giovedì 30 luglio 2009

DURO ATTACCO DELLE FORZE DI SICUREZZA IRACHENE CONTRO IL CAMPO DI ASHRAF.


Uno dei feriti della rivolta in Iran

Uno dei feriti del campo di Ashraf
IRAN: TREMILA DISSIDENTI IN IRAQ RISCHIANO RIENTRO IN PATRIA

(AGI) - Roma, 29 lug. - Oltre tremila esuli iraniani che vivono in Iraq, oppositori del regime di Mahmoud Ahmadnejad, rischiano di essere consegnati a Teheran. I timori sulla loro sorte sono emersi al passaggio delle consegne sulla sicurezza tra iracheni e americani, che hanno lasciato nelle mani dei primi il campo di Ashraf, dove ieri un blitz delle forze di sicurezza irachene aveva fatto sette morti, tra cui due poliziotti, e oltre 300 feriti. Ricevuta a Roma dal sindaco Gianni Alemanno, la presidente del Consiglio della Resistenza dell'Iran, Maryam Rajavi ha accusato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, di aver sollecitato "il governo iracheno ad attaccare ieri un campo dei Mojahedin del popolo in Iraq, causando 8 morti e 380 feriti. E' stato un altro crimine contro l'umanita'". ....
IRAQ: POLIZIA ATTACCA CAMP ASHRAF, 5 MORTI TRA MUJAHIDIN POPOLO IRANIANO


Baghdad, 29 lug. - (Adnkronos/Aki) - Dilaga la violenza a "Camp Ashraf", la base operativa in Iraq del principale movimento d'opposizione al governo di Teheran, i Mujahidin del popolo iraniano (Pmoi), braccio armato del Consiglio nazionale della resistenza iraniana (Cnri). Reparti antisommossa della polizia irachena, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Dpa, hanno compiuto un raid nella base, uccidendo almeno cinque persone e ferendone alcune centinaia.

"Questa aggressione e' una chiara violazione delle convenzioni internazionali e delle garanzie dei governi americano e iracheno sulla protezione dei residenti a 'Camp Ashraf'", ha dichiarato Maryam Rajavi, presidente del Cnri, secondo quanto si legge sul sito web del Consiglio. La Rajavi si trova oggi a Roma e nel pomeriggio partecipera' alla conferenza stampa alla Camera dei Deputati organizzata dal 'Comitato italiano dei parlamentari e cittadini per Iran libero'.

Il ministro della Difesa iracheno, Abdul-Qadir Muhammad Jassim, ha provato ad abbassare i toni, sottolineando che l'offensiva delle forze di sicurezza a "Camp Ashraf", situato a nord di Baghdad, nella provincia di Diyala, e' giustificata dall'accordo sulla sicurezza dell'Iraq siglato dal suo governo e dall'amministrazione di Washington lo scorso novembre.


Attaccata una base di Mujaheddin iraniani in Iraq

Dopo il fallimento dei negoziati per un intervento pacifico, le Forze di sicurezza irachene hanno assaltato il campo di Ashraf a nord di Baghdad, considerato base del braccio armato del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana.

Almeno 150 i feriti. Nel campo, costruito alla fine degli anni ’80, vivono circa 3500 rifugiati politici iraniani, che sotto Saddam Hussein avevano trovato rifugio proprio in Iraq, da dove spesso hanno effettuato operazioni di guerriglia contro il territorio iraniano.

Secondo il responsabile della commissione esteri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana l’attacco sarebbe stato pilotato da Teheran per zittire, in un momento di forte crisi, chi fa resistenza al regime all’interno del Paese.

All’inizio dell’anno l’Unione Europea ha rimosso i Mujaheddin dalla lista dei gruppi terroristici.

 
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