IL TERRORISMO IRANIANO IN IRAQ HA COLPITO DURAMENTE I SOLDATI DELLA REGINA MADRE D'INGHILTERRA
Lo afferma un documento governativo britannico
APCOM
Roma, 25 mag. (Apcom) - L'Iran ha pagato ali insorti iracheni ingenti somme di denaro per uccidere i soldati britannici. Lo rivelano documenti governativi britannici ottenuti dal quotidiano 'The Telegraph'.
Un rapporto confidenziale scritto da un ufficiale britannico che ha prestato servizio a Bassora tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007 - uno dei momenti più caldi del conflitto - indica per la prima volta il pieno coinvolgimento dell'Iran nelle attività di guerriglia in Iraq.
Secondo il documento, l'esercito del Mahdi - uno dei gruppi più violenti in azione a Bassora - avrebbe utilizzato i fondi stanziati dall'Iran (centinaia di migliaia di dollari) per reclutare giovani disoccupati, pagati fino a 300 dollari al mese, con lo scopo di attaccare i soldati britannici.
Il rapporto si intitola "La vita sotto il fuoco nell'Old State Building'" (questo il nome della base britannica nel centro di Bassora), che ha subito 350 attacchi tra il novembre 2006 e il marzo 2007.
Commento: il terrorismo e l'interferenza iraniana in Iraq fa parte della strategia di espulsione forzata delle forze occupanti straniere e nulla potrà mai ostacolare oppure convincere i mullah iraniani a desistere dalle loro interferenze terroristiche. La stabilizzazione e la democratizzazione dell'Iraq sono una miscela esplosiva e micidiale per il regime di Teheran. Fin dal primo giorno dell'occupazione irachena, la forza terroristica iraniana cioè la Sepah Passdaran ha preso nelle sue mani l'intera facendo irachena sguinzagliando le due grosse organizzazioni irachene che sono sulla busta paga dei mullah Iraniani( rivolgersi alle rivelazioni pubblicate dal settimanale Panorama firmate dal dott. Aldo Forbice: 32 000 iracheni sulla busta paga iraniana). Il primo, si chiama Majlese Alaye Iraq e il secondo Sepahe Badr. Entrambe le organizzazioni hanno vissuto per quasi trentanni in Iran e istruite e addestrate militarmente dalla Sepah Passdaran. I loro uomini si sono riusciti ad entrare in tutte le istituzioni e organismi statali: parlamento, governo, forze armate, servizi segreti, comuni, università ecc... scatenando una forte violenza contro la popolazione in particolare quella femminile. L'interferenza iraniana segue due specifici obiettivi in Iraq: il primo è quello di costringere con la forza del terrorismo tutte le forze straniere in particolare quelli americani ad abbandonare il territorio iracheno allontanando l'incubo dell'invasione americana in Iran. Il secondo è quello di annientare fisicamente la resistenza iraniana che da quasi 25 anni risiede nel campo di Ashraf vicino ai confini iraniani. Per il momento nonostante un uso costante di violenza e di terrorismo, i mullah iraniani non sono riusciti ad avvicinarsi ai loro obiettivi anzi secondo me, grazie alla volontà della popolazione e ai contributi offerti dalla resistenza iraniana, la società civile irachena è riuscito a smascherare il vero volto del regime dei mullah e dei loro sicari iracheni. La formazione dei consigli di Risveglio in tutte le province è un segno tangibile di questa realtà. Sappiamo che fino all'anno scorso gli stessi membri di questi consigli si opponevano anche con l'uso della violenza contro gli occupanti americani. Oggi lottano fianco a fianco contro il terrorismo dei mullah. Un altro segno assai vitale e di importanza strategica dell'opposizione irachena al regime dei mullah è la forte coalizione formatasi tra varie forze democratiche e nazionaliste anti fondamentaliste e la resistenza iraniana: in una straordinaria iniziativa quasi 5 milioni e due cento mila iracheni( 5.200.000), hanno firmato una petizione a favore della resistenza iraniana in particolare i Mojahedin del Popolo, chiedendo il riconoscimento del loro statuto di rifugiato politico in Iraq e la rimozione del loro nome dalle liste nere americane e europee. E' stato un atto coraggioso portato avanti sotto le raffiche di mitra sparate dai sicari iraniani che ha preso molte vittime. Ma è andato avanti lo stesso. Gli iracheni avevano deciso di dare un taglio netto tra loro e il regime dei mullah. L'altro segno del fallimento della politica iraniana è stato il recente viaggio del passdar terrorista Ahmadienjad a Baghdad, accolto da una serie di manifestazioni di protesta popolari in tutte le città tanto vero che il presidente dei mullah è stato costretto ad abbandonare il paese con un giorno di anticipo e senza poter visitare le città sante come Karbala e Najaf dove era prevista un incontro con il grande Ayattolah Sistani. Nel frattempo il grande Ayattolahh aveva espresso il desiderio di non incontrare il presidente dei mullah. Un altro fallimento politico, ideologico e militare.
Concludo e ribadisco che le interferenze iraniane non finiranno mai finché esiste in Iran questo medievale e fondamentalista regime. Per Teheran la democrazia in Iraq è un incubo politico, ideologico e militare.
Il giorno prima della realizzazione e dell'insediamento della democrazia in Iraq, il popolo iraniano avrebbe sicuramente spazzato nella pattumiera della storia il padrino del terrorismo internazionale e del fondamentalismo islamico instaurando in Iran la libertà e la democrazia. Prima della realizzazione di questo scenario qualsiasi tentativo o speranza di riportare la stabilita e la democrazia in Iraq, in Afghanistan, in Palestina, in Israele, in Libano è un vano e fanciullesco sogno e miraggio.
Karimi davood, analista politico iraniano.