Giovani iraniani
Amici, grazie per la vostra iniziativa politica e umanitaria aderiamo con enorme piacere alla vostra iniziativa di opposizione contro la presenza del presidente del regime teocratico dei mullah iraniani. Condividiamo le vostre preoccupazioni che sono anche quelle nostre. Non bisogna dare voce al carnefice del popolo iraniano. Invece bisogna fare una scelta di campo e allearsi con le aspirazioni del popolo iraniano che non sono altro che la libertà e la democrazia in Iran.
Karimi Azar
Presidente Associazione Giovani Iraniani in Italia
Donne iraniane
L’Associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia aderisce all’appello del Riformista sull’arrivo del presidente dei mullah in Italia, e sulla violazione dei diritti umani in Iran, dove in particolare sono violati i diritti delle donne sottoposte a una doppia discriminazione. Nelle carceri iraniane si trovano migliaia e migliaia di donne vittime del regime teocratico che non godono di nessun diritto e vengono giustiziate nei modi più brutali possibili. Ci sono almeno 10 donne in attesa di essere lapidate. Noi accogliamo positivamente l’iniziativa del giornale Riformista e partecipiamo attivamente alla protesta contro la presenza del passdar Ahmadinejad a Roma chiedendo ai responsabili politici e governativi italiani di rifiutare qualsiasi contatto con questo uomo famoso per essere «uomo di mille colpi di grazia».
S. Shahrzad
Presidente Associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia
Craxi e la memoria
L’appello pubblicato dal Riformista non può che incontrare il mio favore. I tre punti enunciati dal quotidiano di Antonio Polito non possono che suscitare l’attenzione di quanti da anni compiono mille sforzi per un significativo miglioramento del processo di stabilizzazione internazionale. Occorre in particolare, e in ogni sede, stigmatizzare qualsiasi enunciazione diretta a negare la tragedia storica della Shoah, e a negare il diritto di Israele a vivere in pace con i propri vicini e in sicurezza entro i confini di uno stato ben definiti. Non posso che ricordare, e nuovamente apprezzare, quanto ripetuto solo pochi giorni fa dal nostro presidente della repubblica, relativamente alla tragedia dell’Olocausto: «Trasmettere, da una generazione all’altra, la memoria del nostro passato non è un rito che si tramanda». Al contrario, è un dovere che tutti abbiamo il compito di adempiere.
Stefania Craxi
Sottosegretario agli Esteri
Boniver contro il regime
Aderisco con grande convinzione all’appello lanciato dal Riformista, in occasione della visita del presidente iraniano Ahmadinejad. Il regime iraniano attua quotidianamente le più abominevoli violazioni delle libertà fondamentali dei suoi cittadini, reprime ogni dissenso con lunghi anni di carcere, ha ripristinato la lapidazione e le impiccagioni sulla pubblica piazza e non esita a processare ed a condannare a morte minori e omosessuali. Per tutto questo a nulla sono valse finora il periodico dialogo tra l’Ue e Teheran sulla questione dei diritti umani Ahmadinejad, inoltre, usa il brutale linguaggio della negazione della Shoah e dell’esistenza dello Stato d’Israele per rafforzarsi all’interno di una dialettica politica che lo vede indebolito a causa la strisciante crisi economica.
Margherita Boniver
Deputata Pdl
Prospettiva Nierenstein
È proprio vero, come dice nel suo lodevole manifesto il Riformista, che l’Italia deve farsi sentire per protestare contro la presenza del Presidente iraniano sul suo suolo. Ahmadinejad rappresenta tutto ciò che oggi nel mondo si oppone ad una prospettiva di pace: l’odio integralista e la gestione imperialistica delle organizzazioni terroristiche come gli Hezbollah e Hamas, l’odio antisemita e genocidi contro Israele, la negazione dell’olocausto oltre che la minaccia islamica sostanziata dalla costruzione aggressiva delle centrali atomiche che mirano alle bombe. Il con testamento di noi italiani gli segnalerà che consideriamo il suo comportamento un pericolo incombente per il mondo intero e la somma della politica dell’odio che non vogliamo che i nostri figli abbiano mai ad imparare.
Fiamma Nierenstein
Vicepresidente Commissione Affari Esteri della Camera
“Scorretto” Della Vedova
Aderisco all’appello del Riformista. Condivido i tre punti su cui invitate, lodevolmente, a controllare e contenere le mosse del regime di Teheran: l’ingerenza politico-militare iraniana sullo scenario mediorientale; la bomba atomica; il negazionismo sulla Shoah. Per essere più “politicamente scorretto” allego tre ragioni per cui ritengo che la vigilanza da te richiesta sia oggi, in Europa e in Italia, quanto mai necessaria. 1) In Libano, le diplomazie europee stanno dimostrando calma e pazienza e fanno bene. Ma il confine tra la pazienza e l’appeasement è labile e non occorre perderlo di vista. 2) La bomba di Ahmadinejad è inammissibile non tanto perché è una bomba, ma essenzialmente perché è di Ahmadinejad. Visto che non manca chi già vuole e, con grande zelo, in futuro vorrà paragonare il nucleare israeliano a quello iraniano, meglio sapere in anticipo come rispondere. 3) Sulla Shoah, il problema non è di puntiglio e neppure, solo, di verità. Negare la Shoah di ieri è il modo migliore per negare l’Israele di oggi e le sempre incombenti Shoah di domani. Questo l’Italia e l’Europa non lo possono consentire neppure dal punto di vista simbolico. Per non doversi vergognare, in futuro, anche di questo.
