MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DI FRONTE ALL AMBASCIATA AMERICANA A ROMA
Oggi pomeriggio numerosi cittadini iraniani e italiani hanno partecipato ad una manifestazione organizzata dagli iraniani simpatizzanti della resistenza iraniana residenti a Roma per protestare contro il massacro dei componenti del campo di Ashraf in Iraq.
Il 28 luglio scorso le forze di sicurezza irachene in collaborazione con le forze speciali della Sepah Passdaran Ghods hanno attaccato con mezzi pesanti, manganelli, gas lacrimogeni e armi vari i residenti disarmati del campo di Ashraf, riconosciuti ufficialmente dagli stessi americani come persone sotto la tutela della quarta convenzione di Ginevra. Un atto disumano commesso come un crimine contro l'umanita'.
Fino ad oggi si snono registrati 12 morti, 350 feriti, alcuni molto gravi e 50 persone scomparse o arrestate dalle forze di sicurezza irachene.
Questa aggressione e' un crimine contro umanita' avvenuto per mano del premier Nuri Al Maleki e dietro l'ordine diretto del capo supremo del regime iraniano Ali Khamenei come un atto di vendetta contro la grande rivolta del popolo iraniano di cui il cuore batte proprio in questo pezzo della terra lontana da Teheran ma unita con una unica voce: NEDA
La resistenza iraniana aveva gia' denunciato questa intenzione criminale del regime dei mullah e aveva chiesto agli Stati Uniti D'America di riprendere la sicurezza del campo lasciato nelle mani delle forze militari irachene all'inizio dell'anno.
I manifestanti di Roma hanno chiesto al governo americano di intervenire immediatamente e di rispettare i patti firmati precedentemente con i residenti del campo di ashraf in materia di sicurezza.
Tra le altre richieste si figurano il soccorso medico per i feriti, l'espulsione immediata dei soldati iracheni dal campo e la ripresa immediata del controllo del campo stesso, l'invio di una commissione di indagine diretta dall'ONU per verificare la responsabilita' di quello che e' avvenuto, l'autorizzazione per l'ingresso degli avvocati onde visitare i loro clienti .
I manifestanti hanno chiesto anche al governo italiano di intervenire immediatamente e di attivare l'ambasciata italiana in Iraq per verificare quanto e' avvenuto e per condannare fermamente questo feroce e disumano massacro delle persone disarmate e inermi.
Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia aderendo a questa manifestazione condanna fermamente quanto avvenuto e chiede alle istituzioni internazionali e italiani di intervenire presso organismi competenti per inviare commissioni di indagine e di soccorso per i residenti del campo di Ashraf. Secondo noi il duro attacco delle forze di sicurezza irachene e' l'altra faccia della dura repressione della rivolta popolare in Iran. Il regime dei mullah essendo sconfitto nella dura battaglia del popolo iraniano per la liberta' ha deciso di colpire direttamente il cuore battente della rivolta cioe' il campo di Ashraf. Secondo le informazioni in nostro possesso e' stato lo stesso Khamenei a ordinare al premier Al Maleki di sferrare questo disumano e feroce attacco militare contro 3500 persone disarmate e privi di protezione. Khamenei ha voluto vendicare la grande sconfitta subito dai ragazzi e dalle ragazze dell'Iran con questo brutale operazione che e' una evidente violazione di tutte le normi in materia della protezione dei rifugiati politici.
Alcuni slogan lanciati dai manifestanti:
chiediamo la condanna dell'attacco contro il campo di Ashraf,
chiediamo al presidente Obama di intervenire urgentemente per fermare il massacro del campo di Ashraf,
chiediamo al presidente Obama di rispettare i patti firmati con i residenti del campo di Ashraf,
Khamenei Maleki vergonatevi,
Neda uccisa a Teheran Hanif massacrato ad Ashraf,