martedì 28 settembre 2010



Iran, il procuratore: "Sakineh sarà impiccata, è colpevole di omicidio"Lo riferisce il quotidiano iraniano 'Teheran Times'
Iran, il procuratore: "Sakineh sarà impiccata, è colpevole di omicidio"
ultimo aggiornamento: 28 settembre, ore 14:11
Teheran - (Adnkronos/Aki) - L'annuncio del procuratore iraniano. Ma Teheran frena: "Processo ancora in corso, non c'è la sentenza". Ad AKI l'appello del figlio all'Italia: "Aiutateci a salvarla". Angelilli: "Non si gioca con la vita di Sakineh". Javier Bardem, Totti e Rosella Sensi aderiscono all'appello di AKI. Fiori dai municipi di Roma (
Teheran, 28 set. - (Adnkronos/Aki) - Sakineh Mohammadi Ashtiani non sara' giustiziata mediante lapidazione bensi' verra' uccisa tramite impiccaggione. E' quanto ha annunciato il procuratore iraniano Gholam-Hossein Mohseni-Ejei secondo quanto riferisce l'edizione odierna del quotidiano iraniano 'Teheran Times'. Parlando del caso della 43enne condannata alla lapidazione perche' accusata di adulterio, il procuratore ha spiegato che e' stata condannata a morte per un altro reato, la complicita' nell'assassinio del marito, e per questo sara' impiccata.

Il procuratore ha annunciato che "in base alle regole di questa corte, lei e' stata condannata per l'omicidio del marito che ha la priorita' sulla condanna accessoria che e' quella riguardante l'adulterio". "La questione non deve essere politicizzata, cosi' come il giudizio non deve essere influenzato dalla campagna propagandistica lanciata dai media occidentali", ha aggiunto, commentando la mobilitazione condotta dall'opinione pubblica mondiale in favore della donna.


Dal governo iraniano però, il portavoce del ministero degli Esteri ha precisato che non è stato ancora emesso il verdetto finale. ''Il processo legale e' ancora in corso e non e' stata ancora emessa una sentenza definitiva su nessuno dei due capi di imputazione'', ha detto Ramin Mehmanparast nel corso di una conferenza stampa a Teheran. Il portavoce del ministero ha poi annunciato che entrambe le accuse sono sotto revisione e che la sentenza finale sara' emessa solo al termine delle indagini.


Inanto Sajjad Ghadarzadeh, figlio di Sakineh, lancia un appello all'Italia attraverso AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL. ''Chiediamo all'Italia di intervenire per salvare mia madre''.


E proprio dal governo italiano, la Farnesina assicura: "Continueremo ad adoperarci con la massima determinazione come fatto finora". "E' noto che la procedura legale e' ancora in corso, comunque auspichiamo fortemente che la condanna alla pena capitale possa essere rivista" afferma il portavoce del ministero degli Esteri Maurizio Massari. Del resto, ha concluso, "l'Italia e' notoriamente contraria alla pena di morte ovunque essa venga eseguita".

 
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