Benedetto Della Vedova
Deputato Pdl
Cicchitto e l’estremismo
Aderisco all’appello del Riformista. Amadinejad dà espressione compiuta all’estremismo fondamentalista maturato nel mondo islamico. Sappiamo che, malgrado tutto, c’è un pluralismo oppresso nella società e nello stato iraniani. Le nostre linee guida, oggi, come ieri, come domani, sono la piena solidarietà con Israele, la ricerca di intese di pace con i paesi arabi moderati, la netta contrapposizione al fondamentalismo islamico nelle sue molteplici forme e forze politiche.
Fabrizio Cicchitto
Presidente del gruppo Pdl alla Camera
ADESIONE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCO FRATTINI
Caro direttore, desidero manifestare la mia convinta condivisione politica, non consentendomi le mie funzioni istituzionali di aderire formalmente, dei contenuti dell’appello del Riformista riguardante la presenza in Italia nei prossimi giorni del presidente della repubblica islamica dell’Iran per partecipare alla conferenza della Fao sulla sicurezza alimentare. In particolare, esprimo il mio sostegno alla stigmatizzazione di ogni dichiarazione diretta a porre in discussione il diritto all’esistenza di Israele e di ogni affermazione volta a negare la realtà storica della Shoah.L’Italia continuerà a perseguire, congiuntamente con i principali partner internazionali, una linea di fermezza e di trasparenza riguardo al programma nucleare iraniano, e al contempo ad appoggiare l’impegno negoziale posto in essere dall’Unione europea e dall’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Javier Solana.
ADESIONE DELL'ON. PIERO FASINO DEL PD
Caro direttore, apprezzo l’appello del Riformista. Chiunque si batta per dare al lungo conflitto israelo-palestinese una soluzione fondata sul principio “due popoli, due Stati”, non può che essere esplicito e netto nel rifiutare qualsiasi forma di negazione della Shoah, dello Stato di Israele e del suo diritto ad esistere senza paura dei suoi vicini.Così come ottenere dalle autorità iraniane la rinuncia al nucleare militare e la piena disponibilità a cooperare con l’Aiea è essenziale per una più sicura stabilità internazionale.Proprio nel momento in cui viene dal Libano un messaggio di speranza, abbiamo tutti il dovere morale e politico di fare la nostra parte per dare al Medio Oriente una pace stabile, duratura e condivisa. Con amicizia.
ADESIONE DI RICCARDO PACIFICI
Caro Direttore,
voglio esprimerti i miei e nostri complimenti per la splendida iniziativa di oggi sul tuo giornale, in merito all’appello/denuncia del pericolo del tiranno Ahmdinejad.
Conta sul nostro sostegno per ogni iniziativa e mobilitazione nella nostra città, affinché il presidente iraniano possa sentire la nostra voce e la voce del dissenso, in difesa prima di tutto della libertà del popolo iraniano oppresso da una tirannia fanatica che priva i cittadini del suo paese di ogni libertà, a cominciare da quella delle donne e degli oppositori politici, nonché di coloro che esprimono una diversità sessuale.
Spero si possa promuovere una “Maratona Oratoria” per e non contro a testimonianza della libertà di cui godono i cittadini europei a differenza dei nostri concittadini iraniani.
Una “Maratona Oratoria” a difesa della minaccia che incombe sulle nostre teste, a Roma, a Madrid a Parigi, qualora l’Iran si possa dotare di armi nucleari.
Coraggio direttore, vai vanti cosi.
Riccardo Pacifici
ADESIONE DELL'UNIONE GIOVANI EBREI D'ITALIA
Gentile Direttore,
l'Unione Giovani Ebrei d'Italia, nell'aderire al suo appello, ribadisce la sua vicinanza ai numerosi studenti iraniani, che rischiando quotidianamente la propria vita, si battono per la libertà e la democrazia nel loro Paese. Inoltre, auspichiamo, che il Sindaco di Roma accolga la proposta di Emanuele Ottolenghi di ribattezzare il numero civico di Via Nomentana 361 con il nome del leader studentesco Ali Nikou-Nesbati, "colpevole" di aver criticato pubblicamente un recente discorso del Presidente Iraniano Ahmadinejad e per questo condannato ingiustamente a cinque mesi di prigionia.
Un simile e piccolo gesto potrebbe essere tanto significativo per quei milioni di Iraniani che vivono sotto il giogo di una feroce dittatura.
Daniele Nahum , Presidente Unione Giovani Ebrei d'Italia