martedì 7 settembre 2010

LA VERGOGNOSA DICHIARAZIONE DI FRATTINI:"NO A ROTTURA RAPPORTI IN CASO DI LAPIDAZIONE SAKINEH"


LUCE VERDE DI FRATTINI ALLA LAPIDAZIONE DI SAKINEH
Comunicato stampa:
Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia condannando fermamente le ultime dichiarazioni di Frattini dichiara sdegnata da queste inopportune uscite del ministro degli esteri italiano per quanto ha detto oggi ai microfoni della Radio 24 sulla eventuale lapidazione della signora Sakineh e considera queste affermazioni come una pietra tombale su tutte le attività finora svolte a favore della signora Sakineh anche da parte del governo del presidente Berlusconi e dei suoi ministri Donna che si sono dichiarate tutte "SAKINEH". Secondo noi tali affermazioni incoraggiano di più il regime terrorista e fondamentalista dei mullah nel proseguire la sua disumana politica interna ed esterna. Chiediamo al governo italiano di smentire immediatamente tale LUCE VERDE alla lapidazione della signora Sakineh e di correggere le dichiarazioni del ministro Frattini. In questo momento storico che esiste una grande unanimità di vedute e di posizioni sulla disumana politica di repressione del regime iraniano tali uscite favoriscono solamente la parte violenta e fondamentalista che è costituita dal regime fondamentalista dei mullah.
Davood Karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia

07-09-10
IRAN: FRATTINI, NO A ROTTURA RAPPORTI IN CASO DI LAPIDAZIONE SAKINEH

(ASCA) - Roma, 7 set - Nessuna rottura dei rapporti diplomatici con l'Iran nel caso in cui ci fosse la lapidazione di Sakineh. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini.

''Noi non possiamo immaginare di fare politica estera in questa maniera'', ha detto il titolare della Farnesina intervenuto ai microfoni di Radio 24, sottolineando che e' proprio attraverso la diplomazia che si puo' salvare la vita della donna. Infatti, ha aggiunto, ''all'interno del sistema iraniano da tempo e' aperto un dibattito sulla praticabilita' di un'esecuzione cosi' brutale e orribile'' come la lapidazione. E una ''grande pressione internazionale'' potrebbe far fare ai giudici iraniani una marcia indietro sulla sentenza.

Frattini si e' detto disponibile ad incontrare il suo omologo iraniano: ''Se lui venisse a Roma sarei ben lieto di accoglierlo per un incontro ufficiale''.

 
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