IL MESSAGGERO.IT DENUNCIA LA CONDANNA AMORTE DI 100 MINORENNI IRANIANI
TEHERAN (27 maggio) - Hanno ucciso a coltellate dei loro coetanei diciassettenni durante una rissa. Ora, per loro tre l'esecuzione è imminente. Sono solo i primi tre di cento minorenni, o giovani minorenni all'epoca dei delitti, che ora attendono di essere impiccati nelle carceri iraniane. Lo ha reso noto l'avvocato di venti di loro, Mohammad Mostafai, che in una lettera aperta inviata al capo dell'apparato giudiziario, ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, ha chiesto la cancellazione delle esecuzioni. Nell'anno iraniano dal marzo del 2007 al marzo del 2008 sono state nove le impiccagioni di minorenni secondo quanto reso noto dal Centro dei difensori dei diritti umani, che fa capo all'avvocatessa Shirin Ebadi, Premio Nobel per la pace nel 2003.L'avvocato Mostafai, il cui appello è pubblicato oggi dal quotidiano Kargozaran, afferma che le esecuzioni di tre dei giovani sono imminenti. I tre condannati sono Behnud Shojai, Said Jazi e un terzo, Behnam, di cui non è stato fornito il cognome. Sono stati oggetto di una richiesta di sospensione dell'esecuzione da parte della presidenza di turno slovena della Ue.L'ayatollah Shahrudi è considerato un conservatore moderato e più di una volta è intervenuto personalmente per sospendere le esecuzioni di minorenni omicidi e cercare di convincere i familiari delle loro vittime a concedere il perdono. Ciò che, in base alla legge islamica, permette di salvare la vita di un condannato. L'avvocato Mostafai afferma anche che alcuni dei giovani in attesa dell'esecuzione sono stati condannati alla pena capitale per avere ucciso «in stato di legittima difesa». Due, in particolare, sono i casi di questo tipo da lui citati: quelli di Reza Alinejad e di Hossein Toranj.Il legale afferma che, poichè «l'Iran ha aderito alla Convenzione internazionale sui diritti del Bambino (che vieta le condanne a morte di minorenni)», le sentenze di morte contro i minorenni sono emesse «in violazione della legge». «Venga a visitare questi giovani in carcere e vedrà che si tratta di vittime della società», aggiunge nella sua missiva Mostafai, chiedendo a Shahrudi di «salvarli e aiutarli a crescere».L'ultima impiccagione di questo genere di cui si sia avuta notizia risale al 26 febbraio scorso, quando un giovane, Javad, è stato impiccato nel carcere di Isfahan perchè riconosciuto colpevole di un omicidio commesso a 16 anni. Lo scorso anno, sempre secondo Amnesty International, sono state almeno 317 le esecuzioni capitali nella Repubblica islamica, che si è così situata al secondo posto al mondo per numero di persone messe a morte dopo la Cina.