giovedì 22 maggio 2008

DALLA DOLCE VITA DI FELLINI ALLA GOMORRA DI GARRONE. QUALE E' LA VERA ITALIA?


Recentemente si è parlato molto del film Gomorra di Matteo Garrone tratto dal libro di Roberto Saviano. Oramai è diventato una norma fare dei film sui libri di successo. Libri che parlano dei mali sociali senza proporre delle alternative. Libri che a volte sono il frutto di anni di ricerca e di lavoro investigativo. Libri che producono p rischi ai loro autori che i soldi. Non è il caso di Roberto Saviano. Ma volevo dare un quadro generale della situazione di chi scrive un libro. Alcuni libri addirittura rimangono e marciscono a casa dell'autore.
Tornando al tema principale di questo articolo vorrei ricordare un solo fatto: opportunità. Esiste o non. Esiste solamente al ministero degli esteri per coprire e giustificare comportamenti poco idonei ad un paese democratico? Una volta in Italia si producevano dei film che hanno fatto la storia del cinema italo-mondiale e sono entrati addirittura nei libri accademici. Ladri di Biciclette di Vittorio De Sica del 1948 oppure La Dolce Vita di Fellini del 1960 sono stati dei film che hanno dato un immagine assai piacevole e sweet come chiamano gli inglesi. Sono stati dei film che hanno aperto le porte del turismo verso il Bel Paese. Eppure anche ai loro tempi esisteva la Mafia che esiste oggi. Vorrei ricordare che ogni paese ha dei suoi problemi sociali e culturali. Purtroppo il problema della Mafia è diventato peculiare e simbolico. Mi ricordo un fatto poco piacevole,quando ho deciso nel gennaio del 1979 di venire in Italia per studiare in campo di medicina. Quando ho comunicato ai miei amici che sarei andato in Italia tutti mi hanno chiamato d'ora in poi " Mafioso". La cosa non mi piacque. Ma è andato cosi. Comunque questo fu lo specchio del bel paese all'estero.
Torno al nocciolo della questione. Una cosa non capisco . Vorrei che qualcuno mi spieghi. Quale è stata la necessità di dare ulteriormente un immagine cattiva e violenta all'Italia già colpito duramente dai suoi mali eco-politico e sociale? Fin quando Saviano ha pubblicato il risultato delle sue ricerche in un libro di denuncia posso capire. Ma dopo di ciò no. Non capisco perché non si possa adoperare il concetto della "opportunità". Portare un immagine cosi cattiva e violenta agli occhi degli stranieri non fa ne bene all'Italia e ne alla sua cultura già ricca e prosperosa. Perché dobbiamo trasmettere un immagine violento e sanguinario a coloro che aspettano dall'Italia il mare, la dolce vita, il sole e perchè no anche ladri di biciclette? Non bastano le immagini della mondezza napoletana che girano dalla mattina alla sera in tutte le case di non italiane all'estero? Vorrei ricordare che tali denunce, ammesso che si possano chiamarli "denunce", non aiutano assolutamente a risolvere la questione anzi sono della pubblicità gratuita.
Comunque se fossi io al posto del regista e del produttore del film Gomorra chiederò immediatamente una sentita scusa al popolo italiano. La linea rossa ha un significato. Oltrepassarlo significa il tradimento della cultura e della dignità del popolo italiano.
karimi davood




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