mercoledì 10 dicembre 2008

I 60 ANNI DELLA" DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI"


ALI KHAMENEI E IL SOGNO DELLA BOMBA ATOMICA ISLAMICA

AHMADINEJAD IN UNA RECENTE APPARIZIONE NELLA CITTà DI ZANJAN HA INACCIATO I NEMICI DELL'ISLAM DI "AGGIUSTARLI" CON QUEST "PRODOTTO TIPICO DELLA CITTA' DI ZANJAN!!!

NELLA FOTO UN IMPICCAGIONE DI MASSA

NELLA FOTO UN MINORENNE AL MOMENTO DELL'IMPICCAGIONE

NELLA FOTO I PASSDARAN AL LAVORO PER LA LAPIDAZIONE DI UNA GIOVANISSIMA DONNA

NELLA FOTO: UN MOMENTO DELLA FUSTIGAZIONI PUBBLICA

NELLA FOTO ATEFE RAJABI DI ANNI 16 IMPICCATA IN PIAZZA NELLA CITTA' DI NEKAH DURANTE LA PRESIDENZA DI KHATAMI

NELLA FOTO UN PRIGIONIERO KURDO FERITO IN UNO SCONTRO A FUOCO E SUCCESSIVAMENTE IMPICCATO IN PIAZZA

NELLA FOTO: UN MINORENNE IMPICCATO POCHE SETTIMANE FA
Per quanto riguarda Iran i 60 anni di età della dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti umani ha coinciso con due dittature, politico il primo e teocratico il secondo, con un dossier colmo di violazioni più inaudite contro i diritti umani: torture, amputazioni, impiccagioni,fucilazioni di massa, lapidazioni, avvelenamenti di massa, genocidi, massacri, impiccagione dei minorenni, terrorismo, esportazione delle rivoluzione, interferenze, chador obbligatori, piu di 30 tipi di torture, tra cui TOMBA; PESI ALLE PARTI INTIME, APPESI AL SOFFITO, BRUCIATURE CON IL FERRO, FUSTIDAZIONI, ASSISTERE ALLE FUCILAZIONI E ALLA PRATICA DELLA TORTURA DEI COMPAGNI, VIOLENZA CARNALE DI FRONTE AI PARENTI E MARITI E MOGLIE, ...
Negli ultimi tre decenni il regime dei mullah ha passato per le armi all'incirca 120000 prigionieri politici di cui l'ultimo risale a poche settimane fa: nel braccio 209 del carcere di Evin è stato ucciso sotto tortura il prigioniero politico di nome Abdolreza Rajabi, già condannato all'ergastolo e accusato di essere simpatizzante dei Mojahedin del popolo. Con tanta sicurezza posso affermare che l'Iran dei mullah detiene il guiness delle violazioni dei diritti umani tanto vero che è stato condannato per ben 55 volte dalle commissioni competenti dell'ONU. Negli ultimi tre anni, da quando Ahmadinejad è salito al potere grazie alla scelta del capo supremo Ali Khamenei, il numero delle impiccagioni si sono moltiplicati per 10 tenendo conto che molte esecuzioni non vengono pubblicate dai mass maedia del regime. Nelle carceri iraniane esistono numerose donne condannate alla lapidazione e vivono costantemente sotto uno stato di terrore e di tensione. Recentemente è stata impiccata una donna di nome Fateme Haghighat Pajouh condannata a morte per aver ucciso il "marito temporaneo" al momento della violenza sessuale sulla figlia di 14 anni. Nulla ha potuto fermare la macchina della violenza dei mullah. La donna nonostante madre di due ragazze addolescenti è stata soffocata nello spirito maligno del " vecchio guffo di Jamaran", appunto Khomeini. E' una definizione del grande giornalista italiano Igor Man. Insieme a Fatemeh sono stati impiccati anche altri 9 uomini. Tempo fa il giorno dopo di una altra giornata mondiale contro la violenza il regime dei mullah ha impiccato in una sola giornata altri 23 prigionieri di cui anche una donna di 30 anni madre di due bambine piccole.
Comunque questi 60 anni dei diritti umani hanno testimoniato, per quanto riguarda l'Iran un oltraggio permanente e un insulto vero e proprio ai principi umanitari di questa dichiarazione. Sia lo Scià che Khomeini hanno portato avanti, con metodi diversi, ma con spiriti unanimi, una politica di repressione e di depressione che hanno mirato in primiss le donne e i minorernni: quasi la metà del numero dei caduti è costituto dalle donne come è costituito dalle donne più della metà dei componenti della resistenza iraniana che hanno conquistato il loro meritevole posto nella leadership dell'opposizione. Basti vedere il nostro presidente che è una donna: Maryam Rajavi. Naturalmente questi 60 anni di violenza non sono rimasti senza risposta: sia al tempo dello Scià che al tempo del "grande Guffo di Jamaran", il popolo iraniano ha saputo dare la sua risposta alle due dittature: il primo rovesciato nel febbraio del 79 e il secondo in procinto a finire nella pattumiera della storia appena si tolgono le catene dalle mani e daI piedi della resistenza iraniana. La rimozione del nome dei Mojahedin dalle liste nere europee e americane è il primo passo.
Secondo me l'unica commemorazione valida in occasione della celebrazione dei 60 anni della dichiarazione dei diritti umani è quella di chiedere agli organismi competenti la rimozione immediata del nome della resistenza iraniana dalla lista nera europea e americana. Così è che si commemorano il ricordo di coloro che sono stati vittime di questa ingiustizia. Sappiamo che numerosi uomini e donne iraniane vengono giustiziate e uccise sotto la tortura solo perchè hanno la loro organizzazione-madre nella lista nera. E tale fatte offre il miglior occasione ai boia di Teheran di uccidere i miglior figli del popolo iraniano sotto questa falsa etichetta.
Viva la dichiarazione universale sui diritti umani.
Abbasso la politica di accondiscendenza che ha permesso e permette tuttora il prolungamento del regime sanguinario e terrorista dei mullah.
viva la resistenza iraniana in particolare i Mojahedin del popolo. E' prima volta che faccio riferimento diretto a questa organizzazione e, naturalmente era un debito per me nei confronti dei suoi caduti, commemorarli in questa maniera.
Karimi Davood, analista politico iraniano

 
AID : AGENZIA IRAN DEMOCRATICO