venerdì 17 luglio 2009

RAFSANJANI ALLA ATESISSIMA PREGHIERA DEL VENERDI


Nella foto Hashemi Rafsanjani

Nella foto: avvocato Shadi Sadr, arrestata stamattina durante la marcia verso la preghiera del venerdi e trascinata per terra e trasferita in un carcere segreto

Oggi finalmente dopo un lungo periodo di assenza è uscito alla scoperta il potentissimo ayattollah iraniano Hasshemi Rafsanjani, uno dei pilastri del regime dei mullah e attualmente la mente e il corpo di Mir Hossein Mussavi.
Durante la preghiera del venerdi di oggi, alla quale hanno partecipato almeno un milione di persone, l'unica cosa importante che ha pronunciato è stato l'argomento essenziale di questo periodo: "la repressione, arresti di massa e la liberazione dei prigionieri politici". Un argomento secondo me di importanza fondamentale per il regime dei mullah alla quale esprimo la mia piena adesione e solidarietà. liberare i prigionieri significa oggi come oggi la resa totale del regime di Ahmadinejad di fronte alla grande rivolta del popolo iraniano. Il che significa che la repressione e la sua macchina statale ha alzato le mani. La repressione è un fatto essenziale e importante nel mantenimento in piedi dell'apparato della sicurezza e nel mantenimento del cappio al collo della popolazione. Allora sencodo me il regime di Ahmadinejad non accontenterà assolutamente questa richiesta e continuerà sulla strada di arresti di massa e arresti mirati come quella avvenuto nel pieno centro di Teheran dove è stata arrestata e trascinata per terra la nota avvocato delle donne condannate a morte, la signora Shadi Sadr e trasferita in un carcere segreto. Secondo me il discorso di Hashemi è il frutto di un certo compromesso tra Khamenei e lui stesso per non tirare troppo la corda che altrimenti nel caso della rottura farà saltare l'intero regime dei mullah compreso Hashemi Rafsanjani e la sua potentissima famiglia.
In mezzo a tutto ciò è incastrato il povero Moussavi, sacrificato da tutti quei uomini che hanno tanto da perdere nel caso di un capovolgimento del quadro politico. Non sa da quale parte orientarsi. Da una parte il popolo lo prende per collo e lo trascina verso di se e dall'altro i suoi amici pseudo-riformisti che lo invitano a "lavorare nel quadro della legalità"!
Comunque, oggi, oltre a Rafsanjani un altro protagonista di importanza fondamentale ha alzato la testa e scendendo in piazza ha ancora preteso i suoi diritti e i doveri del regime. Ha dimostrato di esistere e di essere la carta vincente per chi vuole arrivare alla libertà e la democrazia in Iran. La gente con la sua presenza ha alzato la voce ancora una volta gridando "morte a Khamenei" per dire che pretende un forte cambiamento. Nonostante una nutrita presenza delle forze di sicurezza, la gente fin dall'alba di stamattina ha cercato di raggiungere l'università di Teheran e le piazze vicine al luogo della preghiera del venerdi. Il regime dei mullah nonostante tutto aveva dirottato stranamente tutte le linee bus che facevano capolinea all'università di Teheran e aveva chiuso al trafico tutte le strade che portavano al luogo della manifestazione e verso il mezzo giorno aveva anche transennato tutte le strade ai pedoni crcando di impedire l'ingresso della folla verso l'universita, naturalmente sempre con l'uso della repressione e dei gas lacrimogeni e degli spari. Secondo le informazioni attendibili arrivate da Teheran sono in corso ancora numerosi scontri tra la gente e le forze di sicurezza. O
Oggi la gente ha camminato 100 passi più avanti di Rafsanjani. E ora tocca a lui accellerare i suoi passi per non finire nella pattumiera della storia. Il popolo iraniano gli ha concesso questa storica occasione e chance. Vediamo se il suo spirito da mullah gli permetterà ad essere ancora una opportunista ad hoc.
Sicuramente lui ha negli orecchi il suono della campana!
karimi davood, analista politico iraniano

 
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