venerdì 2 maggio 2008

5+1:ENNESIMA INIZIATIVA DELLA POLITICA DI ACCONDISCENDENZA. UN GRAVE E RISCHIOSO PROVVEDIMENTO CHE AGGRAVA ULETRIORMENTE LA STABILITA' REGIONALE


Nella foto: la signora Maryam Rajavi, presidente eletta dalla resistenza iraniana per il periodo transitorio di 6 mesi subito dopo la caduta del regime dei mullah

Notizia e il commento:
IRAN: MILIBAND, ACCORDO '5+1' SU NUOVA OFFERTA A TEHERAN
Londra, 2 mag. - (Adnkronos) - I ministri degli Esteri dei '5+1' riuniti a Londra hanno raggiunto un accordo su una "nuova offerta" di incentivi all'Iran per convincerlo a rinunciare al suo programma nucleare. Ad annunciarlo e' stato il capo della diplomazia britannica David Miliband. "Sono felice di comunicare che abbiamo raggiunto un'intesa su un'offerta che sara' fatta al governo dell'Iran", ha detto il titolare del Foreign Office, precisando che i dettagli del pacchetto di incentivi - che rappresenta "una versione aggiornata" di quello presentato nel giugno del 2006 - conferma i "vantaggi" che Teheran otterrebbe se decidesse di sospendere i programmi di arricchimento dell'uranio. A Londra si sono riuniti i ministri degli Esteri di Russia, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Cina, piu' la Germania.
Commento:
Ancora una volta la politica di accondiscendenza ha messo le zampe nella faccenda del popolo iraniano aggravando la attuale situazione creatasi grazie a tre risoluzioni rilasciate dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Si sa e si è confermato e affermato per ennesima volta che il regime dei mullah non smetterebbe mai la sua strategica e ideologica politica di costruzione della bomba atomica come l'unica " garanzia per la sopravvivenza della vita della repubblica islamica dell'Iran"! Ancora una volta la politica si è lasciato trascinare dai falsi segnali che alcuni ambienti del regime dei mullah avevano lanciato onde incoraggiare l'occidente e in particolare i 5+1 a proporre ulteriori pacchi incentivi. Tali iniziative comportano un tempo fisiologico che aiuterebbe sicuramente il regime iraniano a temporeggiare e acquisire ulteriori occasioni per complementare il suo progetto atomico militare: in poche parole tali iniziative non fanno altro che favorire, volontariamente o involontariamente la costruzione della bomba atomica da parte del fondamentalismo islamico iraniano. Gli stessi ambienti che lanciano tali segnali fanno parte attiva del progetto atomico militare. Seminano false e illusorie speranze e raccolgono a lungo andare il frutto: la bomba atomica islamica.
Il nostro presidente della repubblica, la signora Maryam Rajavi, in diverse occasioni ha considerato pericolosissimi tali politiche accondiscendenti che non fanno altro che invogliare il regime dei mullah a proseguire attivamente la sua politica atomica. Secondo la resistenza iraniana, invece bisogna dimostrare una volontà ferrea contro la bomba atomica dei mullah e lanciare in tal direzione dei segnali forti e trasparenti. Ribadisco che finché l'occidente si comporta in tal maniera, il regime dei mullah non prenderà sul serio gli fautori di tali proposte e non li degnerà nemmeno una semplice risposta. La storia recente ci ha insegnato che i mullah iraniani hanno sempre sfruttato tali occasioni per proseguire con più vigore e più impegni i loro progetti atomici.
Di fronte al fondamentalismo bisogna adottare tre elementi essenziali: prontezza, fermezza e determinazione. Senza tali elementi, i cinque paesi + uno e altri organismi internazionali diventano automaticamente delle bambole nelle mani dei mullah.
In un recente articolo avevo affermato che oramai la formula 5+1 non ha più effetto. Bisogna adottare una nuova formula: 5+2. ( 5+1+ la resistenza iraniana). In tal maniera la risposta diventa seria e il regime dei mullah prenderà sul serio la situazione. Concludo e insisto a dire che l'unico siero efficace contro la morsa del fondamentalismo islamico dei mullah è la " resistenza iraniana di cui la signora Maryam Rajavi, copre coraggiosamente l'incarico della sua presidenza della repubblica transitoria.
Qualsiasi altro siero avrà effetti devastanti e pericolosi.
karimi davood

 
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