DIRITTI UMANI. Iran, condannata alla lapidazione per adulterio
ICN-News.com
2008-12-02 ROMA (Nessunotocchi Caino.it)
La Corte Suprema iraniana ha confermato la condanna alla lapidazione di una donna riconosciuta colpevole di adulterio nella città di Shiraz, riporta il giornale Etemad Melli.
La stessa Corte ha confermato anche una seconda condanna morte, questa volta mediante impiccagione, emessa nei confronti della donna, identificata dal giornale come Afsaneh R., per l'omicidio di suo marito.
Avrebbe commesso il crimine con l'aiuto del suo amante, identificato come Reza.
Secondo il giornale, la decisione della Corte Suprema risale allo scorso agosto, tuttavia nessuna spiegazione è stata fornita sul perché sia stata resa pubblica soltanto ora.
Le condanne a morte originarie sarebbero state emesse ad aprile.
Per la complicità nell'omicidio, Reza dovrà scontare 15 anni di carcere, mentre per la "relazione illecita", cioè al di fuori del matrimonio, è stato condannato a subire 100 frustate. A salvarlo dalla lapidazione è stato il fatto che non è sposato.
Lo scorso luglio, un gruppo iraniano per i diritti umani ha detto che otto donne e un uomo sono stati condannati alla lapidazione in questi ultimi anni per adulterio.
Ad agosto, la magistratura iraniana ha dichiarato di aver eliminato questo tipo di pena dal nuovo codice penale, le cui linee generali sono state già approvate dal Parlamento, mentre i dettagli ancora devono essere discussi dai parlamentari, prima dell'approvazione finale e dell'entrata in vigore.
La magistratura ha detto inoltre che diverse condanne alla lapidazione sono state sospese e poi commutate in pene detentive o frustate, tuttavia non è noto se qualcuno dei nove condannati rientri tra quelli cui è stata risparmiata la vita.
Nel luglio 2007, le autorità della Repubblica Islamica hanno lapidato un uomo, Jafar Kiani, riconosciuto colpevole di adulterio.