Iran: la lettera del sindaco di Roma al sindaco di New york sulla visita di Ahmadinejad
Tuesday, 07 September 2010
Mr. Michael Bloomberg
Onorevole Sindaco di New York City
Caro Collega,
Le notizie sulla visita programmata dal presidente della vigente dittatura iraniana a New York per partecipare alla sessione all’Assemblea delle Nazioni Unite in settembre sono state fonte di grave malcontento tra le persone democratiche ed amanti della libertà in tutto il mondo.
Negli ultimi dodici mesi, le città iraniane hanno assistito a proteste di massa da parte di milioni di persone che hanno dichiarato al mondo di rifiutare la dittatura religiosa in tutti i suoi elementi e di cercare invece la democrazia e la libertà.
Il regime ha risposto a queste dimostrazioni ricorrendo a un numero crescente di arresti, torture, stupri e l'esecuzione di dissidenti e prigionieri politici accusando alcuni di loro di "moharebeh", o fare la guerra a Dio. L'esecuzione quasi giornaliera dei giovani e il tramandare punizioni medievali come la lapidazione sono estremamente inquietanti per la gente di tutto il mondo. L'anno scorso, l'Assemblea Generale dell'ONU ha condannato fermamente le violazioni sistematiche dei diritti umani in Iran. Questa è stata la 56 ° condanna del regime iraniano da parte di vari organi delle Nazioni Unite.
Nello stesso tempo, il regime iraniano ha intensificato le sue trame e misure repressive contro i 3.400 dissidenti iraniani residenti a Campo Ashraf, in Iraq, i quali sono considerati "persone protette" ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra. Su ordine del regime, nel luglio 2009, un attacco mortale è stato effettuato contro gli abitanti inermi del campo, portando a 11 morti ed a oltre 500 feriti. Un certo numero di parenti di questi dissidenti sono stati arrestati in Iran e condannati a morte.
Il regime clericale ha anche sfidato le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite relative al programma nucleare, e sta continuando con l'ottenimento di una bomba nucleare. Il popolo iraniano ha denunciato la teocrazia nella sua interezza, mentre il regime insiste con i suoi tentativi di ottenere un'arma nucleare e continua a esportare il suo terrorismo e fondamentalismo nel resto della regione, innescando una grave crisi regionale e internazionale. Accogliendo favorevolmente il presidente di un tale regime all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è assolutamente inaccettabile.
Forse vi ricorderete che, durante la visita di Ahmadinejad a Roma nel giugno 2008 per partecipare al congresso dell’Organizzazione per l'Alimentazione e l’Agricoltura dell’ONU, il comune della capitale italiana ha coraggiosamente protestato ordinando che le luci della Piazza del Municipio fossero spente per 15 minuti per condannare la visita di Ahmadinejad . Questo atto di protesta ha ricevuto una straordinaria quantità di sostegno da parte dei cittadini di Roma.
Signor Sindaco,
Sono sicuro dell’ostilità nutrita da Lei e dalla stragrande maggioranza del popolo di New York, una città che simboleggia la libertà e la solidarietà globale, per la visita di questo dittatore. Ciò è particolarmente vero in quanto tale occasione e altre simili vengono sfruttate dal regime al potere in Iran per intensificare la repressione del popolo iraniano ed esportare il terrorismo e il fondamentalismo all'estero.
Pertanto, chiedo rispettosamente che dichiari la Sua opposizione alla visita di Ahmadinejad a New York City, che in effetti è condannabile nei termini più forti possibili, per dimostrare la Sua solidarietà con il popolo iraniano e il suo grido per la democrazia e i diritti umani. Vorremmo inoltre chiedere che adotti misure adeguate per impedire che venga fornita ad Ahmadinejad e alla sua delegazione ogni risorsa della città.
Sindaco di Roma, Gianni Alemanno
Roma, 27 agosto 2010