdono dei famigliari del marito era abbastanza alta. Qualcuno addirittura diceva che i suoceri l'hanno già perdonata. Credo che queste voci erano diffusi, come un diversivo, per rallentare la pressione a cui era sottoposta la famiglia del marito.
Sì, il silenzio della notte, il freddo del cuore degli uomini, e l'indifferenza della politica di accondiscendenza europea, aggiunto alla voglia di sangue della piovra del fanatismo e dell'integralismo del fascismo religioso dei mullah, hanno reso due volte orfani i figli di Rahele.
Nella sua ultima missiva ai suoceri, Rahele chiedeva perdono in nome dei suoi due figli di 3 e 5 anni: Rahele aveva puntato sulla pietà umana nei confronti di suoi piccoli figli. Ma la voglia della vendetta autorizzata e legale, chiamata la legge del taglione, ha prevalso sull'umanità e sulla coscienza degli uomini, resi freddi dalla tenebra notte del fondamentalismo religioso che domina l'intero paese.
Nel nome di Rahele chiedo a tutti coloro che hanno al cuore la questione dei diritti umani di non trascurare questo caso che non sarà ne il primo e non l'ultimo. Chiedo la protesta della società civile e in particolare il mondo femminile presso il governo italiano, sollecitando il suo intervento presso le istituzioni internazionali e in particolare presso il governo iraniano, condizionando le relazioni diplomatiche con il rispetto dei diritti umani in Iran.
Alla fine, sempre nel nome di Rahele, vorrei indire una fiaccolata dinanzi l'ambasciata del regime dei mullah ricordando tutte le vittime della violenza iraniana. In tal direzione anche io chiedo una mano per portare avanti questa iniziativa. Non è giusto che facessimo sempre la parte lesa per il dolore delle persone uccise dalle mani della piovra del fondamentalismo. Dobbiamo fare qualchecosa e se la nostra coscienza oggi è turbata da questo tipo di informazione questo lo dobbiamo apunto a Rahele, Zahra, Neda, Malihe, Ali, Hossein ecc...
In particolare modo mi rivolgo alle associazioni femminili che hanno la possibilità e che possono darmi una mano per organizzare questa fiaccolata. Una fiaccolata per ricordare quelle donne che fino all'ultimo momento hanno sperato e lottato per poter riabbracciare i propri figli, anche per l'ultima volta. A Rahele fu negata anche questa possibilità. Aveva chiesto ripetutamente di poter riabbracciare i suoi due fanciulli di 3 e di 5 anni.
La piovra del fondamentalismo non ha tempo da perdere. Esige violenza. Esige sangue.
Rahele scusaci se non siamo riusciti a strapparti dalla insaziabile voglia di sangue del regime dei mullah.
Come sappiamo tu non eri la sola persona che è salita sul patibolo. Insieme a te c'erano anche altri 15 uomini e donne.
Rimarrai sempre nel nostro cuore.
grazie Rahele
karimi davood

 
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