Ministro Ronchi, l'occhio di Neda
POLITICHE INTERNAZIONALI .IRAN .DEPUTATI PDL, LODEVOLE INIZIATIVA RONCHI. NECESSARIA MAGGIORE ATTE
22 lug 2009
(2009-07-22) Al sostegno espresso dai parlamentari del PdL eletti all'estero si aggiunge il plauso dei deputati del PdL verso l'iniziativa del Ministro Ronchi orientata a richiamare l'attenzione degli europarlamentari italiani verso la tragica situazione iraniana affinché l'Europa intera non abbassi mai la guardia verso questo dramma.
Paola Pelino, Marcello Taglialatela, Vincenzo Fontana, Antonino Foti, Giuliano Cazzola, Gianfranco Paglia, Silvano Moffa, Michele Scandroglio, Francesco Biava, Barbara Saltamartini e Marcello De Angelis, deputati del PdL, in una nota congiunta hanno espresso il loro sostegno alle parole del ministro Ronchi, dichiarando la piena disponibilità ad intraprendere iniziative ed adeguati provvedimenti che consentano di avviare un percorso di sensibilizzazione in una cornice europea sulla tragedia di Teheran che parta dalla società civile per poi svilupparsi sul fronte politico e diplomatico.
"L'Europa può e deve fare di più - si legge nella nota - e noi parlamentari e referenti istituzionali siamo chiamati a rendere percorribile ogni strada che porti ad una piena conoscenza di ciò che sta accadendo in Iran e che conduca il regime di Teheran a riconoscere che quanto si sta consumando è estremamente intollerabile sotto il profilo umanitario, oltre che politico".
Iran, lettera agli europarlamentari: "Siamo chiamati a una battaglia comune"
22 luglio 2009
"Caro collega – scrive il Ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi in una lettera inviata ai 72 eurodeputati italiani - la situazione in Iran appare di giorno in giorno più preoccupante. E’ trascorso un mese esatto dal 'sabato di sangue', da quel 20 giugno che ha rappresentato il momento più terribile della repressione ai danni dei manifestanti scesi in piazza per chiedere trasparenza sull’esito delle elezioni. Da allora una lunga sequenza di violenze fisiche e psicologiche, di intimidazioni, fermi e arresti ingiustificati si è consumata a Teheran e nel resto del Paese. La presenza dei giornalisti stranieri è stata eliminata e così il regime ha potuto agire in maniera silenziosa, facendo affidamento sulla tendenza all’oblio e sulla velocità con cui le informazioni vengono consumate nella società occidentale.
Ho avuto modo in queste settimane – si legge ancora nella lettera - di avere costanti contatti con le associazioni dei rifugiati iraniani in Italia. Gli aggiornamenti e le notizie che mi hanno girato mi hanno toccato come essere umano ancor prima che come ministro. La preoccupazione per la sorte delle persone che hanno deciso di sfidare il regime è fortissima. E il pericolo maggiore per tutti loro è che l’opinione pubblica internazionale volti lo sguardo dalle loro sofferenze. Per questo io vi chiedo, nella vostra responsabilità di parlamentari europei, di non abbassare la guardia. Vi chiedo di ascoltare questo grido e questa richiesta di aiuto e di percorrere ogni strumento in vostro possesso per non far calare il sipario su una situazione più drammatica di quanto sia possibile immaginare.
L'Europa e l'Occidente devono stare vicino ai cittadini iraniani che lottano per la libertà e la democrazia e hanno il coraggio di sfidare la repressione. Non si può, in nome degli interessi economici, chiudere gli occhi di fronte alla violazione dei diritti umani. E’ arrivato il momento che l'Unione Europea assuma una presa di posizione chiara di condanna e inizi a fornire risposte concrete a livello diplomatico.
Ho appreso – continua Ronchi - con grande piacere che gli eurodeputati, riuniti in sessione plenaria a Strasburgo, hanno sollecitato il ricorso a tutti i mezzi disponibili per spingere l’Iran a riconoscere che quanto accaduto non può essere tollerato, pur mantenendo aperto uno spiraglio di dialogo con Teheran. E’ un primo passo importante. Ma questa azione di sensibilizzazione e pressione deve essere portata avanti a cadenza pressoché quotidiana. In questo senso io credo che gli eurodeputati italiani, senza distinzione di schieramento, possano far sentire con forza la propria voce e impegnarsi in una grande e comune battaglia. Soltanto costruendo una fortissima unità di intenti e producendo un’azione diplomatica intensa, continua e compatta si può pensare di tenere alta la pressione sul regime iraniano. Mi aspetto quindi che i nostri europarlamentari - di cui ho avuto modo di saggiare la grande qualità complessiva – si rendano protagonisti di ogni utile iniziativa politica e di indirizzo a favore della libertà in Iran. Abbiamo il dovere – conclude il ministro Ronchi - di essere all’altezza delle speranze e delle aspettative che quei ragazzi e quelle ragazze ripongono in noi. Grazie a tutti voi per quanto potrete fare".