mercoledì 7 maggio 2008
NELLA FOTO LA SIGNORA MARYAM RAJAVI, PRESIDENTE ELETTA DALLA RESISTENZA IRANIANA
Stamattina i giudici inglesi hanno rilasciato una storica sentenza a favore del popolo iraniano e della sua legittima resistenza, i Mojahedin del Popolo Iraniano, inseriti ingiustamente nella lista nera delle organizzazioni proibite europee e americana. La sentenza della Corte è una storica e indimenticabile segno dell'indipendenza della magistratura britannica che non ha ceduto alle pressioni politiche e coraggiosamente ha difeso i diritti per la libertà e la democrazia del popolo iraniano. La sentenza della Corte ordina al governo di rimuovere immediatamente il nome della resistenza iraniana dalla lista nera europea e allo stesso tempo impedisce al governo britannico di fare il ricorso.
Questa storica sentenza cambierà il corso della storia e del destino del popolo iraniano. I giudici inglesi ancora una volta hanno dimostrato la loro integrità professionale e umana e hanno giudicato non alla base degli interessi nazionali, ma alla base della giurisdizione indipendente inglese. Non bisogna dimenticare che la controparte di questa causa era il ministero degli interni britannico. Di conseguenza sarebbe stato molto Più facile, per i giudici londinesi, di guardare agli interessi nazionali. Come un semplice cittadino iraniano e come presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani mi inclino di fronte alla indipendenza della magistratura britannica e dico grazie, grazie e ancora grazie. Avete cambiato il corso della storia e sicuramente la vostra sentenza contribuirà inevitabilmente a salvare milioni e milioni di persone. Il regime dei mullah è entrato in collusione e in guerra con tutta la umanità. La designazione di Ahmadinejad a capo del suo governo è il segno tangibile di questa guerra.
La giurisprudenza inglese ha fatto il suo dovere-compito. Adesso tocca alla politica di adempiere al suo dovere e rassegnarsi alla sentenza della Corte di Appello di Londra e poi tocca ad altri paesi il compito di contribuire alla rimozione del nome dell'Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche europee.
Mi auguro che il nuovo governo italiano del presidente Berlusconi sia, se non il primo, almeno il secondo governo europeo che toglierà il nome della resistenza dalla lista nera.
Comunque, questa sentenza è stata la Più grande vittoria della resistenza iraniana negli ultimi 5 anni. Cioè da quando gli americani hanno occupato l'Iraq e hanno disarmato la resistenza iraniana. Questa sentenza è il punto di un gigante iceberg giudiziario che ha registrato una catena di successi presso i vari tribunali europei a cominciare dall'Alta Corte Europeo che ha ordinato una simile sentenza.
Ora bisogna attendere la reazione del regime dei mullah e nel frattempo tenere alta la guardia. Anche perché il nemico è rimasto gravemente ferito. Secondo le nostre informazioni, il regime dei mullah recentemente aveva messo in moto una grande macchina di disinformazione e di ricatto nei confronti del governo inglese e si era appellato a tutti i suoi canali diplomatici per costringere il governo di Londra di intervenire a favore del regime dei mullah . Naturalmente aveva dimenticato che la questione dei Mujahedin verrà giudicato a Londra (dove la magistratura non fa parte del governo ed è un'istituzione autonoma ed indipendente), e non nei tribunali speciali di Teheran. Dove si entra in verticale e si esce in poco tempo in orizzontale.
La storica sentenza della Corte di Appello considera irreversibile la sua decisione e toglie la possibilità al governo britannico di fare un nuovo ricorso.
Ancora una volta ringrazio i giudici dell'alta Corte e aggiungo che l'importanza di questa sentenza verrà maggiormente alla luce nei prossimi decenni e che gli storici del futuro avranno tanta da dire.
I miei migliori auguri e congratulazioni, in primis, al popolo iraniano e alla sua legittima resistenza che per 10 anni ha combattuto in maniera molto saggia e controllata questa enorme ingiustizia impostagli dalla politica di accondiscendenza europea e americana, e a tutti gli amici che ci hanno sostenuto in questa difficilissima battaglia legale.
karimi davood