martedì 30 dicembre 2008

GAZA: MARTINO, DIETRO ATTACCHI HAMAS C’E’ LA REGIA DELL’IRAN


Nella foto l'ex ministro degli esteri, Antonio Martino
Notizia del giorno e il commento di karimi:
L'IMPRONTA DI D'ALEMA
(AGI) - Roma, 30 dic. - Per l’ex ministro degli Esteri, Antonio Martino, dietro agli attacchi di Hamas contro Israele c’e’ la “regia” dell’Iran. Intervenendo nel corso del dibattito dopo l’audizione del ministro degli Esteri, Franco Frattini, alle Commissioni Esteri di Camera e Senato riunite a Palazzo Madama, Martino ha osservato che “nello statuto di Hamas c’e’ l’uccisione di tutti gli ebrei e, su queste basi, il dialogo e’ impossibile”. “Non si possono mettere gli anti-semiti sullo stesso piano della democrazia”, ha aggiunto. (AGI)
Commento: Condivido pienamente le osservazioni dell'ex ministro degli esteri, Antonio Martino e considero le sue affermazioni molto coraggiosi e trasparenti. La verità è che nella classe politica italiana e in generale europea ci sono ampi conoscienze e consapevolezze sul ruolo del regime dei mullah nella guerra tra gli israeliani e gli uomini di Hamas che sono sulla busta paga del regime di Teheran. Ma non esiste una visione unanime sulla cura cura contro questo tumore. C'è qualcuno, come Ayattolmullah D'Alema e minitsro per la politica estera dell'UE, Solana che sono per la cura " Neville Chamberlain" e ci sono molti altri che sono per una prognosi più profonda ma purtroppo in minoranza. Per esempio finchè ci sono in giro delle personalità politiche tipo D'Alema che scaricano tutta la colpa sulla testa degli israeliani chiudendo l'occhio sulle atrocità del regime iraniano, noi saremmo costretti ad assistere altre guerre e altri massacri. A me non interessa da che parte viene commessa questa atrocità ma interessa da che parte è stata scatenata e provocata. Naturalmente nella guerra non distribuiscono le noccioline. Forse nella sua preparazione si consumano le noccioline. E' qui che bisogna concentrare tutte le attenzioni e colpire duramente coloro che sono la base e la fonte di tutta la tensione. Gli israeliani e i palestinesi sanno benissimo che oramai la questione palestinese è diventata uno strumento di pressione nelle mani dei mullah di Teheran contro l'occidente finalizzato a coprire la politica estera ed atomica del regime iraniano. Finchè gli israeliani non si mettono d'accordo con il popolo palestinese ben rappresentato dall'attuale presidente Abu Mazen, avranno sempre sopra le loro teste la minaccia dei vari Ghassam sempre piu tecnologizzati e avvanzati.Bisogna togliere l'acqua al mulino iraniano e dirottarlo verso il mulino palestinese. La guerra di 33 giorni del Libano ha dimostrato la determinazione iraniana nell'affrontare politicamente, ideologicamente e militarmente la sorte dell'Israele. I mullah non si fermeranno mai e mai. Useranno tutta la loro potenza terroristica, ideologica e politica per gettare il sale sulla ferita apertasi tra i palestinesi e gli israeliani. Fanno scatenare la guerra ed entrano dalla finestra nella veste dei soccoritori, mandando navi carichi di cibo e di medicinali. Mi ricordo un episodio: alcuni mesi fa gli iraniani hanno fatto esplodere diversi e potentissimi autobombe nella cittadina Karkuk, zona kurda dell'Iraq, e subito dopo sono arrivati con una lunga caravan di ambulanze, cariche di armi e di munizioni da consegnare ai terroristi e poi per trasportare i feriti negli ospedali iraniani e dimostrarli davanti alle telecamere: il carnefice che diventa salvatore! In quell'episodio hanno creato una tale confusione che sono riusciti e portare in Iraq tonnellate e tonnellate armi ed esplosivi. E' un gioco sporco e tipico dei mullah iraniani. Non nutrono poietà per nessuno. Piangono a dirotto di fronte alle telecamere e poi si girano e fanno la danza della vittoria sul sangue degli innocenti palestinesi e israeliani. La ferocia è la loro carateristica ideologica e politica. In questo cammino sono capaci anche di far diventare personaggi politici europei, tra cui D'Alema, come il mulo che fa girare l'apparecchio che estrae l'acqua dal pozzo. Purtroppo, questa volta, al posto dell'acqua, esce il sangue palestinese mischiato con il sangue israeliano.
karimi davood, analista politico iraniano.

 
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