lunedì 19 maggio 2008

BUSH CHIEDE AIUTO DEL MONDO ARABO

Nella foto: il presidente degli Stati Uniti d'America Bush

Esteri
IRAN: BUSH, BISOGNA IMPEDIRE CHE SI DOTI DI ARMI NUCLEARI
Sharm el-Sheikh, 18 mag. - (Adnkronos) - Il mondo islamico si unisca agli Stati Uniti per impedire che l'Iran si doti di armi nucleari. A chiederlo e' stato il presidente americano George Bush, rivolto ai partecipanti alla riunione annuale del World Economic Forum a Sharm el Sheikh. "Consentire al principale sponsor mondiale del terrorismo di dotarsi dell'arma piu' mortale che esista rappresenterebbe un imperdonabile tradimento nei confronti delle generazioni future", ha affermato il leader della Casa Bianca.
Commento: è giusto che il presidente Bush chieda l'aiuto del mondo arabo per formare e costruire una forte coalizione contro il regime "terroristico" dei mullah ma non deve dimenticare che l'aiuto fondamentale deve venire dal popolo iraniano per cui è lecito proporre al presidente Bush che la questione iraniana va risolto con la partecipazione forte e piena della popolazione. Gli aiuti politici, morali e materiali non avranno nessun effetto se non supportati dal consenso della gente. Altrimenti si finisce come ci si è persi nella guerra irachena. Il presidente Bush deve sapere e sicuramente lo sa che i paesi arabi non hanno la capacità di opporsi oppure schierarsi contro il fondamentalismo islamico iraniano anche perché sono immersi fino al collo nel incubo del regime di Ahmadinejad. I paesi arabi per la loro natura in un certo senso preferirebbero un regime fanatico come quello iraniano che un regime stabile e democratico a Teheran. Basta che non siano minacciati. Per il resto la loro natura non gli permetterebbe uno schieramento forte a fianco degli Stati uniti a meno che lo stesso America non sia in procinto di sferrare attacco militare al regime dei mullah. In quel caso l'opportunismo politico dei paesi arabi limitrofi li porta sulla via retta americana.
Concludo e ribadisco che il presidente Bush prima di tutto deve schierarsi a fianco del popolo iraniano rimuovendo la sua legittima resistenza dalla lista nera americana come sta facendo attualmente il governo britannico dopo la grande sentenza della Corte di Appello do Londra. All'Iran colpito dal fondamentalismo islamico iraniano bisogna iniettare il suo siero specifico: la resistenza iraniana e l'Organizzazione dei Mojahedin del popolo iraniano che gloriosamente sta combattendo il regime dei mullah da quasi Trent'anni pagando un duro e gravissimo prezzo in vite umane: 120000 membri e simpatizzanti sono stati uccisi sotto la tortura, donne e uomini compresi.
Elemento fondamentale in questo quadro è la scoperta e la designazione di una strategia forte e efficace contro il fondamentalismo islamico che come un tumore maligno ha colpito l'itero Iran riducendolo ad un paese moribondo ed esausto. La cura come ho già ribadito esiste, è vivo e vegeto. Ci vuole un po di coraggio per avvicinarlo. E' innocuo, silenzioso, saggio e maturo. Costa pure poco anche perché è disposto a caricarsi tutta la spesa della lotta al tumore del fondamentalismo. Un costo che altrimenti nel caso di un attacco militare al regime dei mullah verra caricato sulle spalle di migliaia e migliaia di persone innocenti mirati e colpiti dal terrorismo iraniano. E poi non si sa nemmeno sicuri del risultato. A volte cure sbagliate portano alla morte immediato del malato e anche del medico curante. Speriamo che non si tratti del caso iraniano.
karimi davood

 
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