martedì 6 maggio 2008

DISPERATO APPELLO DI UN GIOVANE CONDANNATO A MORTE

Nella foto: Behnood Shojai, il giovane che all'età di 17 ani ha ucciso un ragazzo durante un litigio di gruppo.



Iran, deve essere impiccato domani:disperato appello di un uomo che uccise a 17 anni

TEHERAN (6 maggio) - «Lasci che la chiami madre e perdoni il mio peccato, perché io possa tornare a pensare alla vita». Con questo disperato appello Behnud Shojai, un giovane iraniano che deve essere impiccato domani per un omicidio commesso quando era minorenne, si è rivolto alla madre della sua vittima, chiedendole un gesto che gli salverebbe la vita. La richiesta è contenuta in una lettera scritta dal condannato e pubblicata dalla stampa di Teheran, dopo che Amnesty International e la Ue hanno chiesto all'Iran di cancellare l'esecuzione. Secondo la legge della Repubblica islamica, tuttavia, per annullare una sentenza capitale per omicidio è necessario il perdono dei familiari dell'ucciso. In tal caso il condannato se la cava con pochi anni di reclusione e il pagamento ai congiunti della sua vittima di un risarcimento. Behnud, oggi ventenne, è stato condannato a morte per avere ucciso un coetaneo, Omid, quando aveva 17 anni, durante una rissa tra due gruppi rivali nel Parco Vanak di Teheran. «Sono rimasto orfano di mia madre quando ero bambino - racconta il giovane nella lettera alla madre dell'ucciso - ho conosciuto la solitudine e fino a 17 anni ho passato molti giorni difficili». Behnud afferma di non aver avuto l'intenzione di uccidere e che si è trattato di «un incidente». «So che lei ha pianto molto per suo figlio - aggiunge nel suo appello - e che il tempo non può curare il dolore di cui io sono la causa. Ma lasci che la chiami madre, che possa usare dopo molti anni questa parola, e lasci che le chieda il perdono». Le sentenze capitali nei confronti di minori di 18 anni, o per reati commessi prima del compimento di quell'età, sono comuni nella Repubblica islamica. L'ultima impiccagione di questo genere di cui si sia avuta notizia risale al 26 febbraio scorso, quando un giovane, Javad, è stato impiccato nel carcere di Isfahan perché riconosciuto colpevole di un omicidio commesso a 16 anni. Alla fine di aprile un altro ragazzo, Safar, di 17 anni, è stato condannato a morte per avere ucciso a coltellate un altro giovane che considerava suo rivale in amore.

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO