mercoledì 8 settembre 2010

Dalla Mostra del Cinema di Venezia arriva l'appello di Shirin Neshat


Cronaca | 08/09/2010 | ore 17.31 »

Venezia, 8 set. (Adnkronos) - Dalla Mostra del Cinema di Venezia arriva l'appello di Shirin Neshat per la salvezza di Sakineh. La regista iraniana dissidente, che dopo avere vinto lo scorso anno il Leone d'Argento con il suo 'Women without men' presiede la giuria della sezione Orizzonti di questa edizione del festival, affida all'Adnkronos il suo video-messaggio (visibile sul sito www.adnkronos.com) per la liberazione della donna e ringrazia l'Italia per quanto sta facendo.

"Voglio dire a nome mio e di questa giuria che tutti noi siamo contrari al fatto che il governo iraniano voglia portare avanti l'esecuzione di questa donna innocente -dice la regista all'Adnkronos- e credo che a meno che la comunita' internazionale non sostenga il caso non si interesseranno nemmeno agli altri iraniani. Questo e' un attacco diretto alla vita e ai diritti umani e nessuna donna al momento dovrebbe subire un trattamento simile. Molte donne che attualmente si trovano in carcere in Iran sono attiviste per i diritti umani, non criminali. E nemmeno Sakineh e' una criminale e se questo caso non sara' seguito dalla comunita' internazionale sono certa che avvenimenti simili cominceranno a diffondersi in altri Paesi e le vite di molte altre donne e di innocenti saranno messe a rischio. Per questo abbiamo bisogno dell'aiuto e dell'appoggio della comunita' internazionale".

"Ho lavorato molto come artista in Italia con i miei film ultimamente -prosegue la regista- e in questo festival. E devo dire che sono rimasta molto colpita dal fatto che gli italiani si interessino cosi' tanto al caso di questa cittadina iraniana. Molti Paesi europei hanno parlato dell'arresto di Jafar Panahi e questo ha contributo ha farlo scarcerare. Ma in Italia l'attenzione per questo caso era molto piu' alta che negli altri Paesi europei e negli Stati Uniti. Sono davvero commossa dalla gente italiana e da quanto si interessi al problema dei diritti umani, non solo quando riguardano il proprio Paese. E' una cosa davvero significativa e l'apprezzo moltissimo", conclude la regista

 
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