martedì 6 maggio 2008
La partecipazione onoraria dell'Israele alla fiera del libro di Torino ha scatenato una lunga serie di reazioni contrapposti e anche violenti. L'esempio Più eclatante è stato la manifestazione dei giovani di sinistra che hanno dato il fuoco alle bandiere dell'Israele e dell'America. In seguito a tale evento, alcuni colleghi mi hanno chiamato e interpellato per sapere la nostra posizione circa la partecipazione onoraria dello stato d'Israele e la violenta reazione di alcuni ambienti di estrema sinistra che si è sfociato nello oltraggio alle bandiere nazionali di due stati: Israele e America. Nelle mie comunicazioni ho sostenuto che è un bene assai prezioso, qualsiasi partecipazione agli eventi culturali in particolare alle esposizioni dei libri e dei film di tutti i paesi che purtroppo a causa di una serie di motivazioni non hanno la possibilità di esporre il pensiero dei loro ceti più intelligenti e più di avanguardia quali gli scrittori israeliani che a detta di qualcuno sono quasi tutti di sinistra e pacifisti. In questo atteggiamento censorio e repressivo, vedo sinceramente la faccia violenta del fondamentalismo islamico di matrice iraniano, appunto la faccia di Khomeini, che non perde nessuna occasione per portare la violenza nelle piazze europee. Una volta con la scusa di oltraggio al profeta Maometto e una altra volta con la scusa della partecipazione dell'Israele. Ma una cosa io non capisco. Perché, quando Israele partecipa alle esposizioni militari tutti questi ambienti tacciono? Forse perché la diffusione della fratellanza e della pace attraverso la divulgazione del libero pensiero chiude l'acqua al loro mulino? Si. La risposta è si. Una delle pecularietà del fondamentalismo islamico, a prescindere dalla nazionalità, è che disdegna la pace e la tranquillità e la diffusione del libero pensiero. Cerca sempre di gettare la benzina sul fuoco delle tensioni e delle divergenze. In particolar modo dove si sente anche, grazie ai miliardi che stanzia per rafforzare Hamas e Hezbollah, di essere tutore e il capo supremo ideologico della nazione palestinese. Qualche giorno fa un alto dirigente egiziano ha detto che "oramai noi siamo confinati con l'Iran." Questo non è una barzelletta è la pura realta.
Devo anche aggiungere che in tali manifestazioni, tipiche dei paesi in cui regna ignoranza e la dittatura religiosa, la prima vittima è lo stesso popolo palestinese che da anni batte per ripristinare i suoi diritti e la sua autonomia politica e a causa delle interferenze del fondamentalismo islamico iraniano è stato escluso e privato dai suoi sacro santi diritti politici. In questo delicato momento, la battaglia per i diritti dei palestinesi non passa per la violenza ma per le vie politiche. Ecco perché i presunti tutori del popolo palestinese cercano continuamente di interferire, una volta coi i ragazzi kamikaze e una volta coi Ghassam, di far saltare qualsiasi possibilità di dialogo tra le parti in questione.
Concludi e ribadisco che la partecipazione dell'Israele alla fiera del libro di Torino è un gesto intelligente e pacifico e pacificatorio e la manifestazione integralista in cui sono stati bruciati le bandiere di due stati sovrani è un atto estremamente di cattivo gusto e da condannare. E' un segno che anche in Italia si sta prendendo il piede il fondamentalismo islamico iraniano.
Ho promesso al mio figlio di partecipare alla fiera appena possibile. Cercherò di mantenere la mia parola.
karimi davood